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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 maggio 2015, n. 8935. Qualora sia accertata la violazione delle distanze tra costruzioni, è preclusa al giudice ogni indagine sull’idoneità dell’intercapedine ad arrecare il pregiudizio per l’igiene e la salubrità dell’ambiente che le norme sulle distanze intendono impedire, in quanto la legge, imponendo l’osservanza di determinate distanze, ha ritenuto che soltanto queste valgano presuntivamente a soddisfare le esigenze di sicurezza ed igiene

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 maggio 2015, n. 8935 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. PETITTI Stefano – Consigliere Dott. PICARONI Elisa – Consigliere Dott. ABETE Luigi...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 14 aprile 2015, n. 7466. Quali sono i presupposti necessari per superare la relativa presunzione di comunione

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 14 aprile 2015, n. 7466 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – rel. Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 aprile 2015, n. 8303. Se è vero che il codice di procedura penale del 1988 detta la regola, innovativa e generale, dell’autonomia tra il giudizio civile ed il giudizio penale, nondimeno di tale regola le norme di cui agli artt. 651 e ss. c.p.p. costituiscono altrettante eccezioni; alla cui stregua, inoltre, gli artt. 651, 652, 653 e 654 c.p.p. individuano tre categorie di giudizi, quella (civile e amministrativa) dei giudizi di “danno”, quella dei giudizi “disciplinari” e quella genericamente qualificabile come “altri giudizi civili e amministrativi”; alla cui stregua, ancora, nell’ambito di tal ultima categoria la sentenza di assoluzione o di condanna fa indifferentemente stato, tout court, sui fatti accertati dal giudice penale e rilevanti ai fini della decisione; alla cui stregua, più esattamente, il giudicato penale ha autorità, ai sensi dell’art. 654 c.p.p., nel giudizio civile diverso da quello risarcitorio, quando oggetto del giudizio civile è un diritto o un interesse legittimo il cui riconoscimento dipende dall’accertamento degli stessi fatti che sono oggetto del giudizio penale e la legge civile non ponga limitazione alla prova “della posizione soggettiva controversa”

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 aprile 2015, n. 8303   Svolgimento del processo     Con atto notificato in data 26 e 28.11.2001 S.L. citava a comparire innanzi al tribunale di Bergamo M.A. e B.G. . Esponeva che con scrittura privata in data 2.1.1998 le convenute si erano obbligate a vendere per...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 aprile, n. 6927. Il muro divisorio tra due immobili non può dar luogo all’esercizio di una servitù di venduta, sia perché ha solo la funzione di demarcazione del confine e/o di tutela del fondo, sia perché, anche quando consente di “inspicere” e “prospicere” sul fondo altrui, è inidoneo a costituire una situazione di soggezione di un fondo all’altro, a causa della reciproca possibilità di affaccio da entrambi i fondi confinati

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza  7 aprile, n. 6927 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 23.6.1998 L.A. conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di Roma, L.L. per sentirlo condannare alla demolizione di una parte del muro divisorio con sovrastante rete metallica, sito tra i fabbricati delle parti, alla rimozione dei...

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 marzo 2015, n. 5561. La garanzia per evizione
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 marzo 2015, n. 5561. La garanzia per evizione

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 marzo 2015, n. 5561. La massima estrapolata: La garanzia per evizione ricorre anche nel caso in cui l’immobile venduto venga espropriato in esecuzione di un vincolo di piano regolatore particolareggiato preesistente al contratto ed avente incidenza specifica e reale sulla cosa venduta, perché tale vincolo incide sulla radice...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 febbraio 2015, n. 3028. In caso di preliminare di immobile con consegna anticipata, la consegna dell'immobile oggetto dell'accordo effettuata prima della stipula del definitivo non determina la decorrenza del termine di decadenza per opporre i vizi noti ne' comunque di quello di prescrizione, perche' l'onere della tempestiva denuncia presuppone che sia avvenuto il trasferimento del diritto. In caso di preliminare di vendita non trovano, dunque, applicazione le norme sulla garanzia della cosa venduta, – norme che hanno come loro presupposto l'avvenuto trasferimento della proprieta' del bene -, in quanto il contratto in esame e' caratterizzato, come e' noto, tra l'altro, proprio dalla mancanza dell'effetto traslativo. Piuttosto, prima della stipula dell'atto definitivo, la presenza di vizi nella cosa consegnata abilita il promissario acquirente – senza che sia necessario il rispetto del termine di decadenza di cui all'articolo 1495 c.c., per la denuncia dei vizi della cosa venduta – ad opporre la exceptio inadimpleti contractus al promittente venditore che gli chieda di aderire alla stipulazione del contratto definitivo e di pagare contestualmente il saldo del prezzo, e lo abilita, altresi', a chiedere, in via alternativa, la risoluzione del preliminare per inadempimento del promittente venditore, ovvero la condanna di quest'ultimo ad eliminare a proprie spese i vizi della cosa

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 febbraio 2015, n. 3028 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere Dott. ABETE Luigi – Consigliere Dott. SCALISI Antonino...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 26 febbraio 2015, n. 3936. Nei procedimenti di opposizione ai decreti di liquidazione dei compensi inerenti a giudizi civili e penali suscettibili (in caso di mancata condanna degli imputati o di impossibilità di recupero) di restare a carico dell’Erario, anche quest’ultimo, identificato nel Ministero della Giustizia, è parte necessaria

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 26 febbraio 2015, n. 3936 Svolgimento del processo Con ricorso in data 5/12/2008 C.D. e C.F. impugnavano con ricorso proposto ai sensi dell’art. 170 D.P.R. 115 del 2002 il provvedimento in data 25/11/2008 con il quale il Procuratore della Repubblica di Castrovillari revocava il decreto di liquidazione del...