Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 maggio 2016, n. 8919 Svolgimento del processo B.B. citava davanti al Tribunale di Pordenone C.E. e B.M. , esponendo che nel 1978 era deceduto il proprio genitore adottivo B.L. ; che gli eredi S.E. e i figli adottivi B. e M. avevano stipulato in data 21 novembre...
Categoria: Successioni
Il trasferimento di un altro bene, con un contratto così detto di mantenimento, quale compenso della maggiore gravosità sopravvenuta dell’assistenza materiale e morale da prestare, è privo di causa perchè in tal modo l’ulteriore attribuzione patrimoniale rispetto alla precedente con identico contratto elimina il rischio connaturale a questo di sproporzione tra le due prestazioni: sicché non essendo giustificata da un diverso corrispettivo, la causa di scambio dissimula quella di liberalità. Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 aprile 2016, n. 8209.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 22 aprile 2016, n. 8209 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAZZACANE Vincenzo – Presidente Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere Dott. ABETE Luigi – Consigliere Dott. FALABELLA Massimo – rel. Consigliere Dott. CRISCUOLO...
Il principio dell’universalità della divisione ereditaria non è assoluto e inderogabile ed è possibile una divisione parziale, sia quando al riguardo intervenga un accordo tra le parti, sia quando, essendo stata richiesta tale divisione da una delle parti, le altre non amplino la domanda, chiedendo a loro volta la divisione dell’intero asse. In definitiva, la divisione parziale tra comproprietari è ammissibile quando essi vi consentano o quando formi oggetto di domanda giudiziale che nessuna delle parti estenda, chiedendo la trasformazione, in porzioni concrete, delle quote dei singoli comproprietari sull’intero asse. Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 8 aprile 2016, n. 6931.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 8 aprile 2016, n. 6931 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAZZACANE Vincenzo – Presidente Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PARZIALE Ippolisto – rel. Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. FALASCHI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 febbraio 2016, n. 1986. Qualora in un contratto di locazione di immobile la parte locatrice sia costituita da più locatori, in capo a ciascuno dei comproprietari concorrono, in difetto di prova contraria, pari poteri gestori, rispondendo, peraltro, a regole di comune esperienza che uno o alcuni dei comproprietari gestiscano, con il consenso degli altri, gli interessi di tutti; l’eventuale mancanza di poteri o di autorizzazione rileva nei soli rapporti interni fra i comproprietari e non può essere eccepita alla parte conduttrice che ha fatto affidamento sulle dichiarazioni o sui comportamenti di colui o di coloro che apparivano agire per tutti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 febbraio 2016, n. 1986 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAZZACANE Vincenzo – Presidente Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ORICCHIO Antonio – Consigliere Dott. SCALISI Antonino...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 15 marzo 2016, n. 5068. La donazione di un bene altrui, anche se non sia espressamente vietata, deve ritenersi nulla per difetto di causa. A meno che, nell’atto di donazione, si affermi espressamente che il donante sia consapevole dell’attuale non appartenenza del bene al suo patrimonio. Ne consegue che la donazione, da parte del coerede, della quota di un bene indiviso compreso in una massa ereditaria è nulla: non si può, prima della divisione, ritenere che quel singolo bene entri a far parte del patrimonio del coerede donante
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 15 marzo 2016, n. 5068 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. CICALA Mario – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. RAGONESI Vittorio...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 febbraio 2016, n. 3931. Il coerede che abbia migliorato i beni comuni da lui posseduti, pur non potendo invocare l’applicazione dell’art. 1150 c.c., che riconosce il diritto ad una indennità, può pretendere il rimborso delle spese eseguite per la cosa comune, le quali si ripartiscono al momento della attribuzione delle quote, secondo il principio nominalistico, dato che lo stato di indivisione riconduce all’intera massa i miglioramenti stessi. Inoltre, in tema di divisione giudiziale immobiliare, il debito da conguaglio che grava sul condividente assegnatario di un immobile non facilmente divisibile ha natura di debito di valore, da rivalutarsi anche d’ufficio se e nei limiti in cui l’eventuale svalutazione si sia tradotta in una lievitazione del prezzo del mercato del bene tale da comportare una chiara sproporzione nel valore delle quote di cui sono titolari i condividenti; l’esistenza dei poteri officiosi del giudice, peraltro, non esclude che la parte sia comunque tenuta ad allegare l’avvenuta verificazione di tale evento, posto che la rivalutazione non può avvenire tramite criteri automatici
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 febbraio 2016, n. 3931 Considerato in fatto I germani W.H. e M. convenivano nel 2003 innanzi al Tribunale di Bolzano Sezione Distaccata di Merano la sorella W.A. proponendo domanda di scioglimento della Comunione dei bei ereditati dal padre W.W. , deceduto nel 2001 ab intestato. Costituitasi in...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 marzo 2016, n. 4482. La costituzione di un vincolo di destinazione – nel caso di specie, attraverso l’istituzione di un trust – costituisce di per sé ed anche quando non sia individuabile uno specifico beneficiario – autonomo presupposto impositivo in forza dell’art. 2, comma 47, della legge n. 286/2006, che assoggetta tali atti, in mancanza di disposizioni di segno contrario, ad un onere fiscale parametrato sui criteri di cui all’imposta sulle successioni e donazioni
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 7 marzo 2016, n. 4482 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – rel. Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 marzo 2016, n. 5320. La lesione di legittima va verificata alla stregua dei valori dei beni all’apertura della successione. Qualora vi siano conguagli da attribuire, per riequilibrare l’assegnazione ad altro erede di beni che in parte dovevano essere destinati al coerede avente diritto ai conguagli, questi ultimi devono essere commisurati al valore, al momento della divisione, del bene (o dei beni) che avrebbe dovuto essere assegnato in natura al non assegnatario, tenendo conto del mutato valore (nella specie: porzione delle quote di comproprietà degli immobili che componevano l’asse).
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 17 marzo 2016, n.5320 Motivi della decisione 2) Il primo motivo di ricorso denuncia violazione degli artt. 91 e 92. I ricorrenti si dolgono della compensazione delle spese processuali per entrambi i gradi di giudizio, disposta sebbene, a loro avviso, parte Ce. non avesse chiesto né in...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 marzo 2016, n. 4721. Ai fini della reintegrazione della quota di legittima lesa, il giudice di merito non può procedere alla riduzioni delle donazioni, senza aver prima ridotto tutte le disposizioni testamentarie e aver verificato che la riduzione di esse non è sufficiente a soddisfare il diritto del legittimario
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 10 marzo 2016, n. 4721 Ritenuto in fatto Ac.Mi. – nella qualità di erede legittimario del padre A.S. , il quale, con testamento olografo, aveva lasciato tutti i propri beni ai suoi due figli e attribuito la metà dell’usufrutto sugli stessi alla moglie D.E. – convenne in giudizio...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 marzo 2016, n. 4444. In tema di legato, l’inadempimento del modus ad opera del legatario legittima i prossimi congiunti del testatore, ancorché eredi, nonché i beneficiari dell’onere, a proporre, oltre all’azione di adempimento, quella di risoluzione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 7 marzo 2016, n. 4444 Ritenuto in fatto N.P. con atto di citazione del 10 ottobre 1999 adiva il Tribunale di Brindisi, Sez. Dist. di Francavilla Fontana perché fosse dichiarata la risoluzione della disposizione testamentaria con la quale sua moglie B.A. aveva legato a G.M. la sua quota...