Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 luglio 2014, n. 33835 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. DI STEFANO P. – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 30 giugno 2014, n. 28198. La bocciatura della legge Fini-Giovanardi in materia di stupefacenti da parte della Corte costituzionale provoca ricadute anche sui procedimenti che si sono conclusi con patteggiamento della pena.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 30 giugno 2014, n. 28198 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – rel. Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott. SERRAO Eugenia – Consigliere Dott. DELL’UTRI...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 27 giugno 2014, n. 27966. Conducente rifiuta test antidroga: condanna anche se al momento del controllo l'auto è ferma. E dunque, il fatto che, al momento del controllo, la vettura fosse ferma nulla rileva, essendo stato l'imputato poco prima notato dagli agenti alla guida della vettura.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 27 giugno 2014, n. 27966 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. FOTI Giacomo – rel. Consigliere Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 maggio 2014, n. 21609. Ai fini della punibilità della coltivazione non autorizzata di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, spetta al giudice verificare in concreto l'offensività della condotta ovvero l'idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile. In tema di coltivazione di sostanze stupefacenti, non essendo requisito necessario la destinazione della sostanza alla cessione verso terzi, il dato ponderale può assumere rilevanza al fine di fornire indicazioni sull'offensività della condotta, la quale pero non può essere esclusa ogniqualvolta i quantitativi prodotti risultino inferiori alla "dose media singola", determinata dalle tabelle ministeriali, ma soltanto quando risultino privi della concreta attitudine ad esercitare, anche in misura minima, gli effetti psicotropi evocati dall'art. 14 del d.P.R. n. 309 del 1990
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 27 maggio 2014, n. 21609 REPUBBLICA ITALIANA In nome del Popolo Italiano LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Sezione Sesta penale composta dai signori: dott. Antonio Agro Presidente dott. Vincenzo Rotundo Consigliere dott. Emanuele Di Salvo Consigliere dott. Orlando Villoni Consigliere dott. Guglielmo Leo Consigliere ha...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 giugno 2014, n. 24613. Ferma l'ormai irretrattabile riconducibilita' della condotta all'ipotesi del "fatto lieve" di cui all'articolo 73, comma 5 citato Decreto del Presidente della Repubblica, alla luce del dictum della Corte costituzionale, appare necessario che, annullate le statuizioni in punto pena rese dalla Corte d'appello a conferma della sentenza di primo grado, si proceda, in sede di rinvio, ad nuovo giudizio ai fini della rideterminazione del trattamento sanzionatorio secondo i parametri stabiliti dall'articolo 133 c.p., avuto riguardo ai minimi ed ai massimi di pena edittali previsti dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, comma 5 nel testo originario "ripristinato "compresi tra SEI mesi e QUATTRO anni di reclusione e tra euro 1.032 e 10.329 di multa, non potendo giudicarsi legittimamente compatibile la pena in concreto applicata con la forbice edittale ora divenuta in vigore, risultando questa quasi prossima al massimo edittale (soprattutto per quella di genere pecuniario) in difetto di specifica ed adeguata motivazione
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 11 giugno 2014, n. 24613 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo G. – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco M. – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luc – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 3 aprile 2014, n. 15187. Alla luce della recente sentenza costituzionale n. 32/2014, la quarta Sezione della Cassazione, con la sentenza 15187/2014, ha affermato che la reviviscenza del trattamento sanzionatorio più favorevole per la detenzione illecita delle c.d. droghe leggere impone di riconsiderare i presupposti applicativi delle misure cautelari personali in atto.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 3 aprile 2014, n. 15187 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro A – Presidente Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. MONTAGNI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 3 aprile 2014, n. 15191. Ai fini della punibilità della coltivazione, non autorizzata di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, spetta al giudice verificare in concreto l'offensività della condotta ovvero l'idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile. (Nel caso di specie, la Corte d'Appello riteneva non dimostrata l'offensività della condotta, né l'idoneità della stessa a porre in pericolo il bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice, in considerazione non solo del numero esiguo delle piantine di marijuana coltivate, ma anche del quantitativo minimo di sostanza dalle stesse estraibile.)
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II Sentenza 3 aprile 2014, n. 15191 Svolgimento del processo Con sentenza del 21 novembre 2003, il Gip del Tribunale di Vallo della Lucania dichiarò B.C. responsabile del reato previsto dall’art. 73 dpr 309/90 e lo condannò alla pena di mesi sei di reclusione ed € 4000,00 di multa. Avverso...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 6 giugno 2014, n. 23930. Anche la cessione continuativa a terzi di sostanze stupefacenti può integrare il fatto di lieve entità, avuto riguardo alla quantità e qualità della sostanza detenuta e spacciata, da accertarsi con riguardo al principio attivo, alla complessità ed all'ampiezza della organizzazione, al numero ed alla qualità dei soggetti coinvolti, nonché più in generale ad ogni altro profilo della vicenda che, secondo il giudizio discrezionale ma motivato del giudice di merito, appaia idoneo ad incidere sulla entità del fatto
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 6 giugno 2014, n. 23930 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza sopra indicata la Corte d’Appello di Catania, a conferma di quella resa in data 19/07/2012 dal GUP del locale Tribunale all’esito di giudizio abbreviato, ribadiva la condanna di C.F. e C.A. alla pena di quattro anni...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 26 maggio 2014, n. 21251. Il GUP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto dichiarava non luogo a procedere nei confronti dell'imputato, in concorso con altri, del reato di detenzione di sostanza stupefacente. Al predetto era attribuito l'acquisto da altro coimputato di un quantitativo di detta sostanza per un importo di € 500,00, oltre 100,00 euro da corrispondere al soggetto incaricato del trasporto sino all'isola di Salina, dove l'imputato si trovava. Il giudice, alla stregua della documentazione attestante lo stato di tossicodipendenza del predetto, della coerenza del quantitativo di sostanza ipoteticamente acquistato con l'uso personale e della non incompatibilità dell'importo erogato con le sue condizioni economiche, nonché della mancanza di elementi idonei a comprovare lo spaccio e di atti propedeutici alla vendita, provvedeva ai sensi dell'art. 425,3° c.p.p., reputando non ipotizzabile l'emergere nel dibattimento di contributi atti a far ritenere la sostanza detenuta come destinata all'uso di terzi. Confermato in Cassazione
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 26 maggio 2014, n. 21251 Ritenuto in fatto Il GUP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto dichiarava non luogo a procedere nei confronti di T.S., imputato, in concorso con altri, del reato di detenzione di sostanza stupefacente. Al predetto era attribuito l’acquisto da altro coimputato di un...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 maggio 2014, n. 19870. Affinché la condotta di spaccio di stupefacenti possa essere ritenuta di lieve entità, si deve avere riguardo non solo al dato quantitativo dello stupefacente rinvenuto, ma deve operarsi una complessiva valutazione di tutti gli altri parametri previsti dall’art. 73, comma 5, d.P.R. n. 309/1990 (Testo Unico sugli stupefacenti), cioè qualità della sostanza, mezzi, modalità e circostanze dell’azione. La mancanza anche di uno solo di tali elementi, che porti ad escludere una lesione di lieve entità del bene giuridico protetto, comporta l’esclusione della sussistenza dell’attenuante
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 maggio 2014, n. 19870 Ritenuto in fatto Il Gip presso il Tribunale di Napoli, con sentenza del 26/11/2012, resa a seguito di rito abbreviato, ha dichiarato G.E. responsabile dei reati ex artt. 73, d.P.R. 309/90 e 337 cod. pen., perché illecitamente deteneva a fine di vendita sostanza...