Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 21 febbraio 2014, n. 4214 Svolgimento del processo La Corte d’Appello di Roma, pronunciandosi con sentenza n. 4613/06, sull’appello proposto da C.B. e G.P. avverso la decisione del Tribunale di Roma n. 22679/2002, in accoglimento del proposto gravame, rigettava le domande avanzate dalla spa B.D’A., da F.B. e...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 febbraio 2014, n. 3219. La servitù per destinazione del padre di famiglia si intende stabilita ‘ope legis’ per il fatto che al momento della separazione dei fondi o del frazionamento dell’unico fondo, lo stato dei luoghi sia stato posto o lasciato per opere o segni manifesti ed inequivoci ed univoci – nel che si concreta l’indispensabile requisito dell’apparenza – in una situazione oggettiva di subordinazione o di servizio, che integri ‘de facto’ il contenuto proprio di una servitù, indipendentemente da qualsiasi volontà, tacita o presunta, dell’unico proprietario nel determinarla o nel mantenerla; conseguentemente, il requisito della subordinazione deve essere ricercato non già nell’intenzione del proprietario dei fondo, bensì nella natura delle opere oggettivamente considerate, in quanto nel loro uso normale determinino il permanente assoggettamento del fondo vicino all’onere proprio della servitù
suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione II SENTENZA 12 febbraio 2014, n. 3219 Osserva in fatto Con atto di citazione del 29 maggio 2001 la s.a.s. Edilcasa conveniva in giudizio, dinanzi al Tribunale di Lodi, la s.r.l. C. per sentir riconoscere, in capo alla stessa, la titolarità di una servitù ex art. 1079 c.c., costituitasi per...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 febbraio 2014, n. 2922. Le servitù coattive, pur trovando nella legge il loro presupposto, ai sensi dell’art. 1032 comma 1, c.c. (che prevede che la servitù coattiva, in mancanza di contratto è costituita con sentenza), vengono ad esistenza per il tramite di un titolo che può anche essere negoziale e che, con effetti costitutivi, ne determina la creazione; in altri termini il negozio giuridico di indole privatistica è idoneo ad integrare il titolo, oltre che delle servitù volontarie anche, delle servitù coattive. Non è necessario che dal negozio medesimo risulti evidenziato l’intento delle parti di fronteggiare quell’esigenza in adempimento del correlativo obbligo legale
La massima 1. Nei casi di servitù di passaggio in favore di fondo rimasto intercluso a seguito di atto di divisione, la divisione (o le convenzioni ad essi esplicitamente connesse) si rivela, di per sé sola, idonea a far presumere l’esistenza della determinazione delle parti di porre in essere una servitù coattiva di passo (come...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 febbraio 2014, n. 2723. In tema di servitù anche se la sbarra impediva il solo passaggio carrabile, il rifiuto di consegnare le chiavi di tale sbarra aveva comportato la limitazione del diritto del proprietario al solo accesso pedonale all’arca di sua proprietà. L’apposizione della sbarra, tenuto conto della situazione ambientale, poteva rientrare tra adminicula servitutis (il diritto di servitù comprende tutto ciò che è necessario per usarne – art. 1064 cod. civ.), ma il diniego di consegna delle chiavi ricadeva nel divieto del proprietario del fondo dominante di aggravare l’esercizio della servitù – art. 1067 cod. civ.)
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 6 febbraio 2014, n. 2723 Svolgimento del processo 1. La “A.I. s.r.l.”, proprietaria di un immobile sito in Napoli alla F. Crispi n. 2, tramite il suo liquidatore, conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di Napoli, la “G.E.D.I. s.p.a.” proprietaria di un immobile attiguo. La società attrice esponeva...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 dicembre 2013, n. 26965. L’apprensione (o il mantenimento) “sine titulo” di un suolo di proprietà privata, occorrente per la realizzazione di un passaggio pedonale, per l’impianto di una condotta, o di altro manufatto comportante una servitù di fatto, sia che la realizzazione dell’opera non sia stata autorizzata alla competente autorità, sia che non sia assistita da declaratoria di pubblica utilità, sia che, pur in presenza di detta autorizzazione e di detta declaratoria, non vi sia stato un valido asservimento per via di provvedimento amministrativo, non determina la costituzione di una servitù, secondo lo schema della cosiddetta occupazione acquisitiva, i cui estremi non sono ravvisabili con riguardo ai diritti reali “in re aliena”. Ma configura un illecito a carattere permanente, il quale perdura fino a quando non venga (anche per disposizione del giudice ordinario) rimosso il manufatto, o cessi il suo esercizio, o sia costituita regolare servitù
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 2 dicembre 2013, n. 26965 Svolgimento del processo La Corte di appello di Trento, con sentenza dell’11 giugno 2007 ha confermato quella in data 31 maggio 2006 del Tribunale che aveva respinto le domande dei condomini L..M. ed P.E. , di condanna del comune di Dimaro alla rimozione...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 31 ottobre 2013 n. 24567. Ai fini della determinazione dello scaglione per la liquidazione degli onorari di avvocato, ove siano state proposte più domande, una di valore indeterminabile ed una di valore determinato, esse si cumulano tra loro e la causa va complessivamente ritenuta di valore indeterminabile
Il testo integrale [1] Ai fini della determinazione dello scaglione per la liquidazione degli onorari di avvocato, ove siano state proposte più domande, una di valore indeterminabile ed una di valore determinato, esse si cumulano tra loro e la causa va complessivamente ritenuta di valore indeterminabile. Il giudice del merito ha omesso di pronunciare...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 ottobre 2013, n. 22990. La costituzione coattiva della servitù di scarico oggetto di controversia è consentita anche per lo scarico di acque nere ai sensi e per gli effetti della normativa di cui agli art. 1043 e 1037 cod. civ..
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 9 ottobre 2013, n. 22990 Svolgimento del processo G.P. , A. e G. con atto di citazione del 14 marzo 2000 convenivano in giudizio davanti al Tribunale di Caltanissetta la sig.ra N. al fine di ottenere una servitù coattiva di condotta fognaria sul fondo di proprietà della convenuta....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 settembre 2013, n. 22316. La formazione della cosa giudicata sulla inesistenza del diritto di servitù comporta la inammissibilità della domanda di costituzione convenzionale del medesimo diritto di servitù, precludendo la sua riproposizione in un successivo giudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 settembre 2013, n. 22316 Svolgimento del processo 1.- F..P. conveniva in giudizio la s.r.l. La Frentana esponendo che: aveva acquistato con rogito 14.3.1991 un appartamento da M.L..V. ; che fra quest’ultima e la s.r.l. La Frentana era sorta controversia relativamente alla realizzazione di un impianto di ascensore,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 settembre 2013, n. 21395. Nell’ipotesi di preesistenza di un varco di passaggio nel muro perimetrale dell’edificio condominiale, l’apertura di altro e diverso varco da parte del singolo condomino non può essere ritenuta una semplice modalità di esercizio “ampliativa” della preesistente facoltà o in essa ricompresa ai sensi dell’art. 1027 c.c., ma determina un onere nuovo e diverso a carico del fondo servente sì da porre le premesse per la costituzione di una ulteriore servitù, imponendosi un ulteriore peso a carico delle strutture dell’edificio, escludendosi così l’ipotesi del semplice aggravio della servitù preesistente.
La massima 1. In tema di utilizzazione del muro perimetrale dell’edificio condominiale da parte del singolo condomino, costituiscono uso indebito della cosa comune, alla stregua dei criteri indicati negli artt. 1102 e 1122 c.c., le aperture praticate dal condomino nel detto muro per mettere in collegamento locali di sua esclusiva proprietà, esistenti nell’edificio condominiale, con...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 settembre 2013 n. 20343. Esclusa la partecipazione dei condomini alle spese di manutenzione del muro che cinge la strada su cui grava una servitù se non lo prevedono gli accordi e fra di esso e la strada si interpone un terreno privato su cui non grava alcuna servitù
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 settembre 2013 n. 20343[1] Sulla base dell’argomento letterale e sulla base di tale ultima valutazione in fatto che il muro in questione aveva la funzione di sostenere prima di tutto il terreno di proprietà privata sul quale non gravava alcuna servitù. Si tratta di...