In tema di misure cautelari da applicare nei confronti di soggetti gravemente indiziati quali partecipi di associazioni di tipo mafioso sussistono due presunzioni: una prima presunzione, di carattere relativo, concernente la sussistenza di esigenze cautelari, e una seconda (che opera una volta che non sia stato possibile superare la precedente con argomenti di segno opposto,...
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 5 settembre 2016, n. 36816
La presenza in contemporanea delle ipotesi di bancarotta per distrazione e documentale, se il danno è modesto, non basta a escludere l’attenuante della particolare tenuità del fatto. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 5 settembre 2016, n. 36816 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 agosto 2016, n. 35384
La legittimazione alla proposizione della querela per il reato di infedelta’ patrimoniale dell’amministratore spetta non solo alla societa’ nel suo complesso ma anche – e disgiuntamente – al singolo socio e cio’ in quanto la condotta dell’amministratore infedele e’ diretta a compromettere le ragioni della societa’, ma anche, principalmente, quelle dei soci o quotisti della...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 27 luglio 2016, n. 32824
In tema di sequestro preventivo, l’espressione “cose pertinenti al reato”, cui fa riferimento l’art. 321 cod. proc. pen., è più ampia di quella di corpo di reato, definita dall’art. 253 cod. proc. pen., e comprende non solo le cose sulle quali o a mezzo delle quali il reato fu commesso o che ne costituiscono il...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 agosto 2016, n. 35361
In tema di diffamazione a seguito di pubblicazione di una intervista, va esclusa la responsabilità del giornalista quando un personaggio, che occupa una posizione di alto rilievo nell’ambito della vita politica, sociale, economica, scientifica, culturale, rilasci dichiarazioni, pure in sé diffamatorie, nei confronti di altro personaggio, la cui posizione sia altrettanto rilevante negli ambiti sopra...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20703
Il giudice, che applichi una misura di sicurezza, ha il dovere di motivare sull’attuale pericolosità sociale del condannato, prendendo in considerazione non solo gli elementi di natura medico – psichiatrica ma tutte le circostanze di fatto indicate nell’art. 133 c.p., con riguardo alla gravità del reato ed agli altri parametri di cui alla predetta norma,...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 19 maggio 2016, n. 21021
Al fine dell’accertamento dell’idoneità dell’espressione utilizzata a ledere il bene protetto dalla fattispecie incriminatrice di cui all’art. 595 c.p., occorre fare riferimento ad un criterio di media convenzionale in rapporto alle personalità dell’offeso e dell’offensore nonché al contesto nel quale detta espressione sia pronunciata; nel contempo è necessario considerare che l’uso di un linguaggio meno...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 maggio 2016, n. 21021.
Al fine dell’accertamento dell’idoneità dell’espressione utilizzata a ledere il bene protetto dalla fattispecie incriminatrice di cui all’art. 595 c.p., occorre fare riferimento ad un criterio di media convenzionale in rapporto alle personalità dell’offeso e dell’offensore nonché al contesto nel quale detta espressione sia pronunciata; nel contempo è necessario considerare che l’uso di un linguaggio meno...
La circostanza aggravante della premeditazione richiede due elementi: uno, ideologico o psicologico, consistente nel perdurare, nell’animo del soggetto, di una risoluzione criminosa ferma e irrevocabile; l’altro, cronologico, rappresentato dal trascorrere – fra l’insorgenza e l’attuazione di tale proposito – di un intervallo di tempo apprezzabile, la cui consistenza minima non può essere in astratto rigidamente determinata, ma deve risultare in concreto sufficiente a far riflettere l’agente sulla decisione presa e a consentire il prevalere dei motivi inibitori su quelli a delinquere. Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 maggio 2016, n. 18460.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 3 maggio 2016, n. 18460 Ritenuto in fatto 1. C.S. veniva condannato dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catania, con sentenza confermata dalla Corte d’assise d’appello in data 15/2/2013, alla pena di anni trenta di reclusione, oltre pene accessorie e sanzioni civili, per l’omicidio premeditato della moglie...
L’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto (articolo 131-bis del codice penale, introdotto dal dlgs 28/2015) non si applica ai procedimenti davanti al Giudice di pace. In tali processi “bagatellari” può trovare spazio solo la diversa e specifica «esclusione della procedibilità» prevista dalla legge istitutiva del Gdp (dlgs 274/2000). Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 31 marzo 2016, n. 13093.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 31 marzo 2016, n. 13093 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. CATENA Rossella – rel. Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. FIDANZIA...