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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 luglio 2015, n. 33274. L’esimente della provocazione è prevista a favore di chi commette uno dei fatti previsti dagli artt. 594 e 595 cod. pen. nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso. Sebbene è stato precisato che, nei reati contro l’onore, ai fini dell’integrazione dell’esimente della provocazione, l’immediatezza della reazione deve essere intesa in senso relativo, avuto riguardo alla situazione concreta e alle stesse modalità di reazione, in modo da non esigere una contemporaneità che finirebbe per limitare la sfera di applicazione dell’esimente in questione e di frustarne la “ratio”, occorre comunque, come pure è stato aggiunto, che l’azione reattiva sia condotta a termine persistendo l’accecamento dello stato d’ira provocato dal fatto ingiusto altrui e che tra l’insorgere della reazione e tale fatto sussista una reale contiguità temporale, così da escludere che il fatto ingiusto altrui diventi pretesto di aggressione alla sfera morale dell’offeso, da consumare nei tempi e con le modalità ritenute più favorevoli

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 luglio 2015, n. 33274   Ritenuto in fatto 1. Il Giudice di pace di Roma, con sentenza confermata dal locale Tribunale, ha ritenuto M.L. responsabile di diffamazione in danno dell’avv. L.P. per aver steso, fuori della finestra della propria abitazione, un lenzuolo raffigurante l’immagine della propria madre...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 29 luglio 2015, n. 33550. Il diritto di critica si concretizza in un giudizio valutativo che postula l’esistenza del fatto assunto ad oggetto o spunto del discorso critico ed una forma espositiva non ingiustificatamente sovrabbondante rispetto al concetto da esprimere, e, conseguentemente, esclude la punibilità di coloriture ed iperboli, toni aspri o polemici, linguaggio figurato o gergale, purché tali modalità espressive siano proporzionate e funzionali all’opinione o alla protesta, in considerazione degli interessi e dei valori che si ritengono compromessi (Sez. 1, n. 36045 del 13/06/2014, Surano, Rv. 261122). In questa prospettiva, si è, ad es., ritenuto che sussiste l’esimente dei diritto di critica qualora – con una missiva indirizzata al Sindaco e alla Giunta locali – si accusino alcuni vigili urbani di ‘scarsa professionalità’ e di ‘superficialità mista a incoscienza e presuntuosità’ in relazione al rilevamento degli incidenti stradali, considerato che tali espressioni costituiscono giudizi di valore e che essi rispettano i canoni della pertinenza e della continenza

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 29 luglio 2015, n. 33550 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 10/03/2014 il Tribunale di Messina ha confermato la decisione di primo grado che aveva condannato alla pena di giustizia e al risarcimento dei danno, C.P., avendolo ritenuto responsabile del reato di diffamazione, per avere inviato al...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 maggio 2015, n. 22933. Mentre scaricare video o immagini non integra il reato, essendo necessaria anche la prova di una volontà consapevole del soggetto diretta a divulgare o diffondere il file, l’attività di caricarli su di un sito di condivisione invece è una condotta atta a realizzare la diffamazione, per di più con l’aggravante di avere commesso il fatto mediante la rete telematica e quindi con un mezzo di estesa pubblicità

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 maggio 2015, n. 22933 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BEVERE Antonio – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – rel. Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. POSITANO...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 25 marzo 2015, n. 12695. L’articolo 78 c.p.p., comma 1, lettera e), richiede, a pena di inammissibilita’, la sottoscrizione del difensore in calce all’atto di costituzione di parte civile e, a tal fine, deve ritenersi sufficiente anche la sottoscrizione apposta dal difensore in calce al mandato conferitogli dalla parte privata ai fini di detta costituzione

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 25 marzo 2015, n. 12695 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DUBOLINO Pietro – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. MICCOLI G. – rel. Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 febbraio 2015, n. 7715. In tema di diritto di critica, ai fini della applicazione dell’esimente, non può prescindersi dal requisito della verità del fatto storico ove tale fatto sia posto a fondamento della elaborazione critica. Ne consegue che risponde di diffamazione il giornalista che nel suo articolo, in commento ad una vignetta, attribuisce all’autore della stessa una frase che non è assolutamente desumibile dalle caratteristiche grafiche della vignetta

    SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 19 febbraio 2015, n. 7715 Ritenuto in fatto   1. Con sentenza in data 21 ottobre 2013 la Corte d’Appello di Roma, in ciò parzialmente confermando la decisione assunta dal locale tribunale, ha riconosciuto C.G. e P.A. responsabili rispettivamente dei delitti di diffamazione a mezzo stampa e...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 18 marzo 2015, n. 11409. Il limite immanente all'esercizio del diritto di critica

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 18 marzo 2015, n. 11409 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 6.4.2011 il Tribunale di Rimini confermava la sentenza con la quale, in data 4.11.2009, il locale Giudice di Pace aveva assolto R.G. dal delitto di cui all’art. 595 c.p. ascrittogli, per aver diffamato, la società Petroltecnica...

In tema di liquidazione del danno non patrimoniale, qualunque sia il sistema di quantificazione prescelto, è fondamentale che esso si prospetti idoneo a consentire di pervenire ad una valutazione informata ad equità
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In tema di liquidazione del danno non patrimoniale, qualunque sia il sistema di quantificazione prescelto, è fondamentale che esso si prospetti idoneo a consentire di pervenire ad una valutazione informata ad equità

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 febbraio 2015, n. 3592. In tema di liquidazione del danno non patrimoniale, qualunque sia il sistema di quantificazione prescelto, è fondamentale che esso si prospetti idoneo a consentire di pervenire ad una valutazione informata ad equità, e che il giudice dia adeguatamente conto in motivazione del processo logico...