Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 8 settembre 2014, n. 37238 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio Stefan – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. LEO Guglielm – rel. Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele –...
Tag: corruzione
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 giugno 2014, n. 23354. La fattispecie di cui all’art. 319 c.p. (corruzione propria) è chiamata a sanzionare anche l’uso distorto della discrezionalità amministrativa, cioè il procedimento condizionato non da un percorso di attenta comparazione fra gli interessi in gioco, ma dalla percezione di un indebito compenso affinchè si raggiunga un determinato risultato. Difatti, l’atto contrario ai doveri dell’ufficio consiste nella rinuncia, dietro compenso, ad una discrezionalità che dovrebbe – invece – essere esercitata in modo assoluto
suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione VI sentenza 4 giugno 2014, n. 23354 Ritenuto in fatto 1. E impugnata la sentenza del 28/03/2013 con la quale la Corte d’appello di Venezia ha confermato, in punto di responsabilità dell’imputato e di qualificazione giuridica del fatto, la decisione in data 30/03/2009 del Tribunale di Padova, assunta in esito...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 marzo 2014, n. 13450. Il concorso dell'extraneus, pur non costituendone all'evidenza elemento essenziale è, infatti, pienamente configurabile nei delitti di corruzione a tipica struttura bilaterale in base agli ordinari criteri di imputazione della responsabilità concorsuale di cui all'art. 110 cod. pen., ma implica un grado di coinvolgimento nella fase dell'ideazione (sotto forma di determinazione o suggerimento fornito all'uno o all'altro dei concorrenti necessari) ovvero della preparazione (si pensi alla classica figura dell'intermediario) ovvero della realizzazione di una delle condotte tipiche (stipula dei pactum sceleris tra corrotto e corruttore e ricezione di denaro o altre utilità) o ancora della successiva attuazione concreta dell'accordo, che nella fattispecie non sembra potersi ravvisare
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 marzo 2014, n. 13450 Ritenuto in fatto 1. Con l’ordinanza sopra indicata il Tribunale di Roma, Sezione per il Riesame, adito ai sensi dell’art. 309 cod. proc. pen., confermava quella del 26/06/2013 con cui il GIP dello stesso Tribunale aveva applicato la misura della custodia cautelare in...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 28 febbraio 2014, n. 9883. Il geometra che accetta denaro per seguire con particolare "scrupolo" le pratiche del palazzinaro viene meno ai suoi doveri di imparzialità e merita la condanna per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 28 febbraio 2014, n. 9883 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. LEO Giuglielmo – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 10 ottobre 2013, n. 41898. Ai fini della distinzione fra corruzione propria ed impropria
La massima In tema di corruzione propria sono atti contrari ai doveri di ufficio non solo quelli illeciti, siccome vietati da atti imperativi o illegittimi, perché dettati da norme giuridiche, riguardanti la loro validità ed efficacia, ma anche quelli che, pur formalmente regolari, prescindono per consapevole volontà del pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 11 luglio 2013 n. 29789. Reato di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio per il consigliere comunale che offre il voto in cambio di uno posto
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 11 luglio 2013 n. 29789[1] Così, rientrano nello schema concettuale degli elementi costitutivi, materiale e psicologico, del reato di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, di cui all’art. 319, primo comma, cod. pen., la dazione e la promessa di denaro e altre...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 aprile 2013, n.17285. In tema di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio
La masima La condotta di induzione richiesta per la configurabilità del delitto di cui all’art. 319 quater c.p. (introdotto dalla legge n. 190 del 2012) è integrata da un’attività di suggestione, di persuasione o di pressione morale, posta in essere da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio nei confronti del...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 14 novembre 2012, n. 44205. In tema di istigazione alla corruzione
La massima Integra il reato di cui all’art. 322, comma quarto, c.p. (istigazione alla corruzione) la condotta del pubblico ufficiale che, avendo instaurato, nel corso di una verifica antiriciclaggio, un rapporto confidenziale con il soggetto verificato, sollecitato costui a prestargli una somma, manifestando contestualmente la propria disponibilità a riservargli, in relazione all’attività d’ufficio in...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 ottobre 2012 n. 38762. La raccomandazione, in sostanza, è condotta che esula dalla nozione di atto d’ufficio, e perciò, quando non concreta l’uso dei poteri funzionali connessi alla qualifica soggettiva, non integra la corruzione
Il commento in originale Corte di cassazione – Sezione VI penale – Sentenza 4 ottobre 2012 n. 38762. La raccomandazione, in sostanza, è condotta che esula dalla nozione di atto d’ufficio, e perciò, quando non concreta l’uso dei poteri funzionali connessi alla qualifica soggettiva, non integra la corruzione Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza del 14 settembre 2012, n. 35269. Risponde di corruzione propria antecedente il privato interlocutore che agisce nell’ambito di una prassi illecita non chiaramente percepibile
La massima Risponde di corruzione propria antecedente il privato interlocutore che agisce nell’ambito di una prassi illecita non chiaramente percepibile. Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza del 14 settembre 2012, n. 35269 Motivi della decisione 1. All’esito di indagini preliminari scaturite da denunce di autotrasportatori e conducenti di mezzi pesanti i sei...