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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 novembre 2013, n. 25607. In tema di risarcimento del danno, l’ipotesi del fatto colposo del creditore che abbia concorso al verificarsi dell’evento dannoso (di cui al primo comma dell’art. 1227 cod. civ.) va distinta da quella (disciplinata, dal secondo comma della medesima norma) riferibile ad un contegno dello stesso danneggiato che abbia prodotto il solo aggravamento del danno senza contribuire alla sua causazione, giacché, mentre nel primo caso il giudice deve procedere d’ufficio all’indagine in ordine al concorso di colpa del danneggiato, sempre che risultino prospettati gli elementi di fatto dai quali sia ricavabile la colpa concorrente, sul piano causale, dello stesso, la seconda di tali situazioni forma oggetto di un’eccezione in senso stretto, in quanto il dedotto comportamento del creditore costituisce un autonomo dovere giuridico, posto a suo carico dalla legge quale espressione dell’obbligo di comportarsi secondo buona fede

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza  14 novembre 2013, n. 25607 Svolgimento del processo Con ricorso al Tribunale di Verona B.A. , premesso che era stato assunto, quale operaio edile, il 7 gennaio 2004 dalla Demoter s.r.l. con contratto a tempo determinato, poi trasformato a tempo indeterminato, quale operaio edile e di essere stato...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 novembre 2013 n. 25761. È escluso il dolo processuale revocatorio nel caso in cui l’avvocato presenti l’atto di appello fuori termine

Il testo integrale [1] Per integrare la fattispecie del dolo processuale revocatorio ai sensi dell’art. 395 cod. proc. civ., n. 1, non è, dunque, sufficiente la sola violazione dell’obbligo di lealtà e probità previsto dall’art. 88 cod. proc. civ., né, in linea di massima, sono di per sé sufficienti il mendacio, le false allegazioni o...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 novembre 2013 n. 25625. In tema di obbligo di ricostruzione ai sensi dell’art. 184, terzo comma, cod. civ., la comunione legale nello stato in cui si trovava o, in caso di impossibilità, al pagamento per equivalente.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  14 novembre 2013 n. 25625 Svolgimento del processo 1. A seguito del prelevamento, da parte di P..R. , di titoli appartenenti alla comunione legale fra la medesima ed il coniuge R..M. per il valore di circa 175 milioni di lire, quest’ultimo otteneva dal Tribunale di Venezia un provvedimento...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza n. 25473 del 13 novembre 2013.

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza n. 25473 del 13 novembre 2013 Fatto Con l’impugnata sentenza n. 67/06/07, depositata il 22 ottobre 2007, la Commissione Tributaria Regionale dell’Umbria, rigettato l’appello dell’Ufficio, confermava la decisione n. 125/04/05 della Commissione Tributaria Provinciale di Terni che aveva accolto il ricorso del contribuente L.F. avverso il provvedimento n....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 novembre 2013 n. 25767. L’azione per i danni da infiltrazioni d’acqua integranti pericolo di rovina dell’immobile può essere esercitata non solo dal committente contro l’appaltatore, come espressamente previsto dall’articolo 1669 del c.c., ma anche dall’acquirente contro il venditore che ha costruito l’immobile sotto la sua responsabilità

Il testo integrale [1]   L’operatività della garanzia di cui all’art. 1669 cod. civ. non è esclusa in ragione del fatto che si verta in ipotesi di vendita giacché l’azione di responsabilità per rovina e difetti di cose immobili, prevista dall’art. 1669 cod. civ., può essere esercitata non solo dal committente contro l‘appaltatore, ma anche...

In tema di corresponsabilità ex art. 2054 c.c.
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In tema di corresponsabilità ex art. 2054 c.c.

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 25620 del 14 novembre 2013. In tema di corresponsabilità ex art. 2054 c.c. Suprema Corte di Cassazione  sezione III sentenza n. 25620 del 14 novembre 2013 Svolgimento del processo Con sentenza dell’8 maggio 2007 la Corte di appello di Roma, premesso che con citazione del 31 maggio 1999...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 14 novembre n. 25647. Diritto all’uso di un posto di parcheggio anche se quest’ultimo non era stato previsto nella concessione originale a costruire l’edificio, anteriore alla cosiddetta legge ponte 765/1967, se l’immobile è stato realizzato successivamente alla stessa

Il testo integrale [1] L’articolo 18 della legge 765/1967, infatti, aggiungeva dopo l’articolo 41 della legge 17 agosto 1942 n. 1150, il seguente articolo 41-sexies: “Nelle  nuove  costruzioni  ed anche nelle aree di pertinenza delle costruzioni  stesse,  debbono  essere  riservati  appositi  spazi per parcheggi in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni venti...