Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 15 settembre, n. 18077 Svolgimento del processo l’Avvocato B.P. ha depositato ricorso, illustrato con successiva memoria, con il quale chiede la cassazione della sentenza del Consiglio Nazionale Forense, con la quale è stata confermata la decisione del COA di Verona, di applicazione nei suoi confronti della sanzione disciplinare...
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 agosto 2015, n. 16315. Equariparazione; la modestia della posta in gioco e la mancata presentazione di istanze di prelievo, se possono indurre a ritenere la sussistenza di un patimento psicologico più contenuto, non valgono ad escludere la sussistenza di quest’ultimo. Pertanto, la pur rilevata modestia del valore economico della controversia non può costituire valida ragione per escludere il patimento psicologico che giustifica l’equa riparazione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 3 agosto 2015, n. 16315 Svolgimento del processo M.D.M. adiva in data 18.2.2009 la Corte di Appello di Lecce, ai sensi degli artt. 2 e ss. della L. 24 Marzo 2001, n. 89, al fine di ottenere l’equo indennizzo dovuto a causa della violazione della ragionevole durata del...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 agosto 2015, n. 16317. La notifica di un provvedimento in forma esecutiva eseguita presso l’Avvocatura dello Stato, che è difensore ex lege dell’Amministrazione Statale in causa, rende la notifica medesima idonea a far decorrere il termine breve per le impugnazioni
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 3 agosto 2015, n. 16317 Svolgimento del processo S.G. adiva in data 20.10.2008 la Corte di Appello di Lecce, ai sensi degli artt. 2 e ss. della L. 24 Marzo 2001, n.89, al fine di ottenere l’equo indennizzo per la violazione del principio di ragionevole durata del...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 12 giugno 2015, n. 12182. In tema di espropriazione per pubblica utilità, il termine biennale per l’inizio dei lavori ex art. 18, primo comma, della legge reg. Friuli Venezia Giulia 31 ottobre 1986, n. 46, ha natura ordinatoria, sicché, qualora i lavori siano iniziati oltre tale termine – ma entro il termine perentorio triennale ex art. 1, terzo comma, della legge 3 gennaio 1978, n. 1 (applicabile “ratione temporis”) -, la dichiarazione di pubblica utilità non perde efficacia e la domanda di restituzione del fondo o risarcimento del danno resta devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 12 giugno 2015, n. 12182 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. CICALA Mario – Presidente di Sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez. Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 marzo 2015, n. 4386. Non sussiste contraffazione del marchio se un'impresa decide di utilizzare un nome che è già presente sul mercato. Il tutto naturalmente a condizione che la sovrapposizione letterale non coincida anche con quella sostanziale delle attività rese dalle due imprese
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 marzo 2015, n. 4386 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 marzo 2015, n. 4216. Si ha violazione dell'esclusiva non solo quando l'opera è copiata integralmente (riproduzione abusiva in senso stretto); ma anche quando si ha contraffazione dell'opera precedente, contraffazione la quale implica delle differenze oltre che delle somiglianze. Ora, quando si tratta di valutare se c'è o no contraffazione non è determinante, per negarla, l'esistenza di differenze di dettaglio: ciò che conta è se i tratti essenziali che caratterizzano l'opera anteriore sono riconoscibili nell'opera successiva. Nel caso di specie la Corte d'appello si è attenuta a tali principi di cui viene fatta espressa menzione nella sentenza ed ha ritenuto che gli elementi di somiglianza esistenti tra le due opere avessero un carattere secondario e non essenziale ed ha pertanto escluso il plagio da parte dell'opera televisiva trasmessa. Trattasi di valutazione di merito che in quanto adeguatamente motivata si sottrae al sindacato in questa sede di legittimità
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 marzo 2015, n. 4216 Fatto e diritto La Corte, rilevato che sul ricorso n. 24881/2013 proposto da D.N.G. nei confronti della RAI Radiotelevisione italiana spa e della Vega Cinematografica srl il consigliere relatore ha depositato ex art. 380 bis la relazione che segue. Il Cons. Ragonesi, letti...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 novembre 2014, n. 24347. In tema di trasporto di persone, viene affermato che la presunzione di responsabilita' che l'articolo 1681 c.c., e l'articolo 409 codice navale, pongono a carico del vettore per i danni al viaggiatore verificatosi dall'inizio dell'imbarco al compimento dello sbarco, opera quando sia provato il nesso causale tra il sinistro occorso al viaggiatore e l'attivita' del vettore in esecuzione del trasporto. Il vettore resta liberato dalla responsabilita' presunta a suo carico, qualora provi che l'evento dannoso, verificatosi a causa del trasporto, (quando cioe' il sinistro e' posto in diretta, e non occasionale, derivazione causale rispetto all'attivita' di trasporto), sia dovuto a fatto non prevedibile suo o dei suoi preposti o dipendenti, ovvero non potuto evitare nonostante l'uso della dovuta diligenza, mentre il viaggiatore ha l'onere di provare il nesso eziologico esistente tra l'evento dannoso ed il trasporto medesimo. Occorre quindi che, nonostante l'avvenuto rilascio del certificato di navigabilita', il giudice di merito accerti nel caso concreto, le modalita' dell'incidente occorso al passeggero e controlli se detto incidente sia o meno rapportabile a colpa del vettore o dei dipendenti o preposti di lui; dunque nel caso di viaggio effettuato a mezzo di commesso, le indagini sull'adozione, da parte dello stesso, delle cautele necessarie al compimento del trasporto debbono essere estese alla condotta tenuta da quest'ultimo, salvo che l'evento sia ascrivibile esclusivamente a negligenza del passeggero medesimo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 novembre 2014, n. 24347 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere Dott. CRISTIANO Magda –...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 16 ottobre 2014, n. 21939. La legge fallimentare, aderendo al principio di "prossimità della prova", pone a carico del debitore l'onere di provare di essere esente dal fallimento gravandolo della dimostrazione del non superamento congiunto dei parametri dimensionali ivi prescritti
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 16 ottobre 2014, n. 21939 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. DE CHIARA...