In tema di rifiuto di atti di ufficio, il carattere di urgenza dell’atto ricorre nel caso del medico in servizio di guardia che sia richiesto di prestare il proprio intervento da personale infermieristico e medico con insistenti sollecitazioni, non rilevando che il paziente non abbia corso alcun pericolo concreto per effetto della condotta omissiva. Pertanto...
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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 39838
Non commette reato il medico di pronto soccorso che per primo ha visitato il paziente poi deceduto se dopo la diagnosi ha disposto l’invio del paziente al reparto dove poi gli infermieri hanno sottovalutato la situazione In tema di responsabilità professionale, il medico che, sia pure a titolo di consulto, accerti l’esistenza di una patologia...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 22 settembre 2016, n. 18595
Non occorre fare effettuare una seconda ctu per il giudizio civile quando in base agli accertamenti eseguiti per la decisione penale sia emersa e conclamata la responsabilità del professionista. La responsabilità medica accertata con sentenza penale deve fare fede anche in sede civile in merito a tutti i risvolti risarcitori Suprema Corte di Cassazione sezione...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 20 settembre 2016, n. 39028
In tema di responsabilità medica per configurare l’elemento soggettivo della colpa per violazione di una regola precauzionale, è necessario sussista la prevedibilità ed evitabilità dell’evento, da valutarsi alla stregua dell’agente modello razionale, tenuto conto delle circostanze del caso concreto conosciute o conoscibili dall’agente reale. Ne consegue che se non sussiste “ex ante” la concreta prevedibilità...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 1 agosto 2016, n. 33609
Il medico psichiatra deve ritenersi titolare di una posizione di garanzia nei confronti del paziente (anche là dove quest’ultimo non sia sottoposto a ricovero coatto), con la conseguenza che lo stesso, quando sussista il concreto rischio di condotte autolesive, anche suicidiarie, è tenuto ad apprestare specifiche cautele In presenza di una causa estintiva del reato,...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 1 agosto 2016, n. 33582
In tema di causalità nei reati colposi, va esclusa la responsabilità dell’agente quando l’evento si sarebbe comunque verificato in relazione al medesimo processo causale, nei medesimi tempi e con la stessa gravità od intensità, poiché in tal caso dovrebbe ritenersi che l’evento imputato all’agente non era evitabile Suprema Corte di Cassazione sezione IV penale sentenza ...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 7 luglio 2016, n. 28246
Nel caso di incidente stradale causativo di lesioni, anche l’ipotetica negligenza o imperizia dei medici (di cui non vi è peraltro traccia nel presente processo), persino ove di elevata gravità, non sarebbe comunque idonea ad elidere il nesso causale tra la condotta e l’evento morte, in quanto l’intervento dei sanitari costituisce, rispetto al soggetto leso,...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 6 giugno 2016, n. 23283
Nei procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della L. n. 189 del 2012, art. 3, relativi ad ipotesi di omicidio o lesioni colpose ascritte all’esercente la professione sanitaria, in un ambito regolato da linee guida, di talchè il processo verta sulla loro applicazione, stante l’intervenuta parziale abrogatio criminis delle richiamate fattispecie, in osservanza...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 16 maggio 2016, n. 20125
Il sanitario che opera in equipe, oltre al rispetto delle regole cautelari connesse alle specifiche mansioni svolte, non può esimersi dal valutare l’attività precedente o contestuale svolta da altro collega – sia pure specialista in altra disciplina – e dal controllarne la correttezza, ponendo se del caso rimedio ad errori altrui che siano evidenti e...
La responsabilità penale di ogni componente di una equipe medica per un evento lesivo occorso ad un paziente sottoposto ad intervento chirurgico non può essere affermata sulla base dell’accertamento di un errore diagnostico genericamente attribuito all’equipe nel suo complesso, ma va legata alla valutazione delle concrete mansioni di ciascun componente, anche in una prospettiva di verifica dell’operato degli altri nei limiti delle proprie competenze e possibilità. Corte di Cassazione. sezione IV, sentenza 5 maggio 2016, n. 18780.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 5 maggio 2016, n. 18780 Presidente D’Isa Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 3 marzo 2015 la Corte d’Appello di Milano confermava la pronuncia di condanna resa dal locale Tribunale nei confronti di T.B. e V.M. per aver cagionato a S.N. al momento della nascita lesioni...