In caso di cessione d’azienda i lavoratori impiegati devono essere riassunti dall’azienda subentrante a parità di condizioni economiche e normative previste dai contratti collettivi nazionali di settore Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 22 novembre 2016, n. 23732 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli...
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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 24 ottobre 2016, n. 4414
Per le gare bandite anteriormente all’entrata in vigore del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, nelle ipotesi in cui l’obbligo di indicazione separata dei costi di sicurezza aziendale non sia stato specificato dalla legge di gara, e non sia in contestazione che dal punto di vista sostanziale l’offerta rispetti i costi minimi di sicurezza...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 31 agosto 2016, n. 3742
L’art. 11, comma 9, d.lgs. 163/2006, indica il termine di sessanta giorni dal momento in cui diviene definitiva l’aggiudicazione per la stipula del contratto, ma il detto termine non ha natura perentoria, né alla sua inosservanza può farsi risalire ex se un’ipotesi di responsabilità precontrattuale ex lege della pubblica amministrazione, se non in costanza di...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 20 luglio 2016, n. 3247
L’interdittiva antimafia, che interviene nel corso di esecuzione di un contratto di appalto, stabilisce l’accertamento dell’incapacità originaria del privato ad essere parte in un contratto con la p.a. e giustifica la revoca dell’aggiudicazione Consiglio di Stato sezione IV sentenza 20 luglio 2016, n. 3247 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 21 marzo 2016, n. 1144. L’errore di fatto idoneo a fondare la domanda di revocazione ai sensi dell’art. 395, n. 4 del codice di procedura civile deve rispondere a tre requisiti: 1) deve derivare da una errata od omessa percezione del contenuto meramente materiale degli atti del giudizio, che abbia indotto l’Organo giudicante a decidere sulla base di un falso presupposto di fatto (facendo ritenere esistente un fatto documentalmente escluso, o inesistente un fatto documentalmente provato); 2) deve attenere ad un punto non controverso e sul quale la decisione non abbia espressamente motivato; 3) deve essere stato determinante ai fini della decisione
Consiglio di Stato sezione III sentenza 21 marzo 2016, n. 1144 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2758 del 2015, proposto da Co. di Ca. Cl. & C. s.a.s., rappresentato e difeso dagli Avv.ti...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 marzo 2016, n. 8616. In caso di appalto acquisito a seguito di corruzione, non può definirsi illecito e dunque confiscabile il profitto conseguente da un’effettiva e corretta esecuzione delle prestazioni svolte in favore della controparte, pur in virtù di un contratto instaurato illegalmente; in tal caso il profitto confiscabile non va identificato con l’intero valore del rapporto sinallagmatico instaurato con la P.A., dovendosi in proposito distinguere il profitto direttamente derivato dall’illecito penale dal corrispettivo conseguito per l’effettiva e corretta erogazione delle prestazioni svolte in favore della stessa amministrazione, le quali non possono considerarsi automaticamente illecite in ragione dell’illiceità della causa remota
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 2 marzo 2016, n. 8616 Ritenuto in fatto Con il provvedimento in epigrafe, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano ha applicato, ai sensi dell’art. 444 cod. proc. pen., nei confronti di M.M. la pena di anni uno e mesi otto di reclusione, con pena...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 29 gennaio 2016, n. 367. Il giudice non può valutare le ragioni difensive della parte ricorrente, senza avere prima esaminato e respinto le censure prospettate in via incidentale, per contestare la legittimità dell’ammissione della ricorrente stessa ad una procedura di gara. Il ricorso incidentale deve essere esaminato prima del ricorso principale, qualora abbia carattere escludente, ossia quando con esso venga contestata la legittimazione a ricorrere del ricorrente principale in quanto avrebbe dovuto essere escluso ma non lo è stato per un errore dell’Amministrazione; ciò ad eccezione dell’ipotesi in cui siano rimasti in gara solo due concorrenti e le rispettive offerte siano affette da vizio afferente la medesima fase procedimentale
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 29 gennaio 2016, n. 367 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8717 del 2015, proposto dalla società Am. Co. Srl Un.; contro Ministero per i Beni e le...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 3 febbraio 2016, n. 424. Nelle procedure di affidamento di appalti pubblici l’indicazione degli oneri per la sicurezza aziendale costituisce un precetto inderogabile ai sensi del combinato disposto degli artt. 86, comma 3-bis, e 87, comma 4, cod. contratti pubblici e 26, comma 6, t.u. sicurezza sul lavoro di cui al d.lgs. n. 81/2008, al cui rispetto le imprese partecipanti sono tenute anche in assenza di esplicita previsione di lex specialis, e la cui violazione rende legittima l’esclusione dalla gara
Consiglio di Stato sezione V sentenza 3 febbraio 2016, n. 424 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 477 del 2014, proposto dalla Co.Re. – Co. e Re. s.r.l. ed altri; contro Comune di (omissis);...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 27 gennaio 2016, n. 280. Un utile all’apparenza modesto può comportare un vantaggio significativo, sia per la prosecuzione in sé dell’attività lavorativa, sia per la qualificazione, la pubblicità, il curriculum derivanti per l’impresa dall’essere aggiudicataria e dall’aver portato a termine un appalto pubblico. Pertanto nelle gare pubbliche non è possibile stabilire una soglia minima di utile al di sotto della quale l’offerta deve essere considerata anomala, al di fuori dei casi in cui il margine positivo risulti pari a zero
Consiglio di Stato sezione III sentenza 27 gennaio 2016, n. 280 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3079 del 2015, proposto da Si. s.r.l.,; contro – Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord; – ditta...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 25 gennaio 2016, n. 247. I concorrenti devono indicare, anche nelle offerte relative agli appalti di lavori, i costi interni per la sicurezza del lavoro. L’assenza di tale indicazione comporta l’esclusione dalla gara, senza possibilità della regolarizzazione e del’soccorso istruttorio ‘ di cui agli articoli 38, comma 2 bis, e 46, commi 1 bis e 1 ter,, del Codice dei contatti pubblici
Consiglio di Stato sezione V sentenza 25 gennaio 2016, n. 247 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8191 del 2015, proposto dalla s.r.l. Im.; contro l’impresa Lu. Pa.; nei confronti di Il Comune di...