Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 settembre 2014, n. 19265 I fatti C.C., nella qualità di tutore dei minori C., S. e S.N., propose, con ricorso del 5 aprile 2011, un’azione di responsabilità ex lege 117/1988 nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo il risarcimento dei danni, patrimoniali e non...
Categoria: Illecito aquiliano (o extracontrattuale)
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 settembre 2014, n. 19177. In materia diffamatoria, la delibazione delle critiche, affidata alla Corte di cassazione, è ristretta al controllo del rispetto dei principi normativi che regolano la fattispecie astratta, nonché della logicità e congruità della motivazione resa dal giudice. È del tutto estraneo, invece, al giudizio di legittimità l'accertamento di merito relativo all'effettiva capacità diffamatoria delle espressioni in contestazione. In questo senso, è consolidato il principio giurisprudenziale secondo cui, riguardo all'azione di risarcimento dei danni da diffamazione a mezzo della stampa, la ricostruzione storica dei fatti, la valutazione del contenuto degli scritti, l’accertamento in concreto dell'attitudine offensiva delle espressioni usate, la valutazione dell'esistenza dell'esimente dell'esercizio del diritto di critica (la quale ultima si deve esprimere nel rispetto del requisito della continenza e, perciò, in termini formalmente corretti e misurati ed in modo tale da non trascendere in attacchi ed aggressioni personali, diretti a colpire sul piano individuale la figura morale del soggetto criticato) costituiscono accertamenti di fatto, riservati al giudice di merito ed insindacabili in sede di legittimità se sorretti da argomentata motivazione, esente da vizi logici ed errori di diritto
Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 11 settembre 2014, n. 19177 Svolgimento del processo La Candy Elettrodomestici s.r.l. propose domanda di risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale da diffamazione contro la Dyson Ltd. E D.J. . Lamentò d’aver subito pregiudizio a seguito di condotte denigratorie dei convenuti che, nell’anno 2000, avevano preso...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 settembre 2014, n. 19178. Nella formulazione del giudizio critico, possono essere utilizzate espressioni di qualsiasi tipo, anche lesive della reputazione altrui, purché siano strumentalmente collegate alla manifestazione di un dissenso ragionato dall'opinione o dal comportamento preso di mira e non si risolvano in un'aggressione gratuita e distruttiva dell'onore e della reputazione del soggetto interessato; mentre non può essere riconosciuta la scriminante di cui all'art. 51 cod. pen. nei casi di attribuzione di condotte illecite o moralmente disonorevoli, di accostamenti volgari o ripugnanti, di deformazione dell'immagine in modo da suscitare disprezzo della persona e ludibrio della sua immagine pubblica
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 settembre 2014, n. 19178 Svolgimento del processo La scrittrice M.S. citò in giudizio risarcitorio la società editrice della rivista “Il Borghese”, il direttore responsabile della rivista stessa, il responsabile della rubrica “Vademecum del lettore borghese”, nonché la redattrice di un articolo del 13 agosto 1997, nel quale...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 agosto 2014, n. 18174. In tema di azione di risarcimento dei danni da diffamazione, la ricostruzione storica dei fatti, la valutazione del contenuto degli scritti, l'apprezzamento in concreto delle espressioni usate come lesive dell'altrui reputazione, l'esclusione della esimente dell'esercizio del diritto di cronaca e di critica costituiscono accertamenti in fatto, riservati al giudice di merito ed insindacabili in sede di legittimità se sorretti – come nella specie – da argomentata motivazione, esente da vizi logici ed errori di diritto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 agosto 2014, n. 18174 Svolgimento del processo Con citazione del marzo 2001 V.P. conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di Roma G.E. , Mediaset s.p.a., R.T.I. s.p.a. e Codacons (Coordinamento di Associazioni per la tutela dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), per sentirli condannare...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 settembre 2014, n. 19152. Il giornalista il quale riporti dichiarazioni altrui (come nel caso dell'intervistatore; ovvero dell'articolo che dia conto di deposizioni testimoniali o rese in ambito giudiziario; od ancora – come nel caso di specie – dell'articolo che riferisca di scritti altrui) non è esonerato né dal dovere di evitare la contumelia, né da quello di verificare se, al momento in cui ne dà contezza ai lettori, i fatti riferiti dal terzo e ripresi dal giornalista appaiano plausibilmente veri. Non è, in altri termini, esonerato dal dovere di rispettare la cd. verità putativa dei fatti. Tale dovere di verifica è tanto più doveroso, quanto maggiore è la gravità dei fatti riferiti.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 11 settembre 2014, n. 19152 Motivi della decisione Il primo motivo di ricorso. 1.1. Col primo motivo di ricorso il ricorrente lamenta che la sentenza impugnata sarebbe affetta dal vizio di violazione di legge di cui all’art. 360, n. 3, c.p.c.. Assume violati gli artt. 51, 185, 187...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 agosto 2014, n. 18167. Un genitore che accompagna un bambino in un parco giochi deve avere ben presente i rischi che ciò comporta e se si verifica una caduta non può invocare la responsabilità altrui per l'esistenza di una situazione di pericolo che egli era tenuto doverosamente a calcolare
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 agosto 2014, n. 18167 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2014, n. 17095. L'Anas ha l'obbligo primario di assicurare la sicurezza della circolazione stradale, per cui risponde anche del danno provocato a una vettura dalla caduta di un masso staccatosi dai terreni di proprietà di un privato.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2014, n. 17095 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 23 luglio 2014, n.16769. Medico veterinario condannato poichè l'appurata negligenza era consistita, sulla scorta delle risultanze istruttorie conseguite – nell'aver erroneamente diagnosticato una puntura di calabrone anzichè un morso di vipera, e nell'aver conseguentemente trascurato di adottare tutte le cautele che si imponevano per tentare di salvare l'animale da questo ben più grave evento (potenzialmente, ma non necessariamente, letale); – nel non aver, in particolare, tenuto il cane in debita osservazione per assicurargli le cure necessarie ad evitargli la morte; cosa che, se fosse stata fatta, avrebbe reso evidente che l'animale, anzichè riprendersi come avrebbe dovuto se fosse stato semplicemente punto da un calabrone, si aggravava sino a giungere, in poche ore, allo stato di coma
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza del 23 luglio 2014, n.16769 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente – Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere – Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere – Dott. ARMANO Uliana – Consigliere – Dott. STALLA Giacomo Maria –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2014, n. 17039. La presenza di un cantiere stradale non fa venir meno l'obbligo di custodia dell'ente proprietario della strada
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2014, n. 17039 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. D’ALESSANDRO Paolo – Consigliere Dott. ARMANO Uliana – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 luglio 2014, n. 17403. La responsabilità del Ministero della salute per i danni conseguenti ad infezioni da virus HBV, HIV e HCV contratte da soggetti emotrasfusi è di natura extracontrattuale. Ne consegue che il diritto al risarcimento del danno da parte di chi assume di aver contratto tali patologie per fatto doloso o colposo di un terzo è soggetto al termine di prescrizione quinquennale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 luglio 2014, n. 17403 Svolgimento del processo 1. – S.A. ricorre, affidandosi a tre motivi, per la cassazione della sentenza n. 1620 del 10.11.11 della Corte di appello di Torino, con la quale è stato respinto il suo appello avverso,la reiezione, per riconosciuta prescrizione, della sua domanda...