SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 15 settembre 2014, n.19423 Ritenuto in fatto Con ricorso del 24/3/2003 S.I. chiedeva la reintegrazione nel possesso di un appartamento e relative pertinenze essendone stata privata da R.L. che vi si era introdotto clandestinamente impedendole l’accesso. La ricorrente esponeva di essersi unita in matrimonio religioso con dispensa da...
Categoria: Azioni possessorie e petitorie
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 1 settembre 2014, n. 18486. Il conduttore che si trovi nella detenzione dell'immobile dopo la cessazione di efficacia del contratto di locazione mantiene la veste e la qualità di conduttore, peraltro inadempiente all'obbligo di restituzione dell'immobile. Il conduttore, dunque, rimane detentore qualificato dell'immobile di cui continua a mantenere la disponibilità, pur dopo la scadenza del contratto, come tale è legittimato a ricorrere alla tutela possessoria, ex art. 1168, secondo comma, cod. civ.
Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione II SENTENZA 1 settembre 2014, n. 18486 Ritenuto in fatto È impugnata la sentenza della Corte d’appello di Brescia, depositata il 14 settembre 2007, di conferma della sentenza del Tribunale di Brescia che aveva respinto la domanda proposta da T.A. nei confronti dell’INA s.p.a. (ora CONSAP s.p.a.). 1.1. –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 giugno 2014, n. 12678. Non può essere riconosciuta l'esistenza di una servitù (in questo caso un passo carraio) a favore del condominio se la domanda non è proposta dai singoli proprietari ma dall'amministratore
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 giugno 2014, n. 12678 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. FALASCHI Milena...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 giugno 2014, n. 14325. In tema di difesa della proprietà, l’azione di rivendicazione si distingue da quella di restituzione, pur tendendo entrambe al medesimo risultato pratico del recupero della materiale disponibilità del bene. Esse infatti hanno natura e presupposti diversi. Con l’azione di rivendicazione, a carattere reale, l’attore assume di essere proprietario del bene e agisce contro chiunque ne disponga per conseguire nuovamente il possesso, previo riconoscimento del suo diritto di proprietà. Con l’azione di restituzione, di natura personale, l’attore mira ad ottenere non il riconoscimento di tale diritto, del quale non deve fornire la prova, ma la riconsegna del bene stesso, ed è sufficiente che alleghi l’insussistenza ab origine di qualsiasi titolo
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 giugno 2014, n. 14325 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 25.6.2002, S., A., B., D., C., M., L., C. ed E.B., nonché P.S., premesso di essere (i primi nove, quali eredi di B.P.) proprietari di un appezzamento di terreno, sito in San Giorgio a...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 3 giugno 2014, n. 12416. L'"animus spoliandi" puo' ritenersi insito nel fatto stesso di privare del godimento della cosa il possessore contro la sua volonta', espressa o tacita, indipendentemente dalla convinzione dell'agente di operare secondo diritto ovvero di ripristinare la corrispondenza tra situazione di fatto e situazione di diritto, mentre la volonta' contraria allo spoglio da parte del possessore puo' essere esclusa soltanto da circostanze univoche ed incompatibili con l'intento di contrastare il fatto illecito come il suo consenso, l'onere della cui prova grava sul soggetto autore dello spoglio medesimo
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 3 giugno 2014, n. 12416 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. MATERA Lina – rel. Consigliere Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere Dott. FALASCHI Milena...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 giugno 2014, n. 23923. Esercizio arbitrario delle proprie ragioni; violenza sulle cose
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 6 giugno 2014, n. 23923 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DUBOLINO Pietro – Presidente Dott. BRUNO Paolo Antonio – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – rel. Consigliere Dott. POSITANO...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 aprile 2014, n. 8120. In tema di azione negatoria, la titolarita' del bene si pone come requisito di legittimazione attiva e, se essa e' contestata, la parte che agisce non ha l'onere di fornire, come nell'azione di rivendica, la prova rigorosa della proprieta', ma deve dare la dimostrazione, con ogni mezzo ed anche in via presuntiva, dell'esistenza di un titolo valido di proprieta' del bene
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 7 aprile 2014, n. 8120 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – rel. Consigliere Dott. CARRATO Aldo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 19 marzo 2014, n. 6428. A seguito della eccezione di ultrannualità dell'azione rispetto al patito spoglio, l'onere di provare che l'azione è, invece, tempestiva grava sull'attore in reintegrazione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza del 19 marzo 2014, n. 6428 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GOLDONI Umberto – Presidente – Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere – Dott. PETITTI Stefano – rel. Consigliere – Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere – Dott. ORICCHIO Antonio...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 marzo 2014, n. 5215. E' passibile di azione di reintegrazione, ai sensi dell'art. 1168 cod. civ., colui che, consapevole di un possesso in atto da parte di altro soggetto, anche se ritenuto indebito, sovverta, clandestinamente o violentemente, a proprio vantaggio la signoria di fatto sul bene nel convincimento di operare nell'esercizio di un proprio diritto reale, essendo, in tali casi, 'l'animus spoliandi in re ipsa', e non potendo invocarsi il principio di legittima autotutela, il quale opera soltanto 'in continenti', vale a dire nell'immediatezza di un subito ed illegittimo attacco al proprio possesso
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 5 marzo 2014, n. 5215 Ritenuto in fatto Con ricorso in data 8.1.1998, il Condominio (omissis), premesso che in data 30.12.97 V.S. , proprietario di un’unità immobiliare sita al pian terreno della palazzina n. 4 dello stesso complesso condominiale, aveva arbitrariamente installato un cancello in ferro che...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza del 28 marzo 2014, n. 7305. Non è azione di restituzione, ma di rivendicazione, quella con cui l'attore chieda di dichiarare abusiva ed illegittima l'occupazione di un immobile di sua proprietà da parte del convenuto, senza ricollegare la propria pretesa al venir meno di un negozio giuridico giustificativo della consegna della cosa. Tale azione non può pertanto surrogare l'azione di rivendicazione, con elusione del relativo rigoroso onere probatorio, quando la condanna al rilascio o alla consegna venga richiesta nei confronti di chi dispone di fatto del bene nell'assenza anche originaria di ogni titolo
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza del 28 marzo 2014, n. 7305 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI ha pronunciato la seguente SENTENZA Sul ricorso 24444 -2010 proposto da : G.M. ROMA, VIA DEL TRITONE 102, presso lo studio dell’avvocato (omissis), rappresentato e difeso...