Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 6 novembre 2013, n. 25015 Ritenuto in fatto 1. – Con atto di citazione del 10 giugno 2000, T.A. , premesso di avere acquistato in data (omissis) dalla società Erbaggio Costruzioni a r.l. l’abitazione unifamiliare sita in (omissis) , costruito dalla stessa società Erbaggio, denunciò di non avere...
Categoria: Contratti – Obbligazioni
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 ottobre 2013, n. 24564. In tema di clausola risolutiva espressa, la tolleranza della parte creditrice, che si può estrinsecare tanto in un comportamento negativo, quanto in uno positivo, non determina l’eliminazione della clausola per modificazione della disciplina contrattuale, né è sufficiente ad integrare una tacita rinuncia ad avvalersene, ove la parte creditrice contestualmente o successivamente all’atto di tolleranza manifesti l’intenzione di avvalersi della clausola in caso di ulteriore protrazione dell’inadempimento
La massima In tema di clausola risolutiva espressa, la tolleranza della parte creditrice, che si può estrinsecare tanto in un comportamento negativo, quanto in uno positivo, non determina l’eliminazione della clausola per modificazione della disciplina contrattuale, né è sufficiente ad integrare una tacita rinuncia ad avvalersene, ove la parte creditrice contestualmente o successivamente all’atto di...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 novembre 2013 n. 24674. È annullabile il contratto concluso dal rappresentante con se stesso se la procura, che pure l’autorizza a un simile contratto, non contiene una determinazione degli elementi negoziali sufficiente a tutelare il rappresentato
Il testo integrale[1] Secondo la Suprema corte, infatti, in tema di annullabilità del contratto concluso dal rappresentante con se stesso l’autorizzazione data dal rappresentato al rappresentante a concludere il contratto con se stesso in tanto può considerarsi idonea ad escludere la possibilità di un conflitto di interessi e quindi l’annullabilità del contratto, in quanto...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 ottobre 2013, n. 24480. L’amministrazione è legittimata a contribuire alla difesa del suo dipendente imputato in un procedimento penale sempreché sussista un interesse specifico dell’amministrazione al riguardo e tale interesse deve individuarsi qualora sussista imputabilità dell’attività che costituisce l’oggetto dell’imputazione all’amministrazione e una diretta connessione dell’attività stessa con i fini della pubblica amministrazione.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 ottobre 2013, n. 24480 Fatto e diritto Rilevato che: 1. A..O. ha chiesto con citazione davanti al Tribunale di Cagliari la condanna del Ministero della Pubblica Istruzione al rimborso ex art. 18 del D.L. n. 67/1997 delle spese legali sostenute per difendersi nel processo penale celebrato nei...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 ottobre 2013, n. 24112. Se il nome del sottoscrittore è con grafia illeggibile, senza allegare una specifica funzione o carica, o indichi genericamente la qualità di legale rappresentante (società), la procura è nulla
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 ottobre 2013, n. 24112 Svolgimento del processo 1. La s.r.l. ENCO si rendeva aggiudicataria di due immobili nel corso di una procedura di espropriazione immobiliare. Successivamente, l’Ufficio del registro di Venezia le notificava un atto di ingiunzione per la tardiva presentazione della dichiarazione INVIM, a seguito del...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 30 ottobre 2013 n. 24468. Può essere revocata l’aggiudicazione di una gara per la riscossione dei tributi se la società ha già dato pessima prova in un comune limitrofo, provocando attraverso “gravi errori” una pesante perdita di gettito per il comune
Il testo integrale [1] Una motivata valutazione dell’amministrazione in ordine alla grave negligenza o malafede nell’esercizio delle prestazioni affidate dalla stazione appaltante che bandisce la gara, che abbia fatto venir meno la fiducia nell’impresa. Mentre non è necessario un accertamento della responsabilità del contraente per l’inadempimento in relazione ad un precedente rapporto contrattuale, quale...
Spedizione – dalla disciplina alle figure affini e diverse
La spedizione Per una migliore lettura (per la corrispondenza delle note e per l’apertura di altri collegamenti on-line) del presente saggio si consiglia di aprire il documento in Pdf cliccando sull’apposito collegamento Introduzione art. 1737 c.c. nozione: il contratto di spedizione è un mandato (senza rappresentanza) col quale lo spedizioniere assume l’obbligo di concludere in...
Commissione – dalla disciplina alle figure affibi e differenti
La commissione Per una migliore lettura (per la corrispondenza delle note e per l’apertura di altri collegamenti on-line) del presente saggio si consiglia di aprire il documento in Pdf cliccando sull’apposito collegamento Introduzione art. 1731 c.c. nozione: il contratto di commissione è un mandato (senza rappresentanza) che ha per oggetto l’acquisto o la vendita di beni...
Mandato – con o senza rappresentanza. Dalla disciplina agli obblighi
Il contratto di mandato Ultimo aggiornamento, non riscontrabile nel documento in PDF, 20 dicembre 2020 Per una migliore lettura del presente saggio si consiglia di aprire il documento in Pdf cliccando sull’apposito collegamento DISPOSIZIONI GENERALI art. 1703 c.c. nozione: il mandato è il contratto col quale una parte (mandatario) si obbliga a compiere uno o...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 ottobre 2013, n. 24169. In tema di rendita vitalizia
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 25 ottobre 2013, n. 24169 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 7-8-1998 Gi.Em. esponeva di aver stipulato il 21-6-1978 con la nipote G.E. e suo marito Re..Gu. un atto pubblico con il quale aveva ceduto ai suddetti coniugi la nuda proprietà di un suo fabbricato...