Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 gennaio 2016, n. 1321 I fatti – L.R.R. nel 2007 citò in giudizio dinanzi al Tribunale di Alessandria i coniugi F.G. e M.S. , chiedendo che fossero condannati a risarcirgli i danni patiti in conseguenza dell’uccisione del fratello L.R.G. da parte del figlio maggiorenne dei convenuti, F.S....
Categoria: Cassazione civile 2016
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 gennaio 2016, n.1237. Nelle controversie riconducibili alle fattispecie regolate dagli artt. 1150 e 936 c.c. nessun indennizzo a carico del proprietario del fondo può essere preteso dal terzo costruttore che abbia realizzato l’opera in violazione della normativa edilizia, autonomamente commettendo nel primo caso, o concorrendo nel secondo, i reati previsti dalle singole disposizioni penali che sanzionano le condotte illecite: ciò non tanto perché possano essere poste in dubbio la sussistenza o l’entità della locupletazione del proprietario del fondo nella prospettiva di un ordine di demolizione da parte della pubblica amministrazione competente, quanto piuttosto perché è da ritenere in contrasto con i principi generali dell’ordinamento ed in particolare con la funzione dell’amministrazione della giustizia che possa l’agente conseguire indirettamente, ma pur sempre per via giudiziaria, quel vantaggio che si era ripromesso di ottenere nel porre in essere l’attività penalmente illecita e che in via diretta gli è precluso dagli artt. 1346 e 1418 c.c.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 25 gennaio 2016, n.1237 Ritenuto in fatto È impugnata la sentenza della Corte di appello di Palermo, depositata il 20 maggio 2011 con cui, in parziale riforma della pronuncia resa dal Tribunale del capoluogo siciliano, è stata rideterminata l’indennità ex art. 936 c.c. dovuta dagli appellanti principali G.A....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 gennaio 2016, n. 1058. In materia di rapporto di lavoro a termine, per la proroga del contratto non è necessaria la forma scritta ad substantiam, ai sensi del combinato disposto di cui agli articoli 1 e 4 del d.lgs 368/01. Tale sistema non è in contrasto con alcuna norma di legge nazionale o comunitaria, nella misura in cui la tutela del lavoratore è garantita da un meccanismo sanzionatorio e di controllo applicabile nel caso di prosecuzione del rapporto di lavoro oltre il termine pattuito
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 gennaio 2016, n. 1058 Svolgimento del processo Con ricorso al Tribunale di Monza, E.E. deduceva di essere stata assunta dalla AUTOGRILL s.p.a. con due successivi contratti a termine, il primo dei quali (dal marzo al maggio 2005) successivamente prorogato (sino al 10.7.05). Lamentava l’illegittimità dei contratti e...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 gennaio 2016, n. 1091. La pubblicazione della sentenza, ai sensi dell’art. 120 c.p.c., consegue ad un provvedimento, oggetto di potere discrezionale del giudice, che può essere disposto indipendentemente dall’esistenza o dalla prova di un danno attuale, trattandosi di una sanzione autonoma che, grazie alla conoscenza da parte della collettività della reintegrazione del diritto offeso, assolve ad una funzione riparatoria, in via preventiva rispetto all’ulteriore propagazione degli effetti dannosi dell’illecito nel futuro; ciò a differenza del risarcimento del danno per equivalente, che ha funzione reintegratoria di un pregiudizio già verificatosi.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 21 gennaio 2016, n. 1091 Svolgimento del processo La Corte d’Appello di Milano ha parzialmente accolto le impugnazioni delle parti avverso la sentenza del Tribunale di quella stessa città – che aveva condannato, in solido, i convenuti sigg. M.M. , B.M. e la Società Europea di Edizioni SpA,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 gennaio 2016, n. 1275. Il marchio complesso è costituito da una composizione di più elementi, ciascuno dotato di capacità caratterizzante, il cui esame da parte del giudice deve effettuarsi in modo parcellizzato per ciascuno di essi, pur essendone la forza distintiva affidata all’elemento costituente il c.d. cuore del marchio; esso si distingue dal marchio d’insieme, in cui manca l’elemento caratterizzante e tutti i vari elementi sono singolarmente privi di distintività, derivando il valore distintivo, più o meno accentuato, soltanto dalla loro combinazione o, appunto, dal loro insieme
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 gennaio 2016, n. 1275 Svolgimento del processo Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Roma, in riforma della decisione di primo grado, rigettò la domanda di risarcimento dei danni proposta nei confronti della Reti Televisive Italiane s.p.a. da D.S.O. , che aveva lamentato la contraffazione di...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 gennaio 2016, n. 1188 . In tema di demansionamento e di dequalificazione, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale, che asseritamente ne deriva – non ricorrendo automaticamente in tutti i casi di inadempimento datoriale – non può prescindere da una specifica allegazione, nel ricorso introduttivo del giudizio, della natura e delle caratteristiche del pregiudizio medesimo. In tema di risarcimento del danno non patrimoniale derivante da demansionamento e dequalificazione, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale, non ricorre automaticamente in tutti i casi d’ inadempimento datoriale e non può prescindere da una specifica allegazione, nel ricorso introduttivo del giudizio – dall’esistenza di un pregiudizio (di natura non meramente emotiva ed interiore, ma oggettivamente accettabile) provocato sul fare areddituale del soggetto, che alteri le sue abitudini e gli assetti relazionali propri, inducendolo a scelte di vita diverse quanto all’espressione e realizzazione della sua personalità nel mondo esterno. Tale pregiudizio non si pone quale conseguenza automatica di ogni comportamento illegittimo rientrante nella suindicata categoria, cosicché non è sufficiente dimostrare la mera potenzialità lesiva della condotta datoriale, incombendo sul lavoratore non solo di allegare il demansionamento, ma anche di fornire la prova ex art. 2697 c.c. del danno non patrimoniale e del nesso di causalità con l’inadempimento datoriale.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 22 gennaio 2016, n. 1188 Svolgimento del processo Con la sentenza n. 825 del 2010, la Corte d’appello di Venezia, in parziale accoglimento dell’appello proposto da A.G. avverso la sentenza del Tribunale di Verona che aveva rigettato la domanda da lei proposta nei confronti della “Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova” s.p.a....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 gennaio 2016, n. 1261. Nelle società personali, il socio può agire nei confronti dell’amministratore per far valere la responsabilità extracontrattuale di questi in applicazione analogica dell’art. 2395 c.c. e, ove dedotte la mancata presentazione del rendiconto da parte dell’amministratore, e la conseguente mancata percezione degli utili, deve ritenersi che il socio abbia fatto valere il danno a sé diretto ed immediato
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 gennaio 2016, n. 1261 Svolgimento del processo L.M.G. agiva nei confronti di A.V. , esponendo di avere costituito col convenuto nel 1977 una società per realizzazione di opere edili, assumendo la partecipazione nella misura del 30%; che il volume di affari della società era aumentato via via...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 gennaio 2016, n. 355. I contratti territoriali possono, in virtù del principio dell’autonomia negoziale ex art. 1322 c.c., prorogare l’efficacia dei contratti nazionali e derogarli, anche “in pejus” senza che osti il disposto di cui all’art. 2077 c.c., fatta salva solamente la salvaguardia dei diritti già definitivamente acquisiti nel patrimonio dei lavoratori, che non possono ricevere un trattamento deteriore in ragione della posteriore normativa di eguale o diverso livello
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Sentenza 13 gennaio 2016, n. 355 1. La Corte d’Appello di Palermo, con sentenza del 3/3/2011, confermava la statuizione del giudice di primo grado che aveva rigettato l’opposizione proposta dall’Assessorato Regionale delle risorse agricole ed alimentari avverso il decreto ingiuntivo con il quale era stato ordinato all’assessorato predetto il...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 gennaio 2016, n. 664. Il contratto di comodato di un bene stipulato dall’alienante di esso in epoca anteriore al suo trasferimento non è opponibile all’acquirente del bene stesso, atteso che le disposizioni dell’art. 1599 c.c. non sono estensibili, per il loro carattere eccezionale, a rapporti diversi dalla locazione. L’acquirente a titolo particolare della cosa data in precedenza dal venditore in comodato non può, quindi, risentire alcun pregiudizio dall’esistenza di tale comodato e ha, pertanto, il diritto di far cessare, in qualsiasi momento, a suo libito, il godimento del bene da parte del comodatario e di ottenere la piena disponibilità della cosa.
Suprema Corte di Cassazione Sezione III Civile Sentenza 18 gennaio 2016, n. 664 Svolgimento del processo Con ricorso notificato il 25 maggio 2005, C.S. , deducendo di aver acquistato, nel 1994, un immobile e che quest’ultimo era detenuto dal Comune di Roma, in forza di comodato concluso con il suo dante causa, chiedeva al Tribunale...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 gennaio 2016, n. 124. Il danno da “fermo tecnico” di veicolo incidentato deve essere allegato e dimostrato e la relativa prova non può avere ad oggetto la mera indisponibilità del veicolo, ma deve sostanziarsi nella dimostrazione o della spesa sostenuta per procacciarsi un mezzo sostitutivo, ovvero della perdita subita per la rinuncia forzata ai proventi ricavabili dall’uso del mezzo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 gennaio 2016, n. 124 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....