Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 novembre 2013, n. 26856 Svolgimento del processo Con decreto ingiuntivo dell’11/5/2004 il Giudice di Pace di Napoli ingiungeva ad Assitalia S.p.A. di pagare all’avvocato P.F.C. la somma di Euro 280,94 oltre spese, dovuta, a dire della ricorrente, per attività di difensore svolta in un processo nel quale...
Categoria: Cassazione civile 2013
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 dicembre 2013, n. 27071. La sentenza con la quale il giudice applica all’imputato la pena da lui richiesta e concordata con il P.M., pur essendo equiparata a una pronuncia di condanna ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 445, comma primo, c.p.p., non è tuttavia ontologicamente qualificabile come tale, traendo essa origine essenzialmente da un accordo delle parti, caratterizzato, per quanto attiene all’imputato, dalla rinuncia di costui a contestare la propria responsabilità. Ne consegue che non può farsi discendere dalla sentenza di cui all’art. 444 cod. proc. pen. la prova della ammissione di responsabilità da parte dell’imputato e ritenere che tale prova sia utilizzabile nel procedimento civile.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ORDINANZA 3 dicembre 2013, n. 27071 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: ‘1. – La sentenza impugnata (Corte d’Appello di Bologna, 07/07/2011) ha, per quanto qui rileva, rigettato l’appello proposto dalla Milano Ass.ni Spa avverso la sentenza emessa dal...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 settembre 2013, n. 20365. L’azione di responsabilità promossa dal P.G. della Corte dei Conti per i danni conseguenti alla tardiva effettuazione da parte dei messi comunali della notifica di un accertamento tributario, in quanto volta a far valere una responsabilità amministrativa, a tutela dell’interesse generale al corretto esercizio delle funzioni amministrative e contabili, si differenzia da quella risarcitoria proposta dall’Amministrazione finanziaria nei confronti del Comune e degli altri responsabili, la quale trova fondamento nella responsabilità solidale dei convenuti, in relazione al mancato adempimento da parte Comune dell’obbligazione derivante da un rapporto di mandato “ex lege”
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE Sentenza 5 settembre 2013, n. 20365 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIFONE Francesco – Presidente – Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere – Dott. MASSERA Maurizio – rel. Consigliere – Dott. LANZILLO...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 dicembre 2013, n. 26991. La possibilità che costituisca donazione indiretta la cointestazione, con firma e disponibilità disgiunte, di una somma di denaro depositata presso un istituto di credito, qualora la predetta somma, all’atto della cointestazione, risulti essere appartenuta ad uno solo dei cointestatari, è legata all’apprezzamento dell’esistenza dell’animns donandi, consistente nell’accertamento che, al momento della cointestazione, il proprietario del denaro non avesse altro scopo che quello di liberalità
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 dicembre 2013, n. 26991 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 9-9-1998 C.M.G. conveniva dinanzi al Tribunale di Chiavari M.S. , esponendo che in data 2-1-1998 era deceduto C.B., lasciando quali eredi ab intestato l’attrice e gli altri fratelli G. , R. e F. ,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 dicembre 2013 n. 27041. Se l’azione di regolamento dei confini contiene anche una domanda di riduzione in pristino dei luoghi che si ritengono usurpati allora ricorre un’ipotesi di litisconsorzio necessario fra i proprietari
Il testo integrale [1] Nell’azione di regolamento di confini, diretta ad ottenere una sentenza meramente dichiarativa, se i fondi confinanti appartengono a più proprietari non ricorre un’ipotesi di litisconsorzio necessario e ciascuno dei comproprietari è legittimato ad agire o resistere senza l’intervento degli altri, a meno che, alla domanda di regolamento, si accompagni la...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 dicembre 2013, n. 27035. Nell’ipotesi di cui all’art. 2051 c.c., l’attore agisca per il riconoscimento del danno, ha l’onere di provare l’esistenza del rapporto eziologico tra la cosa e l’evento lesivo, mentre il custode convenuto, per liberarsi dalla sua responsabilità, devo provare l’esistenza di un fattore estraneo alla sua sfera soggettiva, idoneo ad interrompere quel nesso causale. Caso fortuito da intendersi secondo un’accezione ampie, comprensiva dello stesso atto del danneggiato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 dicembre 2013, n. 27035 In fatto e diritto Nella causa indicata in premessa è stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Corte d’appello di Roma 11/06/2012, non notificata), respingendo l’appello delle odierne ricorrenti, escludeva la responsabilità del Comune odierno intimato, con riferimento al sinistro...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 novembre 2013, n. 26852. L’azione di risarcimento dei danni proposta, ai sensi dell’art. 1494 cod. civ., dall’acquirente non si identifica né con le azioni di garanzia di cui all’art. 1492 cod. civ., né con l’azione di esatto adempimento. Infatti, mentre la garanzia per evizione opera anche in mancanza della colpa del venditore, onde eliminare, nel contratto, lo squilibrio tra le attribuzioni patrimoniali determinato dall’inadempimento del venditore, l’azione di risarcimento danni che presuppone di per sé la colpa di quest’ultimo, consistente nell’omissione della diligenza necessaria a scongiurare l’eventuale presenza di vizi nella cosa, può estendersi a tutti i danni subiti dall’acquirente, non solo quindi a quelli relativi alle spese necessarie per l’eliminazione dei vizi accertati, ma anche a quelli inerenti alla mancata o parziale utilizzazione della cosa o al lucro cessante per la mancata rivendita del bene. Da ciò consegue, fra l’altro, che tale azione si rende ammissibile, in alternativa, ovvero, cumulativamente, con le azioni di adempimento in via specifica del contratto, di riduzione del prezzo o di risoluzione del contratto medesimo
Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 novembre 2013, n. 26852 Svolgimento del processo D.M.A. , con atto di citazione del 28 luglio 2000, conveniva in giudizio, davanti al Tribunale di Catania, la società F.lli Villa srl., concessionaria della Peugeot, chiedendo che venisse dichiarata la risoluzione del contratto di compravendita dell’auto Peugeot 306 SW acquistata...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 29 novembre 2013, n. 26931. Correttamente il giudice del merito ha ritenuto che la presenza dei puntini di sospensione accanto ai nominativi dei primi tre soggetti contenuti nella scheda testamentaria per cui è causa rende impossibile stabilire il bene o la quota di eredità che la de cuius avrebbe inteso attribuire a ciascuno di essi e che, proprio in ragione dell’assoluta indeterminatezza dell’oggetto delle disposizioni testamentarie, la de cuius si è, in realtà, limitata a predisporre un progetto (una bozza o una minuta) del proprio testamento, privo di quel carattere di compiutezza che deve caratterizzare le valide disposizioni testamentarie
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 29 novembre 2013,n . 26931 Fatto e diritto Ritenuto che G..S. convenne in giudizio dinanzi al Tribunale di Verona S.P. , M. , Ma. , F. , Mi. ed A. , nonché R.L. , L..C. e P..M. , chiedendo che fosse accertata e dichiarata l’invalidità del testamento olografo,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 novembre 2013, n. 26858. Nel giudizio di riduzione l’attore nel dar prova del suo diritto, ha l’onere di sottrarre il valore delle liberalità ricevute; ne consegue che, intervenuto il giudicato che accerta (in tesi) la liberalità non dichiarata da chi agisce in riduzione, lo stesso giudicato esterno (intervenuto tra le stesse parti) sarebbe opponibile nel giudizio di riduzione, posto che l’esistenza del giudicato esterno è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento, anche in sede di legittimità
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 novembre 2013, n. 26858 Svolgimento del processo Con citazione del 14/8/2002 F..C. conveniva in giudizio le sorelle P.A. e M. e M.F. , figlio di quest’ultima e destinatario di una disposizione testamentaria in suo favore, nel testamento di M..D.R. , madre delle due convenute. L’attore chiedeva che...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 dicembre 2013 n. 27053. La reazione “forse scomposta” ma “comprensibile” del dipendente che ha subito un provvedimento ingiusto non può dar luogo al licenziamento in quanto non rompe il vincolo fiduciario con l’azienda
Il testo integrale[1] La corte Territoriale aveva affermato che fosse emersa una rinuncia datoriale a sanzionare i comportamenti del dipendente e che, in ogni caso, i fatti contestati non fossero risultati provati. Per la CAssazione entrambi i punti del ragionamento sono condivisibili. Riguardo al primo, infatti, il datore di lavoro, in una missiva,...