Corte di cssazione – Sezione VI penale – Sentenza 23 maggio 2012. In tema di concorso di esercizio abusivo della professione non risponde del reato il titolare di uno studio medico dove viene eseguita un’ablazione del tartaro da un’assistente senza il titolo di igienista Il testo integrale[1] Aprire il seguente collegamento Corte di Cassazione,...
Categoria: Responsabilità e deontologia professionale
Corte di Cassazione, sentenza 8 maggio 2012, n. 16958. L’affidamento al commercialista del mandato non esonera il soggetto obbligato alla dichiarazione dei redditi a vigilare affinchè tale mandato sia puntualmente adempiuto
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SENTENZA del 8 MAGGIO 2012, n. 16958 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di ……., con sentenza emessa il 24/11/2010, confermava la sentenza del Tribunale di ……., in data 15/02/2010, appellata da (..), imputato del reato di cui all’art. 5 DLgs. 10 marzo 2000 n. 74 – per aver...
Corte di Cassazione, Sezioni Unite, sentenza n. 5991 del 17 aprile 2012. Sospensione del procedimento disciplinare a carico dell’avvocato se pende, per i medesimi fatti, un procedimento penale
Suprema Corte di Cassazione Sezioni Unite sentenza n. 5991 del 17 aprile 2012 Svolgimento del processo In data 24-7-2009 il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Voghera notificava all’avvocato N.G. un atto di citazione contenente l’indicazione di determinati addebiti contestati al suddetto professionista in relazione ad alcune dichiarazioni rilasciate al periodico (omissis) con le quali imputava...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 09 maggio 2012, n. 7047. In caso di esercizio abusivo della professione di odontoiatra, l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani non ha diritto ad alcun risarcimento
Suprema Corte di Cassazione Sezione III Sentenza del 09 maggio 2012, n. 7047 Presidente Preden – Relatore D’Alessandro Svolgimento del processo L’A.N.D.I. – Associazione Nazionale Dentisti Italiani, sezione di Firenze, propone ricorso per cassazione, affidato a due motivi ed illustrato da successiva memoria, avverso la sentenza della Corte di Appello di Firenze che, in riforma...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 novembre 2011, n. 42967. In tema di esercizio abusivo della professione di avvocato, il reato non è configurabile quando al professionista è stato contestato un solo ed isolato episodio e non è minimamente ipotizzabile che egli abbia esercitato in modo continuativo, sistematico ed organizzato l’attività di consulenza
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II PENALE Sentenza 22 novembre 2011, n. 42967 Fatto 1. Con sentenza in data 22/10/2010, la Corte di Appello di Messina confermava la sentenza pronunciata in data 20/12/2006 con la quale il g.m. del Tribunale della medesima città aveva ritenuto V. V. responsabile dei reati di cui agli artt. 348...
Corte di Cassazione, sezioni Unite, sentenza 22 dicembre 2011, n. 28335. L’atto di apertura del procedimento disciplinare a carico di un avvocato, comunicato all’incolpato e al P.M., ai sensi del R.D. n. 37 del 1934, art. 47, comma 1, in quanto non costituisce una delle “decisioni” di cui alla legge professionale, ma un mero atto amministrativo endoprocedimentale
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Sentenza 22 dicembre 2011, n. 28335 Con ricorso notificato il 5 – 8 luglio 2011, l’avv. C.L. N. ha chiesto a questa Corte la cassazione della decisione del Consiglio nazionale forense di cui in epigrafe, che ha dichiarato inammissibile il suo ricorso contro la delibera del Consiglio...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 17 gennaio 2012, n. 528. La giustificazione delle ragioni del ritardo nel compimento degli atti inerenti all’esercizio delle funzioni è definibile quale “causa di giustificazione non codificata”, rilevante oggettivamente o soggettivamente, caratterizzata da “elasticità applicativa” stante l’impossibilità di enumerare ogni situazione idonea a giustificare la mancata osservanza del precetto. Da ciò discende che il ritardo, grave o reiterato, rappresenta, di per sé, illecito.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Sentenza 17 gennaio 2012, n. 528 Fatto 1. Il dott. M.C., consigliere della corte di appello di Catania – e, all’epoca dei fatti, giudice civile presso quel tribunale -, venne sottoposto a giudizio disciplinare perché incolpato della violazione di cui all’art. 18 RD 511/1946 e agli artt. 1...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 17.1.2012, n. 546. Responsabilità del Notaio quando la redazione di un atto finile non èconforme al regolamento di interessi voluto dalle parti e/o nella violazione degli obblighi di informazione su lui incombenti
La massima Nel caso di accertamento di un comportamento negligente del notaio, consistito nella redazione di un atto finale non conforme al regolamento di interessi voluto dalle parti e/o nella violazione degli obblighi di informazione su di lui incombenti, egli non può che rispondere delle conseguenze patrimoniali sofferte, come danno emergente o lucro cessante, a...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n.28023 del 21 dicembre 2011. Il Notaio rischia la sanzione disciplinare nel caso in cui redige troppi atti se non riesce a dimostrare di aver avuto il tempo di leggerli tutti
Il testo integrale SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV CIVILE Sentenza n.28023 del 21 dicembre 2011 Svolgimento del processo Con pronunzia del 25.6.2009, la Commissione Regionale di disciplina del notariato per i distretti Marche ed Umbria, applicava al notaio B.V., con sede in (omissis), la sanzione pecuniaria di Euro 10.000,00, avendo accertato l’illecito disciplinare di...
Corte di Cassazione, sezioni Unite, sentenza 7 novembre 2011, n. 23020. Avvocato molesto. Legittima la sanzione disciplinare della censura da parte dell’Ordine di appartenenza, pur se le sentenze dei giudici penali avevano dichiarato non doversi procedere nei suoi confronti in ordine ai reati di molestie e ingiurie per intervenuta remissione di querela e lo avevano assolto dall’imputazione di tentata violenza privata
Corte di Cassazione – Sezioni Unite civili – sentenza 7 novembre 2011, n. 23020. Avvocato molesto. Legittima la sanzione disciplinare della censura da parte dell’Ordine di appartenenza, pur se le sentenze dei giudici penali avevano dichiarato non doversi procedere nei suoi confronti in ordine ai reati di molestie e ingiurie per intervenuta remissione di querela...