Corte di cssazione – Sezione VI penale – Sentenza 23 maggio 2012. In tema di concorso di esercizio abusivo della professione non risponde del reato il titolare di uno studio medico dove viene eseguita un’ablazione del tartaro da un’assistente senza il titolo di igienista 

Il testo integrale[1]

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 maggio 2012

Secondo gli ermellini, invece, può rispondere del delitto di esercizio abusivo della professione, a titolo di concorso, chiunque agevoli o favorisca lo svolgimento da parte di una persona non autorizzata di un’attività professionale per la quale sia richiesta un’abilitazione speciale.

Tuttavia ciò non consente di ritenere che possa essere punito per una forma di responsabilità concorsuale anche la condotta di mera convivenza o tolleranza.

In definitiva, perché vi sia concorso è comunque necessario che sia dimostrato il contributo personale del concorrente alla realizzazione del reato, il che nella specie non è stato dimostrato.

 

Sorrento, 24 maggio 2012.

Avv. Renato D’Isa

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