Allorquando il giudice di primo grado abbia deciso su pretese che suppongono la validita’ ed efficacia di un rapporto contrattuale oggetto delle allegazioni introdotte nella controversia, senza che ne’ le parti abbiano discusso ne’ lo stesso giudice abbia prospettato ed esaminato la questione relativa a quella validita’ ed efficacia, si deve ritenere che la proposizione...
Categoria: Nullità
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 20 marzo 2017, n. 7081
Il contratto stipulato per effetto diretto della consumazione di un reato, come nella fattispecie di circonvenzione d’incapace ex art. 643 c.p., deve essere dichiarato nullo ai sensi dell’articolo 1418 c.c., per contrasto con norma imperativa, giacche’ va ravvisata una violazione di disposizioni di ordine pubblico in ragione delle esigenze di interesse collettivo sottese alla tutela...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 17 gennaio 2017, n. 923
La conclusione dell’affare, quale fonte del diritto del mediatore alla provvigione, è il compimento dell’atto che dà all’intermediato il diritto di agire per l’adempimento o il risarcimento, sicché anche una proposta di acquisto integrante “preliminare di preliminare” può far sorgere il diritto alla provvigione La rilevabilità officiosa delle nullità negoziali deve estendersi anche a quelle...
Annullabilità e Nullità: l’Invalidità contrattuale
Annullabilità e Nullità: l’Invalidità contrattuale saggio dottrinario e giurisprudenziale costantemente aggiornato in forza dei collegamenti ipertestuali Ultimo aggiornamento 8 gennaio 2023 Per una migliore consultazione del presente saggio, anche per i collegamenti testuali ed ipertestuali, scaricare il documento in formato PDF L’invalidita contrattuale – Annullabilita’ e Nullita’ 1) L’INVALIDITÀ LE FIGURE SIMILARI Secondo...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 23 giugno 2016, n. 12996
Il rilievo officioso della nullità contrattuale, da parte del giudice di legittimità, non attiene soltanto alle azioni di impugnativa negoziale, ma investe anche quella di risarcimento danni, per inadempimento contrattuale, proposta in via autonoma rispetto ad esse Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 23 giugno 2016, n. 12996 sul ricorso 5293-2012 proposto da:...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 maggio 2016, n. 10329
Il rigetto dell’azione volta ad ottenere l’annullamento di un contratto di compravendita «per incapacità di intendere e di volere» dell’alienante non esclude la successiva azione, mirante questa volta alla nullità dell’atto, per «circonvenzione» del venditore. Per un maggior approfondimento sulla compravendita cliccare sulla seguente immagine Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 19 maggio 2016,...
La nullità prevista dall’art. 40 della legge 28 febbraio 1985 n. 47 riguarda esclusivamente i contratti ad effetti traslativi, e non coinvolge il preliminare di vendita che abbia ad oggetto un immobile abusivo; e ciò, non soltanto, per un motivo di carattere letterale, in quanto la norma in questione attiene solo agli atti traslativi dei diritti reali sull’immobile, e non agli atti ad efficacia obbligatoria, ma per il rilievo che, successivamente al contratto preliminare, può intervenire la concessione in sanatoria degli abusi edilizi commessi o essere prodotta la dichiarazione prevista dalla stessa norma, ove si tratti di immobili costruiti anteriormente al 1 settembre 1967, con la conseguenza che – in queste ipotesi – rimarrebbe esclusa la sanzione di nullità per il successivo contratto definitivo di vendita. Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 29 aprile 2016, n. 8483.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 29 aprile 2016, n. 8483 Svolgimento del processo Pe.Gi. , con atto di citazione del 23 maggio 2000, conveniva in giudizio, davanti al Tribunale di Tivoli, L.F. e, premesso di aver stipulato con il convenuto, in data 3 giugno 1996, una scrittura privata per la vendita di un...
Nel fabbricato condominiale di nuova costruzione, nonché nelle relative aree di pertinenza, ove il godimento dello spazio destinato a parcheggio, nella misura di un metro quadrato per ogni venti metri cubi di costruito, non sia assicurato in favore del singolo condomino, essendovi un titolo contrattuale che attribuisca ad altri la proprietà dello spazio medesimo, consegue la nullità del contratto, nella parte in cui sia omessa tale inderogabile destinazione, con integrazione ope legis del negozio, mediante il riconoscimento di un diritto reale di uso, dell’area, in favore del condomino, e nella misura corrispondente ai parametri della normativa applicabile ratione temporis. Ciò posto, alla nullità del contratto di compravendita relativo a singole unità immobiliari, nella parte in cui risulti sottratta la superficie destinata all’inderogabile funzione di parcheggio, consegue l’integrazione della convenzione negoziale ope legis, con l’attribuzione, in favore dell’acquirente dell’unità immobiliare, del diritto reale d’uso di tale area, e, in favore dell’alienante, di un corrispettivo ulteriore, da concordarsi tra le parti, ovvero, in difetto, da determinarsi giudizialmente, in tal modo ripristinando l’equilibrio del sinallagma contrattuale. In coerenza a tale impostazione, la corte di merito, nel caso di specie ha dichiarato la nullità parziale dell’atto intercorso tra i due fratelli, nella parte relativa al trasferimento integrale dell’area destinata a parcheggio all’acquirente. Ha inoltre evidenziato che gli spazi che debbono essere riservati a parcheggio possono essere ubicati indifferentemente nelle nuove costruzioni ed anche nelle aree di pertinenza delle stesse. Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 aprile 2016, n. 7065
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II sentenza 11 aprile 2016, n. 7065 Svolgimento del processo Con citazione notificata in data 26 febbraio 1991, L.V. conveniva in giudizio davanti al Tribunale di Salerno i germani El.Gi. ed E.L. , al fine di sentir dichiarare la nullità parziale dell’atto di compravendita per Notar Colliani in data 10-12-1990...
Il contratto posto in essere sulla base di una condotta integrante la fattispecie penalmente rilevante della circonvenzione di incapace è nullo per violazione di una norma imperativa di ordine pubblico. Nel delitto di circonvenzione, la legge penale tutela, infatti, un interesse di orine pubblico ossia la libertà di autodeterminazione dell’incapace in ordine agli interessi patrimoniali, l’interesse alla libertà negoziale dei soggetti deboli e svantaggiati. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 aprile 2016, n. 7785.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 20 aprile 2016, n.7785 Ritenuto in fatto Il tribunale di Genova, con sentenza in data 28.3.2008, dichiarò la nullità della compravendita immobiliare con cui O.C.G. , quale procuratore generale di G.T. , aveva alienato la nuda proprietà di quattro immobili alla società Immobiliare Palon s.p.a., la cui compagine...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 febbraio 2016, n. 3926 . L’illiceità del contratto deve essere riferita alle norme in vigore nel momento della sua conclusione e, pertanto, il negozio giuridico nullo all’epoca della sua perfezione, perché contrario a norma imperativa, non può divenire valido e acquisire efficacia per effetto della semplice abrogazione di tali disposizioni
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 febbraio 2016, n. 3926 Svolgimento del processo Con quattro distinti atti di citazione notificati tra il 24 ed il 25 marzo 2003, lo STUDIO ASSOCIATO G. DI CONSULENZA AZIENDALE, in persona del suo socio e legale rappresentante Dott. G.G. , convenne Z.M. , Z.P.D. , la M.Z....