Corte di Cassazione, sezioni unite penali, sentenza 3 aprile 2018, n. 14800. Nell’ipotesi di riforma in senso assolutorio di una sentenza di condanna, il giudice di appello non ha l’obbligo di rinnovare l’istruzione dibattimentale mediante l’esame dei soggetti che hanno reso dichiarazioni ritenute decisive ai fini della condanna di primo grado. Tuttavia, il giudice di...
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 25 agosto 2017, n. 39439. Violazione degli obblighi di assistenza familiare ex art. 570 cp
Il giudice non può condannare l’ex marito per il mancato adempimento dell’obbligo di assistenza in favore del figlio minore e della moglie senza valutare il documento, prodotto, relativo al procedimento civile in corso tra le parti, che poteva essere rilevante ai fini della verifica della sussistenza dell’obbligo contestato. Sentenza 25 agosto 2017, n. 39439 Data...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 24 luglio 2017, n. 36754
Non è punibile per resistenza a pubblico ufficiale la persona, fermata per guida in stato di ebbrezza, che si sdraia di fronte alla vettura per evitarne il sequestro Sentenza 24 luglio 2017, n. 36754 Data udienza 23 giugno 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 3 marzo 2017, n. 10527
Ai fini dell’aumento di pena in caso di recidiva si richiede una relazione qualificata tra i precedenti del reo ed il nuovo illecito, che deve risultare da un accertamento condotto in concreto sui diversi parametri rivelatori della personalità del reo e del grado di colpevolezza SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE SENTENZA 3 marzo...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 30 gennaio 2017, n. 4464
Condannato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni l’accomandatario di una Sas che sostituisce la serratura dell’ufficio per non far entrare l’accomandante Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 30 gennaio 2017, n. 4464 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 30 dicembre 2016, n. 55337
In tema di reato permanente quando l’ipotesi di incolpazione sia stata formulata a contestazione chiusa ovvero con l’indicazione della data iniziale e finale dell’attività delittuosa contestata, il protrarsi dell’offesa al di là dei limiti temporali fissati impone un’ulteriore specifica incolpazione perchè costituisce fatto diverso rispetto a quello oggetto di imputazione Suprema Corte di Cassazione sezione...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 18 novembre 2016, n. 48948
Il beneficio della non menzione della condanna di cui all’art. 175 cod. pen. è fondato sul principio dell”‘emenda” e ha come finalità quella di favorire il processo di recupero morale e sociale, sicché la sua concessione è rimessa all’apprezzamento discrezionale dei giudice di merito, ma è pur vero che questi è comunque obbligato a indicare...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 11 ottobre 2016, n. 42965
Ai fini della configurabilità del reato di turbata libertà degli incanti, non è sufficiente accertare il collegamento tra due società che partecipano alla medesima gara d’appalto, ma è necessario fornire la prova che, dietro la costituzione di imprese apparentemente distinte, si nasconda un unico centro decisionale di offerte coordinate o che le imprese, utilizzando il...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 22 settembre 2016, n. 39452
Confermata la condanna per abuso d’ufficio a carico del membro laico del Csm che, aveva passato, in violazione del Regolamento, documenti interni a una giornalista per articoli a danno di un magistrato Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 22 settembre 2016, n. 39452 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 4 luglio 2016, n. 27392
La regola di giudizio compendiata nella formula “al di là di ogni ragionevole dubbio” impone di pronunciare condanna a condizione che il dato probatorio acquisito lasci fuori soltanto eventualità remote, pur astrattamente formulabili e prospettabili come possibili “in rerum natura”, ma la cui effettiva realizzazione, nella fattispecie concreta, risulti priva del benché minimo riscontro nelle...