La differenza tra le varianti specifiche e quelle generali (al piano regolatore generale) si fonda su di un criterio spaziale di delimitazione del concreto potere esercitato di pianificazione urbanistica, nel senso che mentre le prime interessano soltanto una parte del territorio comunale (e rispondono quindi all’esigenza di rispondere a sopravvenute necessità urbanistiche parziali e localizzate),...
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 8 maggio 2017, n. 2089
Le osservazioni formulate dai proprietari interessati costituiscono un mero apporto collaborativo alla formazione degli strumenti urbanistici e non danno luogo a peculiari aspettative; pertanto, il loro rigetto non richiede una dettagliata motivazione, essendo sufficiente che siano state esaminate e ritenute, in modo serio e ragionevole, in contrasto con gli interessi e le considerazioni generali poste...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 12 aprile 2017, n. 1700
Ai fini della dichiarazione d’improcedibilità di un ricorso per sopravvenuta carenza di interesse la sopravvenienza deve essere tale da rendere certa e definitiva l’inutilità della sentenza, per aver fatto venir meno, per il ricorrente, qualsiasi residua utilità, anche soltanto strumentale o morale, della pronuncia del giudice; con l’ulteriore precisazione che la relativa indagine deve essere...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 17 marzo 2017, n. 1196
La destinazione a parcheggio pubblico impressa in base a previsioni di tipo urbanistico , non comportando automaticamente l’ablazione dei suoli ed , anzi, ammettendo la realizzazione anche da parte dei privati , in regime di economia di mercato, delle relative attrezzature destinate all’uso pubblico costituisce vincolo conformativo e non anche espropriativo della privata proprietà per...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 17 marzo 2017, n. 1191
In sede di pianificazione generale del territorio la discrezionalità, di cui l’Amministrazione dispone per quanto riguarda le scelte in ordine alle destinazioni dei suoli, è talmente ampia da non richiedere una particolare motivazione al di là di quella ricavabile dai criteri e principi generali che ispirano il piano regolatore generale, potendosi derogare a tale regola...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 22 febbraio 2017, n. 821
Le scelte urbanistiche costituiscono valutazioni di merito sottratte al sindacato giurisdizionale di legittimità, salvo che risultino inficiate da errori di fatto, abnormi illogicità, violazioni procedurali, ovvero che, per quanto riguarda la destinazione di specifiche aree, risultino confliggenti con particolari situazioni che abbiano ingenerato affidamenti e aspettative qualificate Consiglio di Stato sezione IV sentenza 22...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 21 febbraio 2017, n. 813
Ai sensi dell’art. 32, comma 27, lett. d), D.L. n. 269 del 2003 , le opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli, fra cui quello ambientale e paesistico, sono sanabili solo se ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni: a) si tratti di opere realizzate prima della imposizione del vincolo; b) seppure realizzate in assenza...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 5 settembre 2016, n. 3806
Il potere di pianificazione territoriale deve essere correlato ad un concetto di urbanistica che non è limitato alla disciplina coordinata della edificazione dei suoli (relativamente ai tipi di edilizia, distinti per finalità), ma che è volto a perseguire obiettivi economico- sociali della comunità locale, in armonico rapporto con analoghi interessi di altre comunità territoriali. In...
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza 24 maggio 2016, n. 9.
Il nulla osta è un atto destinato a precedere il rilascio di provvedimenti abilitativi “puntuali”, ossia legittimanti un singolo e specifico intervento di trasformazione del territorio. Discende che la previsione dell’art. 13 l. nr. 394/1991- così come quelle complementari delle leggi regionali in materia – non è applicabile agli atti di programmazione e pianificazione urbanistica,...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 29 febbraio 2016, n. 849. E’ inammissibile il ricorso proposto per l’annullamento in parte qua del piano regolatore generale, che sia stato notificato solo al Comune e non anche alla Regione che lo ha approvato, né tale omissione può essere sanata dal giudice adito con l’ordine rivolto al ricorrente di procedere all’integrazione del contraddittorio, atteso che questa può essere disposta nei confronti dei controinteressati e a condizione che almeno uno di essi sia stato ritualmente evocato in giudizio, e non anche dell’ Autorità emanante, che è parte principale ed essenziale del giudizio
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 29 febbraio 2016, n. 849 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7952 del 2011, proposto da: Regione Puglia, in persona del legale rappresentante in carica rappresentato e...
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