Reato di impedito controllo per l’amministratore della società che ostacola le verifiche del socio non amministratore. Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 10 novembre 2016, n. 47307 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETRUZZELLIS Anna – Presidente...
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 ottobre 2016, n. 43333
Il reato di cui all’art. 353 cod. pen. si realizza indipendentemente dal risultato della gara, essendo necessario soltanto che il normale svolgimento di quest’ultima venga alterato. A nulla rileva che, poi, di fatto, vi sia stata un’inversione di tendenza e che, in virtù di ulteriori meccanismi fraudolenti, ad aggiudicarsi la gara sia stata una ditta...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 22 settembre 2016, n. 39462
Ai fini dell’accertamento del reato di «corruzione propria», anche nell’ipotesi in cui risulti provata la dazione di denaro o di altra utilità in favore del pubblico ufficiale, «è necessario dimostrare che il compimento dell’atto contrario ai doveri di ufficio è stato la causa della prestazione dell’utilità e della sua accettazione da parte del pubblico ufficiale,...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 22 settembre 2016, n. 39458
Applicabile il fatto di particolare tenuità nel caso della moglie che sostituisce la serratura di casa per non far entrare il marito dal quale si stava separando Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 22 settembre 2016, n. 39458 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 12 agosto 2016, n. 34881
In materia di procedimento di archiviazione, costituisce atto abnorme, in quanto esorbita dai poteri del giudice per le indagini preliminari, sia l’ordine d’imputazione coatta emesso nei confronti di persona non indagata, sia quello emesso nei confronti dell’indagato per reati diversi da quelli per i quali il pubblico ministero aveva richiesto l’archiviazione. In tali situazioni, infatti,...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27955
Non integra il delitto di cui all’art. 336 cod. pen. la reazione genericamente minatoria dei privato, mera espressione di sentimenti ostili, non accompagnati dalla specifica prospettazione di un danno ingiusto, che sia sufficientemente concreta da risultare idonea a turbare il pubblico ufficiale nell’assolvimento dei suoi compiti istituzionali. La prospettazione di denunciare taluno all’autorità giudiziaria non...
In materia di misure cautelari personali, è illegittima l’ordinanza che dispone, ex art. 282-ter cod. proc. pen., il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa senza determinare specificamente i luoghi oggetto di divieto, considerato che, in tal caso, all’indagato non è consentito – ferma restando la necessità che egli non si accosti fisicamente alla persona offesa ovunque la possa intercettare – di conoscere preventivamente i luoghi ai quali gli è inibito l’accesso in via assoluta, in quanto frequentati dalla persona offesa, luoghi che, pertanto, devono essere specificamente indicati. Né la necessaria determinazione può farsi discendere dal riferimento alle abitudini di vita della persona offesa in ragione della necessaria tipizzazione della misura poiché solo in tal modo il provvedimento cautelare assume una conformazione completa che consente il controllo delle prescrizioni funzionale al tipo di tutela che la legge intende assicurare. Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 12 maggio 2016, n. 19852.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 12 maggio 2016, n. 19852 Ritenuto in fatto 1. V.A. ricorre avverso l’ordinanza con la quale il Tribunale di Milano ha rigettato la richiesta di riesame dell’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano aveva applicato alla ricorrente la misura del “divieto...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 marzo 2016, n. 9953. Le chiamate in correità di un soggetto affetto da disturbi mentali, vanno vagliate rigorosamente e secondo un preciso ordine logico: a) in primo luogo, valutandone la credibilità in relazione alla sua personalità, alle sue condizioni di vita, al suo passato, ai suoi rapporti con l’accusato, nonché alla genesi e alle cause della confessione e delle accuse; b) successivamente, analizzando le caratteristiche delle dichiarazioni relativamente alla loro precisione, consistenza, coesione, costanza e spontaneità; c) infine, verificando se la credibilità soggettiva del dichiarante e l’attendibilità intrinseca delle sue dichiarazioni, sono confermate da riscontri esterni, che possono essere di qualsiasi natura e anche indiretti
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 marzo 2016, n. 9953 Ritenuto in fatto 1. In parziale riforma della sentenza di condanna per il reato ex artt.81, comma 2, 110, 117 e 314 cod. pen. emessa dal Tribunale di Milano, la seconda sezione penale della Corte di appello di Milano, con sentenza n. 7761...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 febbraio 2016, n. 7521. L’evasione consistente nell’allontanamento del detenuto agli arresti domiciliare dal luogo in cui è autorizzato a svolgere attività lavorativa richiede il dolo generico, caratterizzato dalla consapevolezza di allontanarsi in assenza della necessaria autorizzazione, a nulla rilevando i motivi che hanno determinato la condotta dell’agente. Onde nessun pregio – nel caso di spcie – riveste la giustificazione addotta, secondo cui – come detto – l’imputato si era limitato a posizionarsi ad una distanza minima dall’ingresso del ‘tipico basso napoletano’ che ne costituisce l’abitazione, al fine di fumare una sigaretta (a dorso nudo ed in pantaloncini), mentre la moglie, incinta alla 33^ settimana, era impegnata a rassettare casa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 24 febbraio 2016, n. 7521 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza 20.05.2013 la Corte di Appello di Napoli confermava la pronuncia con cui, il precedente 03.08.2009, il g.o.t. del Tribunale di Napoli, all’esito dei relativo processo condotto con le forme del rito abbreviato, aveva dichiarato B.C. colpevole dei...
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