Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 luglio 2016, n. 33052
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 luglio 2016, n. 33052

Il divieto della custodia cautelare in carcere per l’imputato padre di prole di età inferiore a tre anni non sussiste per la sola circostanza che la madre presti giornalmente attività lavorativa, essendo questa condizione del tutto normale, la quale di per sé non impedisce di prendersi cura dei figli, esigenze che, se del caso, possono...

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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 14 luglio 2016, n. 29958

Qualora il giudice – ritenendo che tale strumento di controllo del c.d. braccialetto elettronico integri nel caso concreto una modalità esecutiva necessaria ai fini della valutazione sulla capacità effettiva dell’imputato di autolimitare la propria libertà di movimento (e dunque, in definitiva, ai fini del giudizio sull’adeguatezza cautelare della misura gradata) – non accolga un’istanza di...

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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 13 luglio 2016, n. 29416

In ogni caso, dopo aver celebrato l’udienza di convalida ed espletato l’interrogatorio, in considerazione dei ristretti termini per la convalida dell’arresto, il Gip presso il Tribunale ordinario non può declinare la propria competenza, dovendo invece pronunciarsi sulla legittimità dell’arresto anche nel caso di incertezza, sorta nel corso dell’udienza di convalida, sull’età dell’arrestato Suprema Corte di...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 4 luglio 2016, n. 27404
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 4 luglio 2016, n. 27404

In merito al ricorso al cosiddetto “intrusore” o “captatore informatico” per fini investigativi, il riferimento ad un luogo ben determinato in cui la captazione avrà luogo non vale per i reati di criminalità organizzata, in relazione ai quali vige un regime più attenuato di garanzie. Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 4 luglio...

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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26638

A proposito “del tempo trascorso dalla commissione del reato” di cui all’articolo 292 del codice di rito, lettera c), nella formulazione allora vigente, che esso esprime la necessita’ di un impegno motivazionale crescente, per via dell’ordinario affievolimento delle esigenze cautelari che corrisponde alla maggiore distanza cronologica dai fatti – e’ stato quindi sostenuto che il...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 26052
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 26052

Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 22 giugno 2016, n. 26052   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARCANO Domenico – Presidente Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. CRISCUOLO Anna – Consigliere Dott. RICCIARELLI Massim – rel. Consigliere...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 27 maggio 2016, n. 22548
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 27 maggio 2016, n. 22548

L’idoneità degli atti, richiesta per la configurabilità del reato tentato, deve essere valutata con giudizio ex ante, tenendo conto delle circostanze in cui opera l’agente e delle modalità dell’azione, la desistenza volontaria presuppone la costanza della possibilità di consumazione del delitto, per cui, qualora tale possibilità non vi sia più, ricorre, sussistendone i presupposti, l’ipotesi...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 26 maggio 2016, n. 22133
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 26 maggio 2016, n. 22133

Nulla la convalida dell’arresto se il pm conduce gli arrestati in udienza senza interprete nonostante sappia che non conoscono la lingua   Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 26 maggio 2016, n. 22133 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20703
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20703

Il giudice, che applichi una misura di sicurezza, ha il dovere di motivare sull’attuale pericolosità sociale del condannato, prendendo in considerazione non solo gli elementi di natura medico – psichiatrica ma tutte le circostanze di fatto indicate nell’art. 133 c.p., con riguardo alla gravità del reato ed agli altri parametri di cui alla predetta norma,...

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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 11 maggio 2016, n. 19529

Il ricorso all’art. 1488 cod. civ. non rileva con riferimento ai contratti relativi a vendite “a non domino”, ove concluse non sulla base della tipica condizione di incertezza dell’esistenza del diritto reale da trasferire e con l’accollo del rischio della sua inesistenza in capo all’acquirente, ma in presenza della certezza – sia da parte dei...