Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 gennaio 2016, n. 10 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovanni – Presidente Dott. COSTANZO Angelo – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia – rel. Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 dicembre 2015, n. 50284. La qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio non deriva automaticamente dall’appartenenza dell’autore di una mediazione illecita ad una pubblica amministrazione, ma esige – nel caso di distacco presso un altro ufficio pubblico – che si accerti in concreto se il soggetto abbia posto in essere o abbia concorso a porre in essere atti propri dell’amministrazione presso cui è distaccato. In mancanza di tale elemento può procedersi all’applicazione dell’art. 346-bis c.p. che sanziona il traffico illecito di influenze
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 22 dicembre 2015, n. 50284 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – rel. Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 dicembre 2015, n. 49175. In tema di motivazione dei provvedimenti sulla liberta’ personale, la normativa introdotta con la Legge n. 47 del 2015, nella parte in cui modifica le disposizioni in tema di motivazione delle ordinanze cautelari, di cui agli articoli 292 e 309 c.p.p., non ha carattere del tutto innovativo, ma adegua la formulazione delle norme alla preesistente giurisprudenza di legittimita’, prevedendosi oggi l’obbligo del giudice del riesame di esercitare il potere di annullamento dell’ordinanza genetica in caso di motivazione mancante/apparente o nel caso in cui la stessa non contenga l’autonoma valutazione, a norma dell’articolo 292, delle esigenze cautelari, degli indizi e degli elementi forniti dalla difesa; ne consegue che, al di fuori di tali ipotesi, resta fermo che la motivazione dell’ordinanza che decide sulla richiesta di riesame, atteso lo stretto collegamento e la complementarieta’ esistente con quella genetica, integra e completa l’eventuale carenza o insufficienza della motivazione del provvedimento del primo giudice
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 dicembre 2015, n. 49175 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 novembre 2015, n. 45321. Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante di cui all’art. 7, legge n. 203 del 1991 è necessario l’effettivo ricorso, nell’occasione delittuosa contestata, al metodo mafioso, il quale deve essersi concretizzato in un comportamento oggettivamente idoneo ad esercitare sulle vittime del reato la particolare coartazione psicologica evocata dalla norma menzionata e non può essere desunto dalla mera reazione delle stesse vittime alla condotta tenuta dall’agente
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 novembre 2015, n. 45321 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. DIOTALLEVI Giovanni – Consigliere Dott. VERGA Giovanna – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 7 dicembre 2015, n. 48320. In tema di scelta e adeguatezza delle misure cautelari, ai fini della motivazione del provvedimento di custodia in carcere non è necessaria un’analitica dimostrazione (peraltro in questa sede esistente) delle ragioni che rendono inadeguata ogni altra misura, ma è sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici tratti dalla natura e dalle modalità di commissione dei reati nonchè dalla personalità dell’indagato, gli elementi specifici che, nella singola fattispecie, fanno ragionevolmente ritenere la custodia in carcere come la misura più adeguata ad impedire la prosecuzione dell’attività criminosa, rimanendo in tal modo superata e assorbita l’ulteriore dimostrazione dell’inidoneità delle subordinate misure cautelari
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza del 7 dicembre 2015, n. 48320 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente – Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere – Dott. AGOSTINACCHIO Luigi – rel. Consigliere – Dott. PARDO Ignazio – Consigliere – Dott. RECCHIONE Sandra –...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 27 novembre 2015, n. 47195. Il “grave stato di ansia o di paura” e il “fondato timore per la propria incolumità”, quali eventi del reato di atti persecutori, possono essere desunti dalla gravità degli episodi che compongono la condotta tipica e ritenersi provati anche ove non siano stati ammessi dalla vittima
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 27 novembre 2015, n. 47195 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – rel. Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. AMATORE...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 novembre 2015, n. 45512. La motivazione in ordine alla valutazione della concretezza e della attualità del pericolo di recidiva, ove fondata sulla valutazione congiunta della gravità del fatto (e dell’eventuale pena irrogata) e sul tratto personologico negativo dell’indagato, quale indice di concreto pericolo in relazione a condotte future di reato, in relazione alla sua oggettiva immutabilità ed in assenza di elementi di novità favorevoli tali da consentirne una “rilettura” complessiva, rende sempre attuale nel tempo il rischio paventato
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 novembre 2015, n. 45512 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. GALLO Domenico – Consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 novembre 2015, n. 45280. In applicazione del nuovo dettato dell’art. 274 co. 1 lett. c) c.p.p., disposto l’annullamento con rinvio di un’ordinanza che aveva omesso la valutazione in tema di persistente attualità delle esigenze cautelari nell’ambito di un procedimento per violenza sessuale, censurando l’assenza di una motivazione rigorosa che giustificasse il permanere del vincolo nonostante lo iato temporale tra il fatto e la decisione e nonostante le vicende processuali che avevano caratterizzato il procedimento
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 novembre 2015, n. 45280 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. MENGONI Enrico...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 5 ottobre 2015, n. 39924. Il tempo trascorso in condizione di restrizione carceraria e domiciliare non può, in buona sostanza, essere un tempo del tutto “muto” per il giudice della cautela, dovendo questi interrogarsi su come quel tempo sia trascorso e sia stato vissuto dal soggetto in vinculis, seppure la detenzione cautelare non possa avere, ovviamente, alcuna vocazione di recupero sociale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 5 ottobre 2015, n. 39924 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. CARCANO Domenico – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. MOGINI Stefan...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 25 agosto 2015, n. 35571. Non si può subordinare la scarcerazione di un imputato, considerato “adatto” ai domiciliari, alla disponibilità del braccialetto elettronico
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 25 agosto 2015, n. 35571 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giusepp – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – rel. Consigliere Dott....