Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 13 febbraio 2019, n. 4158. La massima estrapolata: In tema di compensazione dei crediti, se e’ controversa, nel medesimo giudizio instaurato dal creditore principale o in altro gia’ pendente, l’esistenza del controcredito opposto in compensazione, il giudice non puo’ pronunciare la compensazione, neppure quella giudiziale, perche’ quest’ultima, ex...
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La compensazione reciproca dei saldi attivi e passivi riferiti a più rapporti o conti esistenti tra la banca e uno stesso correntista opera sempre salvo patto contrario. Tuttavia non può mai essere rilevata d’ufficio
Corte di Cassazione, sezione prima civile, ordinanza 22 marzo 2018, n. 7142. La compensazione reciproca dei saldi attivi e passivi riferiti a più rapporti o conti esistenti tra la banca e uno stesso correntista opera sempre salvo patto contrario. Tuttavia non può mai essere rilevata d’ufficio in quanto, per potere perfezionare la fattispecie estintiva, occorre...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 15 novembre 2016, n. 23225
Le norme del codice civile sulla compensazione stabiliscono i presupposti sostanziali, oggettivi, del credito opposto in compensazione: liquidità – che include il requisito della certezza – ed esigibilità. Verificata la ricorrenza dei predetti requisiti, il giudice dichiara l’estinzione del credito principale per compensazione – legale – a decorrere dalla coesistenza con il controcredito e, accogliendo...
Il principio della “compensatio lucri cum damno” trova applicazione solo quando il lucro sia conseguenza immediata e diretta dello stesso fatto illecito che ha prodotto il danno, non potendo il lucro compensarsi con il danno se trae la sua fonte da titolo diverso. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 aprile 2016, n. 7685.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 18 aprile 2016, n. 7685 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. TORRICE Amelia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 ottobre 2015, n. 21784. In tema di compensazione, nel caso in cui alla domanda della curatela di un fallimento per la riscossione di un credito sia contrapposta domanda riconvenzionale riguardante un controcredito, il giudice di merito, accertati gli stessi, è tenuto a dichiarare la compensazione, ove richiesta, dei reciproci debiti e fino alla loro concorrenza. La compensazione nel fallimento è ammessa anche quando il controcredito del fallito divenga liquido od esigibile dopo il fallimento, purché il fatto genetico dell’obbligazione sia anteriore alla dichiarazione di fallimento, con la conseguenza che è sufficiente che i requisiti di cui all’art. 1243 c.c. ricorrano da ambedue i lati e sussistano al momento della pronuncia
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 ottobre 2015, n. 21784 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. SPIRITO Angelo – Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. D’AMICO Paolo – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 settembre 2015, n.18001. Vanno rimessi gli atti al primo presidente affinché valuti l’opportunità che la Corte di Cassazione si pronunci a Sezioni Unite sulla questione, già decisa in senso difforme all’interno delle sezioni semplici, relativa alla possibilità che il titolare di un credito, il cui accertamento risulti sub iudice, lo opponga in compensazione al credito fatto valere in un diverso giudizio dal suo debitore
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 11 settembre 2015, n.18001 Motivi della decisione Preliminarmente, è priva di fondamento l’eccezione avanzata dalla resistente di inammissibilità del ricorso ‘ per avere la ricorrente citato GEFIM s.a.s., quale soggetto cessato anziché GEFIM RE s.r.l., quale nuovo soggetto risultante dall’atto di scissione già GEFIM IMMOBILIARE DI S.E. &...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 agosto 2014, n.18452. Nell’ambito della compensazione c.d. impropria (caratterizzata dal fatto che i rispettivi diritti scaturiscono dal medesimo rapporto contrattuale da cui è sorto il relativo debito), la valutazione delle reciproche pretese comporta semplicemente l'accertamento del dare e avere, con elisione automatica dei rispettivi crediti fino alla reciproca concorrenza. Tale accertamento, pur potendo dare luogo ad un risultato analogo a quello della compensazione propria (in cui i contrapposti crediti e debiti delle parti scaturiscono da autonomi rapporti giuridici, cioè, le reciproche obbligazioni non risultano legate da nesso di sinallagmaticità), non per questo è soggetto alla relativa disciplina tipica, sia processuale (sostanziantesi nel divieto di applicazione d'ufficio da parte del giudice ex art. 1242 c.c., comma 2) che sostanziale (concernente essenzialmente l'arresto della prescrizione ex art. 1242 c.c., comma 2 e la incompensabilità del credito ex art. 1246, cod. civ.)
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 29 agosto 2014, n.18452 RITENUTO IN FATTO M.C., D., M.G., P., F. L., Carlo, I., M.L., S.G., D. P.G., C.A., con atto di citazione del 24 giugno 1999 convenivano in giudizio davanti al Tribunale di Pescara D.P., per ivi sentire dichiarare la risoluzione del contratto di compravendita...