Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 12 febbraio 2014, n. 3212 Svolgimento del processo La Scuderia Enea s.d.f. corrente in Modena con atti di citazione del 26 giugno 1991 conveniva in giudizio davanti al Tribunale di Belluno l’Azienda agricola Sgrey di Bortolo Caneve & C. snc. per ivi sentire pronunciare la risoluzione del contatto...
Categoria: Contratto in generale
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 febbraio 2014, n. 3207. La vendita di un terreno, che venga stipulata per consentire all’acquirente una sua utilizzazione edificatoria, al momento non permessa dagli strumenti urbanistici, e venga quindi sottoposta alla condizione sospensiva della futura approvazione di una variante di detti strumenti che contempli quell’utilizzazione, non è affetta da nullità, né sotto il profilo dell’impossibilità dell’oggetto, né sotto il profilo dell’impossibilità della condizione, dovendosi ritenere consentito alle parti di dedurre come condizione sospensiva anche un mutamento di legislazione o di norme operanti “erga omnes”, salva restando l’inefficacia del contratto in conseguenza del mancato verificarsi di tale mutamento
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 12 febbraio 2014, n. 3207 Svolgimento del processo Con atto di citazione del 25-5-1999 V.F. conveniva dinanzi al Tribunale di Savona P.M. e Ma. , assumendo che con contratto preliminare del 31-3-1995 P.M. , dante causa dei convenuti, si era impegnato a trasferirgli la proprietà di un terreno...
Corte di Cassazione, sezione 6 febbraio 2014, n. 2725. In tema di prova della simulazione di contratti di compravendita di immobili, che esigono la forma scritta ad substantiam, l’interrogatorio formale, in quanto diretto a provocare la confessione del soggetto cui è deferito, è ammissibile anche tra le parti solo se sia rivolto a dimostrare la simulazione assoluta del contratto, perché in tal caso oggetto del mezzo di prova è l’inesistenza della compravendita immobiliare, e non anche se il mezzo probatorio tenda a dimostrare la simulazione relativa del contratto stesso.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 6 febbraio 2014, n. 2725 Ritenuto in fatto Con atto di citazione notificato il 3 novembre 1999 P.A. e A.A. evocavano, dinanzi al Tribunale di Lucca, la NEW ETRUSCON PROPERTIES COMPANY Limited esponendo di avere costituito il 17.12.1982 la Calzaturificio FAB s.r.l. e che a causa della crisi...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 gennaio 2014, n. 1466. Nel giudizio volto all’accertamento della simulazione relativa di un contratto di compravendita per interposizione fittizia dell’acquirente, l’alienante non è litisconsorte necessario, allorché, nei suoi riguardi, il negozio sia stato interamente eseguito con l’adempimento delle obbligazioni, tipicamente connesse alla causa del negozio, quali il versamento del corrispettivo ed il perfezionamento dell’effetto traslativo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 24 gennaio 2014, n. 1466 Premesso in fatto È stata depositata in cancelleria la seguente relazione: “1. – È chiesta la cassazione della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Brescia il 20.1.2010 e depositata in data 11.3.2010 in materia di simulazione per interposizione fittizia di persona in contratto...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 14 gennaio 2014, n. 629. È giustificato il recesso dell’acquirente dal preliminare di compravendita se il venditore non rilascia il certificato di abitabilità dell’immobile, in quanto si tratta di un requisito essenziale del bene idoneo ad incidere sulla sua funzione economico-sociale
Suprema Corte di Cassazione sezione II Sentenza 14 gennaio 2014, n. 629 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. PETITTI Stefano – Consigliere Dott. PARZIALE...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 8 gennaio 2014, n. 142. L’appaltatore puo’ provare, con ogni mezzo di prova ed anche in via presuntiva, che le variazioni dell’opera appaltata siano state richieste dal committente,essendo richiesta la prova scritta dell’autorizzazione di quest’ultimo solo ove le variazioni delle opere siano dovute ad iniziativa dell’appaltatore
Suprema Corte di Cassazione sezione ii Sentenza 8 gennaio 2014, n. 142 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GOLDONI Umberto – Presidente Dott. PICCIALLI Luigi – Consigliere Dott. NUZZO Laurenza – rel. Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 20 dicembre 2013, n. 28581. In ipotesi di domanda di risarcimento per dolo incidente relativa al danno derivante da un contratto valido ed efficace ma sconveniente, l’eventuale esistenza dell’inganno nella formazione del consenso non incide sulla possibilità di far valere i diritti sorti dal medesimo contratto, ma comporta soltanto che il contraente, il quale abbia violato l’obbligo di buona fede, è responsabile del danno provocato dal suo comportamento illecito, commisurato al minor vantaggio ovvero al maggior aggravio economico prodotto dallo stesso. Tuttavia, pur non avendo il contraente diritto di occultare i fatti, la cui conoscenza sia indispensabile alla controparte per una corretta formazione della propria volontà contrattuale, l’obbligo informativo non può essere esteso fino al punto di imporre al medesimo contraente di manifestare i motivi per i quali stipula il contratto, cosi da consentire all’altra parte di trarre vantaggio non dall’oggetto della trattativa, ma dalle altrui motivazioni e risorse
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 20 dicembre 2013, n. 28581 Svolgimento del processo 1 – Con atto notificato il 2.111.1984 i germani M.G.B. , E. e G. , premesso di essere conduttori di parte di un magazzino, sede della loro attività commerciale, ubicato in (omissis) , di proprietà di P.A. e R. ;...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 8 gennaio 2014, n. 153. Nel caso di contratti con prestazioni corrispettive, ove venga proposta dalla parte l’eccezione inadimplenti non est adimplendum, il giudice deve procedere ad una valutazione comparativa degli opposti adempimenti, avuto riguardo anche alla loro proporzionalità rispetto alla funzione economico-sociale del contratto e alla loro rispettiva incidenza sull’equilibrio sinallagmatico, sulle posizioni delle parti e sugli interessi delle stesse; per cui, qualora rilevi che l’inadempimento della parte nei cui confronti è opposta l’eccezione non è grave ovvero ha scarsa importanza, in relazione all’interesse dell’altra parte a norma dell’art. 1455 c.c., deve ritenere che il rifiuto di quest’ultima di adempiere la propria obbligazione non sia in buona fede e, quindi, non sia giustificato ai sensi dell’art. 1460 comma 2 c.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 8 gennaio 2014, n. 153 Svolgimento del processo Con atto di citazione del 22-9-2000 C.M. conveniva dinanzi al Tribunale di Bolzano, Sezione Distaccata di Merano, D.C. , esponendo di aver venduto a quest’ultima, con contratto del 16-2-1999, l’autovettura BMW tipo 325 tg. … per il prezzo di lire...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 20 dicembre 2013, n. 28573. Qualora le parti con riferimento al versamento di una somma di denaro, effettuato al momento della conclusione del contratto, abbiano adoperato la locuzione “caparra confirmatoria”, la dazione della somma deve ritenersi avvenuta a tale titolo in consonanza con l’elemento interpretativo letterale fornito dalla specifica qualificazione contrattuale, potendo, al di là delle parole e delle espressioni adoperate dalle parti, la ricerca della comune volontà delle stesse essere diversamente consentita soltanto in presenza di altri elementi interpretativi, quali circostanze e situazioni all’uopo utilizzabili di segno diverso, che evidenzino l’uso improprio di una tale espressione, la non aderenza di essa a situazioni oggettive, la superfetazione della medesima, e quindi la sua inidoneità a manifestare, in modo chiaro e sufficientemente preciso, la comune intenzione dei contraenti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 20 dicembre 2013, n. 28573 Svolgimento del processo 1. La Costruzioni Meccaniche Dalla Verde esponeva che : con scrittura privata del 10/10/1991 la F.lli Boschetti s.p.a. si era impegnata a venderle, per il prezzo di L. 3.432.000.000, un immobile di sua proprietà, costituito dal vecchio stabilimento della ditta...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 7 gennaio 2014, n. 62. Qualora la P.A. bandisca l’asta pubblica per l’alienazione di un bene in relazione al quale esistano titolari del diritto di prelazione, che non partecipino all’asta, ma in favore dei quali il bene venga trasferito allo stesso prezzo dell’aggiudicazione, la controversia promossa dal soggetto destinatario della proposta di aggiudicazione contro l’Amministrazione ed i prelazionari, benché introdotta da soggetto titolare di un mero interesse legittimo in quanto non aggiudicatario definitivo, e prospettata sotto il profilo della illegittimità dei provvedimenti con cui l’ente pubblico ha disposto il successivo trasferimento del bene, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 7 gennaio 2014, n. 62 Ritenuto in fatto 1. – Il Comune di Tricarico, con deliberazione consiliare n. 28 del 9 febbraio 2007, dispose una gara per la vendita di un immobile di proprietà comunale adibito a ristorante pizzeria, occupato dalla società SO.GE.I.TUR. di Rocco Albanese & C....