Articolo

Corte di Cassazione, sezioneVI, sentenza del 30 novembre 2012, n. 46391. Il termine per le indagini preliminari decorre dalla data in cui il pubblico ministero ha provveduto ad iscrivere, nel registro delle notizie di reato, il nominativo della persona alla quale il reato è attribuito, senza che al giudice sia consentito di stabilire una diversa decorrenza.

Suprema Corte di Cassazione sezioneVI sentenza del 30 novembre 2012, n. 46391 …omissis… Motivi della decisione Nella più recente giurisprudenza di legittimità (cfr. in particolare Sez. 4, 29.1.2007, n. 10979, rv. 236193) si è affermato l’orientamento (che il Collegio condivide, ritenendolo conforme ai principi della Costituzione e della CEDU) secondo cui, in sede di verifica...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 47127 del 5 dicembre 2012. L’accertamento induttivo è sufficiente per l’accusa di evasione

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 47127 del 5 dicembre 2012   Svolgimento del processo 1. Con sentenza 1.6.2011 la Corte d’Appello di Milano ha confermato la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari che, all’esito di giudizio abbreviato, aveva ritenuto B.G., nella veste di legale rappresentante della società di costruzioni Cormano 2001...

Articolo

Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 7 dicembre 2012, n. 47604. L’offerta in vendita di semi di piante dalle quali è ricavabile una sostanza drogante, correlata da precise indicazioni botaniche sulla coltivazione delle stesse, non integra il reato dell’art. 82 T.U. stup., salva la possibilità di sussistenza dei presupposti per configurare il delitto previsto dall’art. 414 cod. pen. con riferimento alla condotta di istigazione alla coltivazione di sostanze stupefacenti

La massima. L’offerta in vendita di semi di piante dalle quali è ricavabile una sostanza drogante, correlata da precise indicazioni botaniche sulla coltivazione delle stesse, non integra il reato dell’art. 82 T.U. stup., salva la possibilità di sussistenza dei presupposti per configurare il delitto previsto dall’art. 414 cod. pen. con riferimento alla condotta di istigazione...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 8 novembre 2012, n. 43449. E’ responsabile per omicidio colposo il centauro che non abbia fatto indossare il casco al passeggero deceduto a seguito di sinistro stradale, essendo del tutto irrilevante che quest’ultimo sia persona maggiorenne e che manchi una specifica violazione contravvenzionale che preveda tale fattispecie

Suprema  Corte di Cassazione  sezione IV sentenza 8 novembre 2012, n. 43449 Svolgimento del processo Ricorre per cassazione il difensore di fiducia di C.S. avverso la sentenza emessa in data 21.11.2011 dalla Corte di Appello di Palermo che confermava quella del Tribunale monocratico di Termini Imerese, Sezione distaccata di Corleone, in data 22.6.2010 con cui...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 28 novembre 2012, n. 46254. Un colpo di pistola esploso in direzione non equivoca, ad altezza d’uomo e a pochi metri dal bersaglio costituisce condotta idonea a cagionare la morte. Ne consegue che l’autore del suddetto comportamento risponde del reato di tentato omicidio.

La massima Un colpo di pistola esploso in direzione non equivoca, ad altezza d’uomo e a pochi metri dal bersaglio costituisce condotta idonea a cagionare la morte. Ne consegue che l’autore del suddetto comportamento risponde del reato di tentato omicidio. SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 28 novembre 2012, n. 46254  Ritenuto in fatto...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 13 dicembre 2012 n. 48327. Bancarotta anche se la distrazione avviene fra società collegate

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 13 dicembre 2012 n. 48327[1]   L’articolo 2634, comma 3, del codice civile definisce non ingiuste nei confronti della società talune disposizioni del suo patrimonio; ciò non esclude che tali disposizioni possano risultare ingiuste nei confronti dei creditori sociali, cui non può addossarsi il rischio...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 3 dicembre 2012, n. 46758. In tema di omissione di atti d’ufficio, per un verso il dovere di risposta del pubblico ufficiale presuppone che sia stato avviato un procedimento amministrativo, rimanendo al di fuori della tutela penale quelle richieste che sollecitano alla P.A. un’attività che la stessa ritenga ragionevolmente superflua e non doverosa.

La massima In tema di omissione di atti d’ufficio, per un verso il dovere di risposta del pubblico ufficiale presuppone che sia stato avviato un procedimento amministrativo, rimanendo al di fuori della tutela penale quelle richieste che sollecitano alla P.A. un’attività che la stessa ritenga ragionevolmente superflua e non doverosa.   Suprema Corte di Cassazione ...

Articolo

Corte di Casaszione, S.U.P., ordinanza 10 settembre 2012, n. 34473. La presunzione di adeguatezza della custodia in carcere ex art. 275, comma 3, c.p.p., opera non solo in occasione dell’adozione del provvedimento genetico della misura coercitiva ma anche nelle vicende successive che attengono alla permanenza delle esigenze cautelari

Le massime 1. La presunzione di adeguatezza della custodia in carcere ex art. 275, comma 3, c.p.p., opera non solo in occasione dell’adozione del provvedimento genetico della misura coercitiva ma anche nelle vicende successive che attengono alla permanenza delle esigenze cautelari.   2. La presunzione di adeguatezza della custodia in carcere di cui all’art. 275,...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 46786 del 4 dicembre 2012. Nessun reato per l’extracomunitario che guida solo con patente straniera valida

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza n. 46786  del 4 dicembre 2012   Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 25 novembre 2011 il Tribunale di Pavia condannava E. alla pena di giustizia per il reato contravvenzionale di cui all’art. 116, 13° comma Codice della Strada. 2. Avverso tale decisione ha proposto ricorso...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 27 novembre 2012, n. 46251. Il controllo dei provvedimenti di applicazione della misure limitative della libertà personale

La massima Il controllo dei provvedimenti di applicazione della misure limitative della libertà personale è diretto a verificare la congruenza e la coordinazione logica dell’apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell’indagato, nonchè il valore sintomatico degli indizi medesimi.   Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza del 27...