Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 26 novembre 2014, n. 25116 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI IASI Camilla – Presidente Dott. VIRGILIO Biagio – Consigliere Dott. GRECO Antonio – Consigliere Dott. CIGNA Mario – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia...
Categoria: Cassazione civile 2014
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 dicembre 2014, n. 25935. Responsabilità delle Poste Italiane spa, ai sensi dell'art. 2051 cod. civ. e condanna al risarcimento dei danni in favore di una signora subiti per effetto della scivolata dalla scalinata esterna all'edificio delle Poste, dove si era recata per effettuare un versamento. La Corte di merito ha ritenuto provato, ex art. 2051 cod. civ. a carico dell'attrice, il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, per essere stata la caduta la conseguenza normale della particolare usura dei gradini.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 9 dicembre 2014, n. 25935 Svolgimento del processo 1. C.B., nel 2003, convenne in giudizio le Poste Italiane spa; assumendo la responsabilità della convenuta, ai sensi e dell’art. 2043 e dell’art. 2051 cod. civ., ne chiese la condanna al risarcimento dei danni, subiti per effetto della scivolata dalla...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 25 novembre 2014, n. 25012. Nella definizione del proprio compenso, il legale, in accordo con il cliente, può decidere di ancorare percentualmente la parcella al valore dell'affare, ma nel farlo deve rispettare un criterio di «proporzionalità» rispetto all'attività svolta
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 25 novembre 2014, n. 25012 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. LUCCIOLI Maria Gabriella – Presidente Sezione Dott. DI PALMA Salvatore – Consigliere Dott. AMOROSO...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 novembre 2014, n. 24393. Il Decreto Legislativo n. 564 del 1996, articolo 3, comma 2 inserito in un decreto legislativo che si occupa di contribuzione figurativa e di copertura assicurativa per periodi non coperti da contribuzione , prevede che Le cariche sindacali di cui alla Legge n. 300 del 1970, articolo 31, comma 2, sono quelle previste dalle norme statutarie e formalmente attribuite per lo svolgimento di funzioni rappresentative e dirigenziali a livello nazionale, regionale e provinciale o di comprensorio, anche in qualita' di componenti di organi collegiali dell'organizzazione sindacale. La disciplina del 1996 vale solo ai fini previdenziali, espressamente specificati dalla medesima norma, e non introduce una modifica di ordine generale della disciplina dettata dallo Statuto dei lavoratori e quindi una limitazione per l'autonomia sindacale nell'individuare le cariche sindacali provinciali e nazionali legittimate alla fruizione dei permessi.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 17 novembre 2014, n. 24393 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. GHINOY Paola –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 novembre 2014, n. 24662. L'oggetto del patto di non concorrenza è delimitato dall'attività del datore di lavoro nei confronti del quale è assunto il vincolo, sicché deve escludersi che possano rientrarvi, in quanto inidonee ad integrare concorrenza, attività estranee allo specifico settore produttivo o commerciale nel quale opera l'azienda.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 19 novembre 2014, n. 24662 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – rel. Consigliere Dott. LORITO Matilde...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 25 novembre 2014, n. 25015. È legittimo il licenziamento per giusta causa intimato ad un lavoratore responsabile di aver scaraventato contro un collega di lavoro una scrivania rifiutandosi poi di assisterlo dopo averlo colpito.L'interesse che determina l'incapacità a testimoniare ai sensi dell'art. 246 c.p.c. è solo quello giuridico, che comporta una legittimazione litisconsortile o principale ovvero secondaria ad intervenire in un giudizio già proposto da altri controinteressati. Tale interesse, pertanto, non si identifica con l'interesse di mero fatto che un testimone (come, nella causa relativa alla legittimità del licenziamento, la persona aggredita dal collega licenziato) può avere a che la controversia sia decisa in un certo modo.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 25 novembre 2014, n. 25015 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni...
Corte di Casaszione, sezione II, sentenza 18 novembre 2014, n. 24513. Sulla natura giuridica della responsabilità di tipo extracontrattuale prevista dall'art. 2051 c.c. (riconducibile all'omessa vigilanza delle cose tenute in custodia), correlandola alla peculiare fattispecie concreta dei danni causati da movimenti franosi ad immobili ubicati in una zona in declivio e sottoposti ad altri.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 novembre 2014, n. 24513 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. BIANCHINI Bruno – rel. Consigliere Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. ORICCHIO Antonio – Consigliere Dott. SCALISI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 dicembre 2014, n. 25731. In tema di risarcimento del danno non patrimoniale, quando all’estrema gravità delle lesioni, segua, dopo un intervallo temporale brevissimo, la morte, non può essere risarcito agli eredi il danno biologico “terminale” connesso alla perdita della vita della vittima, come massima espressione del bene salute, ma esclusivamente il danno morale, dal primo ontologicamente distinto, fondato sull’intensa sofferenza d’animo conseguente alla consapevolezza delle condizioni cliniche seguite al sinistro. Il danno da perdita della vita presenta una diversità ontologica rispetto al danno biologico, con la conseguenza che la richiesta di risarcimento del relativo danno deve essere oggetto di specifica ed autonoma domanda
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 5 dicembre 2014, n. 25731 Ritenuto in fatto A seguito della morte della propria congiunta L.B. , avvenuta in (omissis) a causa dell’investimento da parte dell’autovettura condotta da M.L. , privo di patente di guida, D.M.R. , D.M.A. , D.M.M.C. e D.M.U. , rispettivamente coniuge (il primo) e...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 dicembre 2014, n. 25661. L'amministratore giudiziario nominato nel procedimento disciplinato dall'art. 2409 c.c., per la natura stessa dell'attività che gli è demandata dal giudice, che si concreta nella gestione della società, strumentale al ripristino del suo corretto funzionamento, non rientra nella categoria degli ausiliari del giudice prevista dal d.p.r. n. 115 del 2002, con la conseguenza che il rimedio dato contro il provvedimento che dispone la liquidazione del compenso per l'opera da esso prestata non può consistere nell'opposizione prevista dal citato d.p.r. n. 115 del 2002, art. 170, ma deve individuarsi, attesa la natura monitoria del decreto pronunciata ai sensi dell'art. 92 disp. att. c.p.c., u.c., nel rimedio di carattere generale previsto dall'art. 645 c.p.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 dicembre 2014, n. 25661 Svolgimento del processo Il Presidente della II sez. civile del Tribunale di Bologna, con ordinanza depositata il 17/4/2009, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto ex art.170 d.p.r. 115/2002 da R.F. (intervenuto nel giudizio ex art. 2409 c.c. nella qualità di erede di R.N.,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 dicembre 2014, n. 25725. La mancata riproposizione, in sede di precisazione delle conclusioni, di una domanda in precedenza formulata, infatti, non autorizza alcuna presunzione di rinuncia tacita in capo a colui che ebbe originariamente a proporla, essendo necessario che, dalla valutazione complessiva della condotta processuale della parte o dalla stretta connessione della domanda non riproposta con quelle esplicitamente reiterate, possa desumersi inequivocabilmente il venir meno del relativo interesse
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 dicembre 2014, n. 25725 Svolgimento del processo B.U. convenne, davanti al tribunale di Lecco, B.R. chiedendone la condanna al rilascio degli immobili da questo occupati, di comproprietà delle parti al 50%. Il convenuto, costituitosi, contestò la fondatezza della domanda chiedendo, in via riconvenzionale, che fosse pronunciata sentenza...