Il Giudice dell’udienza preliminare non è tenuto ad effettuare apprezzamenti di carattere sostanziale in ordine ai profili di colpevolezza dell’imputato, bensì è chiamato soltanto ad effettuare una valutazione critica relativa all’effettiva utilità della fase dibattimentale e alla conseguente sostenibilità dell’accusa in giudizio. In particolare, l’esistenza di un quadro probatorio non univoco non giustifica di per...
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 9 ottobre 2017, n. 46430. La disciplina dell’impugnazione della sentenza di non luogo a procedere
Con la legge 23 giugno 2017 n. 103, entrata in vigore il 3 agosto 2017, è stata modificata la disciplina dell’impugnazione della sentenza di non luogo a procedere, contenuta nell’articolo 428 del Cpp, nel senso che il ricorso per cassazione, introdotto con la legge n. 46 del 2006, è stato sostituito dall’appello, alla cui proposizione...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 7 giugno 2017, n. 28187
In ordine al concorso a diverso titolo soggettivo nel medesimo reato, sia in merito alla successione, rilevante ex art. 2, comma 4, c.p., tra l’art. 3, comma 1, l. 189/2012 (vigente al momento del fatto) e l’art. 590 sexies c.p. (introdotto dalla l. n. 24/2017 ed entrato in vigore il primo aprile scorso). Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 3 marzo 2017, n. 10549
Ai fini della pronuncia della sentenza di non luogo a procedere – il criterio di valutazione per il gup non è l’innocenza dell’imputato, ma l’inutilità del dibattimento, anche in presenza di elementi probatori contraddittori o insufficienti Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 3 marzo 2017, n. 10549 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 ottobre 2016, n. 45473
In tema di abuso d’ufficio, la prova del dolo intenzionale, che qualifica la fattispecie criminosa, può essere desunta anche da elementi sintomatici come la macroscopica illegittimità dell’atto compiuto, non essendo richiesto l’accertamento dell’accordo collusivo con la persona che si intende favorire, in quanto l’intenzionalità del vantaggio ben può prescindere dalla volontà di favorire specificamente quel...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 26 ottobre 2016, n. 45187
Escluso il reato di peculato militare per il colonnello dell’esercito che utilizza la banda militare senza autorizzazione. Il peculato non scatta in relazione alle energie lavorative perché la “forza umana” non è suscettibile di appropriazione. Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 26 ottobre 2016, n. 45187 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 27 luglio 2016, n. 32574
Il sindacato del G.U.P. non può arrivare ad effettuare una complessa ed approfondita disamina del merito del materiale probatorio, né a formulare un giudizio sulla colpevolezza dell’imputato, essendo limitato a valutare l’aspetto prognostico dell’insostenibilità dell’accusa in giudizio, sotto il profilo della insuscettibilità del compendio probatorio a subire mutamenti nella fase dibattimentale Suprema Corte di Cassazione...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 14 luglio 2016, n. 29974
Se è vero che il giudice deve pronunziare sentenza di non luogo a procedere soltanto qualora sia ragionevolmente prevedibile che gli elementi di prova siano destinati a rimanere contraddittori o insufficienti all’esito del giudizio e, quindi, il criterio di valutazione per il giudice dell’udienza preliminare non è l’innocenza dell’imputato, ma l’inutilità del dibattimento, tuttavia, il...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 7 luglio 2016, n. 28237
Inammissibilità del ricorso per Cassazione proposto dal P.M. avverso la sentenza di non luogo a procedere laddove l’atto di impugnazione, in una situazione di incertezza probatoria, si limiti a contestare il merito dell’apprezzamento del G.U.P., senza dedurre specificamente gli ulteriori elementi di prova che avrebbero potuto essere acquisiti al dibattimento, né i punti del quadro...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 marzo 2016, n. 12305. Nell’ipotesi prevista dall’art. 469, comma 1-bis c.p.p.(sentenza di non doversi procedere per particolare tenuità del fatto), non sono esclusi poteri di veto analoghi a quelli previsti dal primo comma della disposizione medesima, per l’imputato e il pm. La pronuncia di non doversi procedere, di cui all’art. 469, comma 1-bis, c.p.p., presuppone che tanto l’imputato quanto il pm non si oppongano alla declaratoria di improcedibilità, con conseguente rinuncia alla verifica dibattimentale
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 marzo 2016, n. 12305 Ritenuto in fatto Il Tribunale di Asti, con sentenza del 13 aprile 2015 ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di P.G. per essere il reato a lui ascritto non punibile per particolare tenuità. Il predetto era chiamato a rispondere del reato di...