La pronuncia resa in giudizio per il risarcimento del danno da sinistro stradale nel quale la parte risulti convenuta quale erede del danneggiante non è suscettibile di acquistare efficacia di giudicato nel giudizio in cui la parte stessa agisca quale attore per il risarcimento del danno vantato iure proprio Suprema Corte di Cassazione sezione III...
Tag: Relatore SCODITTI Enrico
Corte di Cassazione, sezione III civile, ordinanza 23 marzo 2017, n. 7430
In una locazione non abitativa nel procedimento per convalida di sfratto al locatore è consentito domandare con la memoria (articolo 426 del codice di rito civile) la condanna al pagamento dei canoni pregressi il cui mancato pagamento non è stato dedotto nell’intimazione di sfratto per morosità. Suprema Corte di Cassazione sezione III civile ordinanza 23...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 28 febbraio 2017, n. 5041
In presenza di sinistri conseguenti alla circolazione dei veicoli, il giudizio espresso dal giudice di merito in ordine alla dinamica e alla eziologia dell’incidente e alla condotta dei conducenti dei veicoli scontratisi, ai fini dell’accertamento e della graduazione delle rispettive colpe e delle conseguenti responsabilita’, involgendo apprezzamenti di elementi di fatto, e’ incensurabile in sede...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 22 febbraio 2017, n. 4545
Se non tempestivamente impugnato, il decreto di liquidazione del compenso per la Ctu assume valore di cosa giudicata per cui, in sede di opposizione al precetto, la parte intimata non può chiedere che ne vengano valutati i profili di merito Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 22 febbraio 2017, n. 4545 REPUBBLICA ITALIANA...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 17 febbraio 2017, n. 4208
Il risarcimento del danno patito iure proprio dai congiunti della persona deceduta per colpa altrui deve essere ridotto in misura corrispondente alla percentuale di contributo causale all’evento dannoso ascrivibile al comportamento colposo della vittima. Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 17 febbraio 2017, n. 4208 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 7 febbraio 2017, n. 3136
In tema di risarcimento del danno in un caso che aveva visto coinvolto un paziente rimasto paralizzato ad entrambi gli arti inferiori per essere stato sottoposto a due interventi di erniectomia, anche per il bene salute, il nesso di causalità può esistere non solo in relazione al rapporto tra fatto ed evento dannoso, ma anche...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, 22 febbraio 2017, n. 4551
In materia di responsabilità civile da sinistri derivanti dalla circolazione stradale, in caso di investimento di pedone la responsabilità del conducente è esclusa quando risulti provato che non vi era da parte di quest’ultimo alcuna possibilità di prevenire l’evento, situazione questa ricorrente allorché il pedone tenga una condotta imprevedibile ed anormale, sicché l’automobilista si trovi...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 10 gennaio 2017, n. 260
Le scarpate delle strade statali, provinciali e comunali al pari dei fossi e delle banchine ad esse latistanti, devono considerarsi parti delle strade medesime e perciò soggette allo stesso loro regime di demanialità, in forza della presunzione “iuris tantum” posta dall’art. 22 della legge 20 marzo 1865 n. 2248 all. f., e per effetto del...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 26 ottobre 2016, n. 21633
Il presupposto di fatto della non deducibilità dei costi è quello di beni o servizi direttamente utilizzati per il compimento di atti o attività qualificabili come delitto non colposo per il quale il pubblico ministero abbia esercitato l’azione penale o, comunque, qualora il giudice abbia emesso il decreto che dispone il giudizio ai sensi dell’articolo...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 13 maggio 2016, n. 9865.
In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, l’art. 12, comma 7 della legge 27 luglio 2000, n. 212 deve essere interpretato nel senso che l’inosservanza del termine dilatorio di sessanta giorni per l’emanazione dell’avviso di accertamento determina di per sé, salvo che ricorrano specifiche ragioni di urgenza, l’illegittimità dell’atto impositivo...