Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 dicembre 2015, n. 25796 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Firenze con sentenza dell’11 settembre 2008, in riforma della decisione del Tribunale di Grosseto, ha respinto la domanda proposta da R.L. contro Banca Intesa s.p.a., volta alla restituzione della somma di L. 27.416.761, costituente il ricavato...
Tag: pegno
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 luglio 2015, n. 13508. Il patto di rotatività del pegno si attua mediante una fattispecie a formazione progressiva che trae origine dall’accordo scritto e di data certa delle parti, cui segue la sostituzione dell’oggetto del pegno, senza necessità di ulteriori stipulazioni e con effetti ancora risalenti alla consegna dei beni originariamente dati in pegno, a condizione che nella convenzione costitutiva tale possibilità di sostituzione sia prevista espressamente, e purchè il bene offerto in sostituzione non abbia un valore superiore a quello sostituito; ne consegue, ai fini dell’esperibilità dell’azione revocatoria fallimentare, che la continuità dei rinnovi fissa la genesi del diritto reale di garanzia al momento della stipulazione originaria e non a quello successivo della sostituzione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 1 luglio 2015, n. 13508 Ritenuto in fatto Il Fallimento F.lli Pardini agiva nei confronti del Banco di Sardegna ex art. 67, comma 2 l.f., per sentire revocare: a) una serie di rimesse eseguite su conto corrente scoperto per complessive lire 210.645.045; b) l’escussione della garanzia pignoratizia di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 aprile 2014, n. 7776. L’operazione finanziaria consistente nell’erogazione al cliente, da parte di una banca, di un mutuo contestualmente impiegato per acquistare per conto del cliente strumenti finanziari predeterminati ed emessi dalla banca stessa, a loro volta contestualmente costituiti in pegno in favore della banca a garanzia della restituzione del finanziamento, dà vita ad un contratto atipico unico ed unitario, la cui causa concreta risiede nelle realizzazione di un lucro finanziario, e che va sussunto tra i «servizi di investimento » di cui all’art. 1, comma 5, d.lgs. n. 58/1998
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 aprile 2014, n. 7776 Svolgimento del processo 1. Nel 2000 il sig. L.D.R.L. accettò nel proprio studio privato una proposta contrattuale sottopostagli da un funzionario della Banca Monte dei Paschi di Siena s.p.a. (d’ora innanzi, per brevità, “MPS”). 2. Il contratto in tal modo concluso aveva ad...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 17 febbraio 2014, n. 3674. Il pegno irregolare determina, in caso di adempimento, non l’obbligo di restituire l’idem corpus, e cioè nella specie i titoli ricevuti, ma il tantundem eiusdem generis e qualitatis e, in caso di inadempimento, l’obbligo di restituire res eiusdem generis e qualitatis per l’eventuale eccedenza tra il valore delle cose al momento della scadenza del credito garantito e l’importo di quest’ultimo. In altre parole, la restituzione si trasforma da obbligazione di specie in obbligazione di genere
La massima 1. La “dematerializzazione” dei titoli di credito, pur superando la fisicità del titolo, non è incompatibile con il pegno regolare, consentendone forme di consegna e di trasferimento virtuali, attraverso meccanismi alternativi di scritturazione, senza la movimentazione o senza neppure la creazione del supporto cartaceo. 2. Il pegno irregolare determina, in caso di adempimento,...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 2 ottobre 2012, n. 16725. In tema di titoli di credito oggetto di pegno
Le massime 1. Nel caso in cui i titoli di credito oggetto di pegno siano individuati solo nella loro appartenenza ad un genus, è possibile riconoscere l’immediata e automatica vigenza della garanzia reale, non solo tra le parti, ma anche nei confronti dei terzi. Infatti, è irrilevante che i titoli non siano in possesso...
Concetto di capitale sociale e quota nelle società di persona. La cessione, l’affitto, usufrutto e pegno della quota
In merito alle società di persone, la nozione di capitale sociale è inesistente, poiché secondo la dottrina tradizionale e prevalente (Ferri – Auletta – Ghidini), questa assenza di disciplina è giustificata dalla responsabilità illimitata dei soci. Non vi è una reale necessità, come nelle società di capitali, di prevedere quel misuratore chiamato capitale sociale,...