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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 novembre 2014, n. 23426. Il risarcimento del danno – patrimoniale e non – patito jure proprio dai congiunti di persona deceduta per colpa altrui deve essere ridotto in misura corrispondente alla percentuale di colpa ascrivibile alla stessa vittima. Accolto il ricorso di una assicurazione condannata dalla Corte d'Appello a risarcire integralmente la moglie ed i figli di un uomo deceduto in un incidente stradale nonostante fosse stato ritenuto corresponsabile del sinistro al 50%.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 novembre 2014, n. 23426 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. SCARANO Luigi A. – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 giugno 2014, n. 26016. Le persone imputate di reato reciproco possono assumere l’ufficio di testimone nel procedimento connesso o collegato purché vengano rispettate le garanzie previste per la testimonianza assistita ex art. 210 c.p.p..

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 17 giugno 2014, n. 26016 Fatto e diritto Propone ricorso per cassazione B.F. , avverso la sentenza del Tribunale di Palermo, in data 26 marzo 2013 – recante motivazione contestuale al dispositivo – con la quale, in riforma della sentenza di assoluzione di primo grado, appellata agli effetti...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 luglio 2013, n. 17773. In tema di accertamento della paternità e della eventuale rilevanza da attribuire a rilievi probatori presuntivi ed a testimonianze indirette apprese da soggetti terzi

La massima 1. A seguito della sentenza della Corte costituzionale 6 luglio 2006, n. 266, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 235, secondo comma cod. civ., nella parte in cui subordinava l’esame delle prove ematologiche alla previa dimostrazione dell’adulterio della moglie, il giudice di merito deve procedere agli accertamenti genetici anche in mancanza di prova...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 marzo 2013 n. 11962. Le dichiarazioni rese in sede di deposizione dalla persona offesa, coimputata nello stesso processo per reato connesso, sono utilizzabili anche se il dichiarante non è stato incluso nella lista dei testi

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 marzo 2013 n. 11962[1] In tema di esame testimoniale, quando in capo al soggetto le cui dichiarazioni devono essere assunte nel giudizio la condizione di imputato dello stesso reato o di reato connesso o collegato concorre con quella di persona offesa dal reato, quest’ultima,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 febbraio 2013, n.3642. La circostanza che abbia dichiarato di essere stata risarcita dalla compagnia assicuratrice non fa venir meno l’incapacità a testimoniare ex art. 246 cod. proc. civ. alla vittima di un sinistro stradale

La massima La vittima di un sinistro stradale è titolare di un interesse giuridico, personale, concreto ed attuale che legittima la sua partecipare al giudizio avente ad oggetto la domanda di risarcimento del danno proposta da altra persona danneggiata in conseguenza del medesimo sinistro e la circostanza che abbia dichiarato di essere stata risarcita dalla...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 febbraio 2012, n.7373. In tema di esame testimoniale nel processo penale

La massima 1. In tema di esame testimoniale, il divieto di formulare domande suggestive opera per tutti i soggetti che intervengono nell’esame, essendo applicabile ai sensi dell’art. 499 c.p.p., comma 2, a tutti il divieto di porre domande che possono nuocere alla sincerità della risposta e dovendo anche dal giudice o dal suo ausiliare essere...