Mantenimento dei figli maggiorenni non autosufficienti
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Mantenimento dei figli maggiorenni non autosufficienti

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|11 settembre 2024| n. 24391.

In tema di mantenimento dei figli maggiorenni non economicamente autosufficiente, è onere del genitore richiedente fornire la prove della sussistenza dei presupposti del diritto. Sussiste il diritto al mantenimento per il neomaggiorenne che abbia da poco intrapreso il percorso universitario, a nulla rilevando la circostanza di un cambio di percorso di studi in caso di dimostrazione dell’impegno negli studi.

Le nullità negoziali sono suscettibili del rilievo in appello a condizione che i relativi fatti costitutivi siano stati ritualmente allegati dalle parti
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Le nullità negoziali sono suscettibili del rilievo in appello a condizione che i relativi fatti costitutivi siano stati ritualmente allegati dalle parti

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|11 settembre 2024| n. 24380.

Le nullità negoziali che non siano state rilevate d’ufficio in primo grado sono suscettibili di tale rilievo in grado di appello o in cassazione, a condizione che i relativi fatti costitutivi siano stati ritualmente allegati dalle parti

Le spese sostenute dal professionista per ottenere il parere del consiglio dell’ordine
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Le spese sostenute dal professionista per ottenere il parere del consiglio dell’ordine

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 settembre 2024| n. 24640.
In tema di richiesta compenso legale mediante procedimento monitorio, le spese sostenute dal professionista per ottenere il parere del consiglio dell'ordine devono restare a carico del ricorrente ove tale parere sia dedotto a sostegno di pretesa giudicata infondata o allorquando il decreto sia stato comunque revocato e la controversia venga decisa all'esito del giudizio di opposizione, con il parziale accoglimento della pretesa del difensore.

Spese processuali e giudizio di divisione endoesecutiva
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Spese processuali e giudizio di divisione endoesecutiva

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 settembre 2024| n. 24550.

Con il provvedimento che definisce il giudizio di divisione endoesecutiva (sentenza o ordinanza ex articolo 789, terzo comma, cod. proc. civ.) va disposta la condanna del condividente debitore esecutato alla refusione delle spese sopportate in tale lite dal creditore (procedente o intervenuto titolato), da liquidarsi secondo lo scaglione tariffario corrispondente al valore della massa - con cui si identifica il valore della controversia ex articolo 5 del Dm 10 marzo 2014, n. 55) - e la relativa statuizione costituisce titolo per la collocazione nella distribuzione dell’attivo dell’espropriazione con il privilegio ex articolo 2770 cod. civ. e con la preferenza garantita dall’articolo 2777 cod. civ.

Responsabilità professionale dell’avvocato e la tardiva proposizione di un appello
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Responsabilità professionale dell’avvocato e la tardiva proposizione di un appello

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 settembre 2024| n. 24670.

In tema di responsabilità professionale dell'avvocato, la tardiva proposizione di un appello privo di ragionevoli probabilità di accoglimento non costituisce per il cliente un danno risarcibile, nemmeno sotto il profilo della perdita di chance della mera partecipazione al giudizio di impugnazione.

 Considerazioni del CTU tecniche esulanti dall’ambito oggettivo del quesito
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 Considerazioni del CTU tecniche esulanti dall’ambito oggettivo del quesito

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 settembre 2024| n. 24695.

Lo svolgimento, da parte del consulente tecnico d'ufficio, di considerazioni tecniche esulanti dall'ambito oggettivo del quesito non determina la nullità della consulenza, né quella derivata della sentenza, se è stata assicurata alle parti la possibilità di interloquire, sia dal punto di vista tecnico nel corso della c.t.u., sia dal punto di vista giuridico negli snodi processuali a ciò deputati, restando "assorbito" l'operato del consulente da quello del giudice.

Responsabilità professionale del notaio per atti soggetti a trascrizione
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Responsabilità professionale del notaio per atti soggetti a trascrizione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 settembre 2024| n. 24662.

Qualora per esplicita richiesta delle parti ovvero per legge, il notaio che ha ricevuto un atto soggetto ad iscrizione o a trascrizione debba procurare che questa venga eseguita nel più breve tempo possibile ovvero immediatamente, spetta al prudente apprezzamento del giudice del merito ed alla sua libera valutazione, tenendo conto delle determinanti del caso concreto attinenti sia ai tempi e ai mezzi di normale impiego per l'esecuzione dell'iscrizione, sia alle evenienze non imputabili al notaio, individuare di volta in volta il termine nel quale quell'adempimento deve essere eseguito e stabilire se l'indugio frapposto dal professionista giustifichi l'affermazione della sua responsabilità verso il cliente, tenendo presente che tale responsabilità ha natura contrattuale e che il notaio è tenuto ad espletare l'incarico che le parti gli affidano con la diligenza media di un professionista sufficientemente preparato e avveduto, secondo quanto dispone l'art. 1176 secondo comma cod. civ.

Responsabilità professionale dell’avvocato tradottasi nell’impossibilità per il cliente di intraprendere l’iniziativa giudiziaria concordata
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Responsabilità professionale dell’avvocato tradottasi nell’impossibilità per il cliente di intraprendere l’iniziativa giudiziaria concordata

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 settembre 2024| n. 24007.

La responsabilità professionale dell'avvocato, tradottasi nell'impossibilità per il cliente di intraprendere l'iniziativa giudiziaria concordata, postula il positivo accertamento, sulla base di una valutazione prognostica ex ante, che, ove proposta, la domanda avrebbe avuto ragionevoli probabilità di accoglimento, dovendosi tener conto delle peculiarità del giudizio che non si è potuto celebrare.

In caso di morte di una delle parti nel corso del giudizio di primo grado
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In caso di morte di una delle parti nel corso del giudizio di primo grado

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 settembre 2024| n. 23961.

In caso di morte di una delle parti nel corso del giudizio di primo grado, la sua legittimazione attiva e passiva si trasmette agli eredi, i quali vengono a trovarsi, per tutta l'ulteriore durata del processo, in una situazione di litisconsorzio necessario di ordine processuale, sicché, ove l'impugnazione sia stata proposta nei confronti di uno soltanto degli eredi della parte deceduta, il giudice d'appello deve ordinare, anche d'ufficio ed a pena di nullità, l'integrazione del contraddittorio nei confronti degli altri coeredi, o comunque ritenere gli stessi legittimati ove si costituiscano spontaneamente.

Espropriazione parziale il criterio di stima differenziale
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Espropriazione parziale il criterio di stima differenziale

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|9 settembre 2024| n. 24122.

In tema di espropriazione parziale, il criterio di stima differenziale, previsto dall'art. 40 della legge n. 2359 del 1865 (recepito dal d.lgs. n. 327 del 2001), è rivolto a garantire che l'indennità di espropriazione riguardi l'intera diminuzione patrimoniale subita dal soggetto passivo del provvedimento ablativo e, quindi, anche il deprezzamento subito dalle parti residue del bene espropriato; tale risultato può essere conseguito detraendo dal valore venale che l'intero cespite aveva prima dell'esproprio il valore successivamente attribuibile alla parte residua (non espropriata), oppure accertando e calcolando detta diminuzione di valore, anziché attraverso tale comparazione diretta, mediante il computo delle singole perdite, ovvero aggiungendo al valore dell'area espropriata quello delle spese e degli oneri che, incidendo sulla parte residua, ne riducono il valore.