Massima – una volta accertato che il fatto dannoso si è verificato a causa di una anomalia del manto stradale di una struttura viaria, strada o piazza che sia, è comunque configurabile la responsabilità dell’ente pubblico che ne è custode, salvo che quest’ultimo non dimostri di non avere potuto far nulla per evitare il...
Categoria: Illecito aquiliano (o extracontrattuale)
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 8 novembre 2012, n. 19376. Nella liquidazione del danno biologico, quando manchino criteri stabiliti dalla legge, l’adozione della regola equitativa di cui all’art. 1226 cod. civ. deve garantire non solo una adeguata valutazione delle circostanze del caso concreto, ma anche l’uniformità di giudizio a fronte di casi analoghi, essendo intollerabile e non rispondente ad equità che danni identici possano essere liquidati in misura diversa sol perché esaminati da differenti Uffici giudiziali; che tale uniformità di trattamento è garantita dal riferimento al criterio di liquidazione predisposto dal Tribunale di Milano
La massima Nella liquidazione del danno biologico, quando manchino criteri stabiliti dalla legge, l’adozione della regola equitativa di cui all’art. 1226 cod. civ. deve garantire non solo una adeguata valutazione delle circostanze del caso concreto, ma anche l’uniformità di giudizio a fronte di casi analoghi, essendo intollerabile e non rispondente ad equità che danni identici...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 18 ottobre 2012, n. 17895. Il conducente che impegna un incrocio disciplinato da semaforo, ancorché segnalante a suo favore “luce verde”, non è esentato dall’obbligo di diligenza nella condotta di guida, che, pur non potendo essere richiesta nel massimo, stante la situazione di affidamento generata dal semaforo, deve tuttavia tradursi nella necessaria cautela richiesta dalla comune prudenza e dalle concrete condizioni esistenti nell’incrocio.
Le massime 1. In tema di responsabilità da sinistri derivanti dalla circolazione stradale, l’apprezzamento del giudice del merito in ordine alla ricostruzione delle modalità di un incidente e al comportamento delle persone alla guida dei veicoli in esso coinvolti si concreta in un giudizio di mero fatto che resta insindacabile in sede di legittimità,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 ottobre 2012, n.17490. In tema di risarcimento del danno derivante da illecito penale
Le massime 1. Ai fini del risarcimento del danno non patrimoniale, il giudice civile, allorquando non sia vincolato dal giudicato penale di condanna ai sensi dell’art. 651 c.p.p., è tenuto ad accertare “incidenter tantum” l’effettiva sussistenza del reato, in tutti i suoi elementi costitutivi, incluso l’elemento soggettivo; ne consegue che non è sufficiente alla...
Corte di Casaszione, sezione III, sentenza 28 settembre 2012, n. 16516. In materia di risarcimento danni, in caso di lesione di un diritto fondamentale della persona, la regola, secondo la quale il risarcimento deve ristorare interamente il danno subito, impone di tenere conto dell’insieme dei pregiudizi sofferti, ivi compresi quelli esistenziali
Le massime 1. In materia di risarcimento danni, in caso di lesione di un diritto fondamentale della persona, la regola, secondo la quale il risarcimento deve ristorare interamente il danno subito, impone di tenere conto dell’insieme dei pregiudizi sofferti, ivi compresi quelli esistenziali, purché sia provata nel giudizio l’autonomia e la distinzione degli stessi....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 ottobre 2012 n. 18037. Anche l’opera non ancora pubblicata può essere oggetto di diritto d’autore
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 ottobre 2012 n. 18037[1] Anche l’opera non ancora pubblicata può essere oggetto di diritto d’autore, in quanto oggetto della tutela è la creazione letteraria ed artistica quale bene immateriale, indipendentemente dal fatto che essa costituisca una sorgente di utilità. Da ciò ne...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 ottobre 2012, n.17320. In tema di danno parentale biologico e morale e tutela del bene della vita
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE SENTENZA 11 ottobre 2012, n.17320 RITENUTO IN FATTO Il (omissis), una potente auto Bmw condotta da D.A..T. , con a bordo il giovane ventunenne P..B. , a causa della forte velocità usciva dalla sede stradale finendo contro un albero. La vettura a seguito dell’urto prendeva fuoco e...
Corte di Cassazione sezione III sentenza del 9 ottobre 2012, n. 17140. Ai sensi dell’art. 1181 c.c. il creditore può rifiutare un adempimento parziale, anche se la prestazione è divisibile (salvo che la legge o gli usi dispongano diversamente), e l’esercizio di tale facoltà non può ridondare in termini di colpa per il creditore
La massima Ai sensi dell’art. 1181 c.c. il creditore può rifiutare un adempimento parziale, anche se la prestazione è divisibile (salvo che la legge o gli usi dispongano diversamente), e l’esercizio di tale facoltà non può ridondare in termini di colpa per il creditore, giacché siffatta conclusione implicherebbe, in contrasto con l’espresso disposto della...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 ottobre 2012, n. 17407. In tema di incedente, per accettare le responsabilità devono essere valutate tutte le circostanze di fatto in caso di morte del passeggero senza casco
Ne caso di specie la Cassazione ritiene che la Corte di merito abbia omesso di approfondire alcune circostanze decisive, ai fini della concorrente responsabilità della minore trasportata, omettendo di verificare se le ragioni dello sbandamento del ciclomotore furono o meno effettivamente impugnabili al sovraccarico oppure furono determinate da altre cause; omettendo di accertare se la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 ottobre 2012, n. 16754. Responsabilità del ginecologo che non ha eseguito l’amniocentesi e gli altri esami necessari, a fronte di richiesta di accertamenti diagnostici specifici da parte della madre; il risarcimento del danno oltre che alla stessa e al padre del bambino, anche al bambino stesso nato malformato e alla sorella del bambino
La massima La responsabilità sanitaria per omessa diagnosi di malformazioni fetali e conseguente nascita indesiderata va estesa, oltre che nei confronti di entrambi i genitori anche ai fratelli del neonato, che rientrano a pieno titolo tra i soggetti protetti dal rapporto intercorrente tra il medico e la gestante, nei cui confronti la prestazione è dovuta,...