Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 marzo 2015, n. 6096 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – rel. Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere Dott. PELLECCHIA...
Categoria: Illecito aquiliano (o extracontrattuale)
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 marzo 2015, n. 6095. L’art. 2051 c.c. prevede la prova liberatoria del caso fortuito. Il getto di sassi dal cavalcavia ad opera di ignoti integra un caso fortuito, che vale ad escludere la responsabilità del custode
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 marzo 2015, n. 6095 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – rel. Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere Dott. PELLECCHIA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 aprile 2015, n. 7086. Sull’interpretazione dell’obbligo di custodia di cui all’art. 2051 cod. civ. (nel caso specifico incidente causato da una grondaia posizionata sulla sede stradale dagli operai della società convenuta); l’obbligo di custodia grava sui Comuni in ordine alla manutenzione delle strade, e nel caso in esame, secondo la Corte, era agevolmente esercitabile, date le ridotte dimensioni del Comune (di Rosà); tanto più che il tratto di strada interessato si trovava all’interno del centro abitato e che, data la sua brevità, poteva facilmente essere chiuso al traffico (come poi avvenne dopo l’incidente in questione).
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 aprile 2015, n. 7086 Svolgimento del processo 1. P.T., Pe.Al. e la s.r.l. SAER convennero in giudizio, davanti al Tribunale di Bassano del Grappa, la s.r.l. Costruzioni edili Sartori ed il Comune di Rosà affinché fossero condannati, in solido, al risarcimento dei danni conseguenti ad un sinistro...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 aprile 2015, n. 7093. Lo svolgimento volontario di attività sportiva (nel caso di specie durante una lezione di equitazione) comporta l’esposizione volontaria dell’atleta al rischio intrinseco connesso alla disciplina praticata. L’accettazione del rischio da parte dell’atleta o dell’allievo non esclude tuttavia la responsabilità dell’organizzatore della gara o dell’istruttore sportivo. Quest’ultima permarrà intatta in tutti i casi in cui l’organizzatore o l’istruttore abbiano violato le regole poste a salvaguardia dell’incolumità degli allievi (colpa specifica), ovvero le regole di comune prudenza e diligenza. Ora, se l’accettazione del rischio da parte dell’atleta non esclude la responsabilità dell’istruttore o della scuola nei casi di colpa concretamente accertata, a fortiori non la potrà escludere nei casi di responsabilità presunta dalla legge. Sicché, quando a carico della scuola sportiva sia configurabile una ipotesi di responsabilità aggravata (ad es., ex art. 2048, 2050, 2051 o, come nella specie, 2052 c.c.), la volontaria esposizione al rischio da parte dell’atleta diventa del tutto irrilevante, salvo che non integri gli estremi della condotta colposa di cui all’art. 1227, comma 1, c.c..
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 aprile 2015, n. 7093 Svolgimento del processo 1. Il 16.6.1986, durante una lezione di equitazione, la sig.a Z.M. cadde dal cavallo che montava e patì lesioni personali. Nel 1989, per ottenere il risarcimento del conseguente danno, convenne dinanzi al Tribunale di Treviso il gestore della scuola di...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 febbraio 2015, n. 1896. In applicazione dell'art. 2051 cod. civ., spetta al custode convenuto, per liberarsi dalla presunzione di responsabilità, la prova dell'esistenza di un fattore estraneo alla sua sfera soggettiva, idoneo ad interrompere il nesso causale tra la cosa e l'evento lesivo, che presenti i caratteri del caso fortuito (che può essere anche il fatto del danneggiato), tuttavia questo onere probatorio presuppone che l'attore abbia, a sua volta, ed in via prioritaria, fornito la prova della relazione tra l'evento dannoso lamentato e la cosa in custodia
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI Ordinanza 3 febbraio 2015, n. 1896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente – Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere – Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere – Dott. BARRECA Giuseppina...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 marzo 2015, n. 4661. Deve essere respinta la domanda di risarcimento danni introdotta ai sensi dell'art. 2043 cod. civ. da un automobilista il quale lamenti la rottura del motore del proprio veicolo cagionata dalla presenza sulla sede stradale di una enorme buca coperta d'acqua, laddove lo stesso, pur avendo chiaramente percepito l'esistenza di una enorme massa d'acqua, anziché arrestare il mezzo, abbia invece proseguito la marcia facendo così sprofondare nella cavità del terreno l'autovettura
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 marzo 2015, n. 4661 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 26 febbraio 2015, n. 3953. Non scatta la responsabilità del custode per i danni patiti da terzi nel caso in cui la catena causale degli eventi sia innescata da un fatto esterno «eccezionale» e «imprevedibile».
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 26 febbraio 2015, n. 3953 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – rel. Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere...
In tema di liquidazione del danno non patrimoniale, qualunque sia il sistema di quantificazione prescelto, è fondamentale che esso si prospetti idoneo a consentire di pervenire ad una valutazione informata ad equità
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 febbraio 2015, n. 3592. In tema di liquidazione del danno non patrimoniale, qualunque sia il sistema di quantificazione prescelto, è fondamentale che esso si prospetti idoneo a consentire di pervenire ad una valutazione informata ad equità, e che il giudice dia adeguatamente conto in motivazione del processo logico...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 febbraio 2015, n. 3589. Nell'accertamento della responsabilità per danni da insidia, l'omessa custodia va contestata sin dall'inizio del procedimento a pena di inammissibilità. Nell'individuazione a ritroso del nesso causale nella diversa responsabilità per colpa, invece, si devono seguire criteri rigorosi senza cadere in paralogismi
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 febbraio 2015, n. 3589 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. PETTI Giovani Battista – Consigliere Dott. SPIRITO Angelo – Consigliere Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. ROSSETTI...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 marzo 2015, n. 4663. Ai fini di cui all'art. 2051 cod. civ., il caso fortuito può essere integrato anche dalla colpa del danneggiato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 marzo 2015, n. 4663 Svolgimento del processo È stata depositata la seguente relazione: «1. A.B. convenne in giudizio, davanti al Tribunale di Cagliari, il Comune di quella città, chiedendo il risarcimento dei danni conseguenti ad una caduta verificatasi in ora notturna e dovuta alla presenza di una...