Suprema Corte di Cassazione sezione V Ordinanza 27 gennaio 2014, n. 3675 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G – Consigliere Dott....
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 gennaio 2014, n. 3655. Il Decreto Legislativo n. 42 del 2004, articolo 181 sanziona la condotta di chiunque, senza la prescritta autorizzazione o in difformita’ di essa, esegua lavori di qualsiasi genere su beni paesaggistici. La norma in esame non distingue tra parziale o totale difformita’, come avviene invece per la disciplina urbanistica, cosicche’ e’ idonea a configurare il reato in esame ogni difformita’ significativa dall’intervento autorizzato e tale da vanificare gli scopi di tutela e controllo che il legislatore ha assicurato agli organi competenti attraverso la preventiva verifica della consistenza delle opere da eseguire . Il Codice dei beni culturali infatti non distingue tra parziale e totale difformità dell’opera effettuata
SUPREMA Corte di Cassazione SEZIONE III Sentenza 27 gennaio 2014, n. 3655 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio Felice – Presidente Dott. SAVINO Mariapia Gaeta – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 febbraio 2014, n. 5692. La condotta di diffusione di materiale pedopornografico di cui all’art. 600 ter, comma 3, c.p., che si differenzia da quella del comma 4 per il fatto che la stessa sia destinata a raggiungere, anziché singoli destinatari, una serie indeterminata di persone, con cui l’agente, come nella specie, abbia stabilito un rapporto di comunicazione attraverso un mezzo di diffusione accessibile ad una pluralità di soggetti non richiede alcuna finalizzazione all’adescamento o allo sfruttamento di minori, necessaria, invece, come evidente a fronte della struttura della norma, con riguardo alle distinte condotte della distribuzione o della divulgazione di notizie od informazioni. Sicché, da tale punto di vista, è indifferente che tale distribuzione sia, appunto, avvenuta al precipuo fine di adescamento o, più semplicemente, al più limitato fine di condividere con una serie indefinita di terze persone tale materiale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 febbraio 2014, n. 5692 Ritenuto in fatto 1. La Corte d’appello di Torino, in parziale riforma della sentenza del G.i.p. presso il Tribunale di Torino di condanna di R.L. per i reati di cui agli artt. 600 ter, comma 3, c.p. (capo b), 600 quater c.p. (capo...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 gennaio 2014, n. 2925.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 gennaio 2014, n. 2925 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo Maria – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. FUMO Maurizio – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. CAPUTO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 gennaio 2014, n. 2614. Non può essere invocata, per escludere la colpevolezza per il reato di omesso versamento dell’IVA, la crisi di liquidità del soggetto attivo al momento della scadenza del termine lungo, ove non si dimostri che la stessa non dipenda dalla scelta di non far debitamente fronte alla esigenza predetta. Per la commissione del reato, basta, infatti, la coscienza e volontà di non versare all’Erario le ritenute effettuate nel periodo considerato perché il debito verso il fisco relativo ai versamenti IVA è collegato al compimento delle operazioni imponibili
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III Sentenza 21 gennaio 2014, n. 2614 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente – Dott. GRILLO Renato – Consigliere – Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere – Dott. ORILIA Lorenzo – rel....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 gennaio 2014, n. 2894. Il giudice della udienza preliminare ha il potere di pronunziare la sentenza di non luogo a procedere non quando effettui un giudizio prognostico in esito al quale pervenga ad una valutazione di innocenza dell’imputato, ma in tutti quei casi nei quali non esista una prevedibile possibilita’ che il dibattimento possa, invece, pervenire ad una diversa soluzione. Il Gup ha evidenziato la insussistenza delle condizioni su cui fondare una prognosi di evoluzione in senso favorevole all’accusa del materiale probatorio raccolto, in quanto non sono stati effettuati atti di indagine finalizzati ad accertare il principio attivo contenuto nelle due piantine in sequestro e la stessa capacita’ drogante di esse, e che dette verifiche non sono piu’ utilmente esperibili, vista la deteriorabilita’ della sostanza in questione (marijuana); di tal che non emergono elementi per potere affermare il potere stupefacente di essa e, quindi, la offensivita’ della condotta
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 gennaio 2014, n. 2894 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. PEZZELLA...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 gennaio 2014, n. 2937. Nell’ipotesi di omicidio tentato, la prova del dolo – ove manchino esplicite ammissioni da parte dell’imputato – ha natura essenzialmente indiretta, dovendo essere desunta da elementi esterni e, in particolare, da quegli elementi della condotta che, per la loro non equivoca potenzialita’ semantica, sono i piu’ idonei ad esprimere il fine perseguito dall’agente. Assume valore determinante, per l’accertamento della sussistenza dell’animus necandi l’idoneita’ dell’azione, che va apprezzata in concreto, senza essere condizionata dagli effetti realmente raggiunti, perche’ altrimenti l’azione, per non avere conseguito l’evento, sarebbe sempre inidonea nel delitto tentato, il giudizio di idoneita’ consiste, quindi, in una prognosi formulata ex post con riferimento alla situazione che si presentava all’imputato al momento dell’azione, in base alle condizioni umanamente prevedibili del caso particolare
Suprema Corte di Cassazione sezione I Sentenza 22 gennaio 2014, n. 2937 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZAMPETTI Umberto – Presidente Dott. CAIAZZO Luigi Pietro – Consigliere Dott. ROMBOLA’ Marcello – Consigliere Dott. TARDIO Angela – Consigliere Dott. CASSANO...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 gennaio 2014, n. 2956. Il giudice dell’esecuzione, il quale riconosca il vincolo della continuazione ai sensi dell’articolo 671 c.p.p., ha il potere-dovere di determinare nuovamente la pena, avuto riguardo ai limiti fissati dell’articolo 81 c.p. e articolo 671 c.p.p., comma 2 e di individuare il reato piu’ grave nell’ambito delle violazioni commesse alla luce del criterio di cui all’articolo 187 disp. att. e coord. c.p.p.
Suprema Corte di Cassazione sezione I Sentenza 22 gennaio 2014, n. 2956 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZAMPETTI Umberto – Presidente Dott. CAIAZZO Luigi Pietro – Consigliere Dott. ROMBOLA’ Marcello – Consigliere Dott. TARDIO Angela – Consigliere Dott. CASSANO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 gennaio 2014, n. 3717. Contestata al responsabile dei lavori la violazione del Decreto Legislativo n. 494 del 1996, articolo 4
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 gennaio 2014, n. 3717 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 febbraio 2014, n. 5227. “Mia suocera come una vipera”: una frase che, se pronunciata in un «contesto di rapporti tesi» ma senza ledere «l’onore e il decoro» altrui, non può giustificare una condanna per ingiuria
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 3 febbraio 2014, n. 5227 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 02/10/2012 il Tribunale di Nicosia ha confermato la decisione di primo grado che aveva condannato alla pena ritenuta di giustizia e al risarcimento dei danni in favore della parte civile, D.M. , avendolo ritenuto responsabile del...