Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 11 febbraio 2014, n. 6400 Osserva 1. Con sentenza 13 giugno 2012 la Corte di appello di Milano confermava, in punto di responsabilità, la decisione 15 ottobre 2007 del locale Tribunale che aveva ritenuto R.S. colpevole del reato di cui all’ art. 567, 2° comma, c.p., addebitatogli per...
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 febbraio 2014, n. 6102. L’assenza di precedenti condanne per altri reati a carico del condannato non può essere, per ciò solo, posta fondamento della concessione delle circostanze di cui al primo comma. applicato il principio in forza dell’attuale testo dell’art. 62-bis, comma terzo, cod. pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 febbraio 2014, n. 6102 Ritenuto in fatto La Corte di appello di Firenze, sostanzialmente confermando la precedente decisione del Tribunale di Firenze, sezione distaccata di Empoli del 5 luglio 2010, dichiarata la penale responsabilità di L.J. in relazione al reato di cui agli artt. 81 cod. pen....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 febbraio 2014, n. 6384. Il delitto di atti persecutori cosiddetto “stalking” (art. 612 bis cod. pen.) è un reato che prevede eventi alternativi, la realizzazione di ciascuno dei quali è idonea ad integrarlo; pertanto, ai fini della sua configurazione non è essenziale il mutamento delle abitudini di vita della persona offesa, essendo sufficiente che la condotta incriminata abbia indotto nella vittima uno stato di ansia e di timore per la propria incolumità
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 febbraio 2014, n. 6384 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza 2.7.2013 il Tribunale di Brescia ha rigettato l’appello del Pubblico Ministero contro l’ordinanza del GIP presso il Tribunale di Bergamo che aveva respinto la richiesta di applicazione, nei confronti di V.A., della misura cautelare del divieto di...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 28 gennaio 2014, n. 3764. Il riconoscimento della premeditazione, configurata come circostanza aggravante nei delitti di omicidio volontario e di lesioni personali, è condizionato dal positivo accertamento di un apprezzabile, ma non preventivamente individuato dalla norma di legge, lasso di tempo intercorso tra l’insorgenza del proposito criminoso e la sua attuazione concreta, che non si presta in sé ad una quantificazione minima, valevole in astratto per ogni caso, ma richiede un’estensione temporale tale da consentire all’agente la riconsiderazione della decisione assunta e da far prevalere la spinta al crimine rispetto ai freni inibitori
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 28 gennaio 2014, n. 3764 Svolgimento del processo 1. – Con sentenza deliberata in data 21 giugno 2012, depositata in cancelleria il 19 luglio 2012, la Corte di Assise di Appello di Roma, in riforma della sentenza 13 maggio 2011 della Corte di Assise di Viterbo, qualificata l’imputazione...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 febbraio 2014, n. 6108. La messa in commercio di frutta all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisce una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari e rispettare l’osservanza di disposizioni specifiche integrative del precetto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 febbraio 2014, n. 6108 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Noia, in composizione monocratica, con sentenza dell’11.4.2013 ha condannato B.M. alla pena dell’ammenda riconoscendolo colpevole della contravvenzione di cui all’art. 5, lett. b) della legge 283/1962, per aver detenuto per la vendita 3 cassette di verdure...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 gennaio 2014, n. 3713. Il destinatario del Daspo può partecipare alla manifestazione dei supporter della squadra del cuore contro la sospensione della partita. Il divieto di avvicinarsi allo stadio non vale se la partita non si gioca
Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 28 gennaio 2014, n. 3713 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 febbraio 2014, n. 5768. Integra il reato di violenza sessuale la condotta di colui che prosegua un rapporto sessuale quando il consenso della vittima, originariamente prestato, venga poi meno a causa di un ripensamento ovvero della non condivisione delle forme o delle modalità di consumazione del rapporto, ciò in quanto il consenso della vittima agli atti sessuali deve perdurare nel corso dell’intero rapporto senza soluzione di continuità. In tema di reati contro la libertà sessuale, il consenso iniziale all’atto sessuale non è sufficiente quando quest’ultimo si trasformi, “in itinere”, in atto violento, consumando il rapporto con forme e modalità non volute dalla vittima
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 febbraio 2014, n. 5768 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 30.5.2013 il Tribunale del Riesame di Caltanissetta ha rigettato il riesame proposto da L.P. avverso l’ordinanza con cui in data 12.4.2013 il Giudice per le Indagini Preliminari di Gela aveva disposto nei confronti dello stesso la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 gennaio 2014, n. 3680. L’omessa notifica al difensore del decreto penale di condanna è sanata dalla presentazione dell’opposizione che, in simili casi, sfugge al termine dei quindici giorni
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 gennaio 2014, n. 3680 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. MARINI Luigi – rel. Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ANDREAZZA...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 6 febbraio 2014, n. 5838. In tema di patteggiamento, il ricorso per cassazione può denunciare anche l’erronea qualificazione giuridica del fatto, così come prospettata nell’accordo negoziale e recepita dal giudice, in quanto la qualificazione giuridica è materia sottratta alla disponibilità delle parti e l’errore su di essa costituisce errore di diritto rilevante ai sensi dell’art. 606, comma 1, lett. b) cod. proc. pen. Nondimeno, l’errore sul nomen iuris deve essere manifesto, secondo l’anzidetto insegnamento, che ne ammette la deducibilità nei soli casi in cui sussista l’eventualità che l’accordo sulla pena si trasformi in accordo sui reati, mentre deve essere esclusa tutte le volte in cui la diversa qualificazione presenti margini di opinabilità
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 6 febbraio 2014, n. 5838 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Salerno, pronunciando ai sensi dell’art. 444 cod. proc. pen., ha applicato a C.G. , Ci.Ge. , R.C. , R.G. , S.F. , Co.Ro. ed Z.E. le pene...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 gennaio 2014, n. 3253. Escluso il divieto di utilizzazione delle intercettazione quando tra il contenuto dell’originaria notizia di reato, alla base dell’autorizzazione, e quello dei reati per cui si procede vi sia una stretta connessione sotto il profilo oggettivo, probatorio, o finalistico
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 gennaio 2014, n. 3253 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARMENINI Secondo Liber – Presidente Dott. CASUCCI Giuliano – Consigliere Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. DIOTALLEVI...