Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 13 febbraio 2015, n. 6476 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. LEO Guglielmo – Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 9 febbraio 2015, n. 5879. Il giudice della convalida d'arresto deve compiere la sua valutazione soffermandosi sulla sussistenza del fumus commissi delicti per stabilire, ex post, se l'indagato sia stato privato della libertà personale in presenza della flagranza di uno dei reati previsti dagli artt. 380 e 381 c.p.p., essendogli inibito qualsiasi vaglio sui gravi indizi di reità o sulla responsabilità per il reato addebitato, trattandosi di accertamenti riservati alle successive fasi processuali
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 9 febbraio 2015, n. 5879 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, 26 gennaio 2015, n. 3384. In tema di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, il discrimine tra la condotta che costituisce concorso nel reato di illecita detenzione di stupefacenti e la condotta che, invece, da luogo all'autonomo reato di favoreggiamento personale va rintracciato nell'elemento psicologico dell'agente, il quale deve essere valutato in concreto, per verificare se l'aiuto (che ponga in essere la condotta criminosa costitutiva del reato permanente) consapevolmente prestato ad altro soggetto, sia l'espressione di una partecipazione al reato oppure nasca solo dall'intenzione – manifestatesi attraverso individuabili modalità pratiche – di realizzare una facilitazione alla cessazione del reato
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 26 gennaio 2015, n. 3384 Ritenuto in fatto 1. Vicenda processuale e provvedimento impugnato – L’accusa mossa al ricorrente è di avere concorso, con il fratello L. , nella detenzione di un quantitativo netto di 909,303 gr. di eroina rinvenuta in una cisterna presso l’abitazione...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 gennaio 2015, n. 1409. La sentenza di "patteggiamento" che, con riferimento a un fatto illecito relativo a droghe "leggere" abbia applicato una pena secondo i parametri edittali previsti dalla disciplina sanzionatoria dichiarata incostituzionale dalla sentenza n. 32 del 2014 della Corte costituzionale, va annullata soltanto ove la pena base concordata dalle parti ecceda i limiti edittali previsti dalla normativa antecedente alla legge n. 49 del 2006 dichiarata incostituzionale, mentre nel caso in cui la pena concordata sia comunque compresa entro i limiti edittali nuovamente vigenti dopo la decisione della Corte costituzionale non ne consegue alcun effetto sulla sentenza di patteggiamento
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 gennaio 2015, n. 1409 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. LEO Guglielm – rel. Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 gennaio 2015, n. 257. Né la incensuratezza né il corretto comportamento carcerario rilevano ai fini della sostituzione, dovendosi valutare "ulteriori elementi" e valendo, altresì la considerazione che l'osservanza delle prescrizioni connesse al regime custodiale è, a ben vedere, il minimo che ci si possa attendere da parte di chi vi è sottoposto sì da non poter essere segnalato come se si trattasse di condotta eccezionale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 gennaio 2015, n. 257 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. MENGONI Enrico...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 22 gennaio 2015, n. 3177. In relazione alla specificità del fatto materiale di coltivazione – non può aversi riguardo allo stadio (iniziale, in corso, avanzato, esaurito) del processo produttivo accertato (ciò che equivarrebbe a dare ingresso ad un improprio criterio di punibilità differenziata), poiché l'offensività della condotta si radica nella sola idoneità della coltivazione a produrre la sostanza per il consumo. Con l'ovvio effetto che "non rileva la quantità di principio attivo ricavabile nell'immediatezza dell'accertamento, ma la conformità delle piante al tipo botanico previsto e la loro attitudine (anche per modalità e cura di coltivazione) a giungere a maturazione e a produrre la sostanza stupefacente utilizzabile per il consumo"
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 22 gennaio 2015, n. 3177 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza resa il 10.5.211, all’esito di giudizio abbreviato, il Tribunale di Ancona, sezione distaccata di Osimo, ha dichiarato C.A. colpevole del reato di illecita coltivazione di tre piante di marijuana, in diverso stato di crescita, delle quali una...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 dicembre 2014, n. 51151. In tema di misure cautelari, il requisito della "descrizione sommaria del fatto con l'indicazione delle norme di legge che si assumono violate", previsto a pena di nullita' dall'articolo 292 c.p.p., comma 2, lettera b), puo' essere soddisfatto con una enunciazione dell'accusa anche riassuntiva, ma essa deve presentare un "minimo di ragionevole specificita'" quanto alle concrete modalita' di realizzazione della condotta, rispetto alla norma violata e al suo tempo di commissione.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 9 dicembre 2014, n. 51151 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. LANZA Lui – rel. Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. PATERNO’...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 2 dicembre 2014, n. 50379. È vietata l'espulsione dello straniero nei primi sei mesi di vita del figlio, tale principio valorizza la relazione di genitorialità dal momento del concepimento al compimento del sesto mese di vita del figlio, a prescindere dalla attualità del rapporto di convivenza e dall'esistenza di un vincolo di coniugio. In tal caso, secondo una lettura costituzionalmente orientata dell'art. 19, comma 2, lett. d) D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, è vietata l'espulsione dello straniero dal territorio dello Stato.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 2 dicembre 2014, n. 50379 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott. ZOSO Liana Maria T – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 19 novembre 2014, n. 47907. Ai fini della determinazione della "quantità ingente" di sostanza stupefacente, per effetto dell'espressa reintroduzione della nozione di quantità massima detenibile, ai sensi dell'articolo 75, comma 1 bis, del dpr n. 309 del 1990, come modificato dalla legge 16 maggio 2014 n. 79, di conversione, con modificazioni, del decreto legge 20 marzo 2014 n. 36, mantengono validità i criteri basati sul rapporto tra quantità di principio attivo e valore massimo tabellarmente detenibile
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 novembre 2014, n. 47907 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – rel. Consigliere Dott. DE...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50965. L'elemento oggettivo del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti prescinde dal numero di volte in cui il singolo partecipante ha personalmente provveduto allo spaccio, per cui anche il coinvolgimento in un solo episodio di cessione di droga non è incompatibile con l'affermata partecipazione dell'agente all'organizzazione, è pur vero che occorre un'adeguata motivazione sulla condotta di partecipazione dell'imputato al reato associativo e sul ruolo da lui stabilmente svolto all'interno dell'organizzazione, tenendo conto del fatto che la partecipazione al reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti va desunta da una serie di condotte significative che, complessivamente valutate, denotino l'organico inserimento in una struttura criminosa. Il vincolo associativo, infatti, può essere ravvisato quando l'attività del cd. "grossista" sia realizzata avvalendosi consapevolmente delle risorse dell'organizzazione, e con la coscienza di farne parte, ma deve escludersi che possa essere desunto automaticamente da una serie di operazioni, anche frequenti, di compravendita delle sostanze illecite concluse tra le stesse persone, in quanto è necessario che gli acquirenti agiscano con la volontà e consapevolezza di operare in qualità di aderenti ad una organizzazione criminale e nell'interesse della stessa, dovendo siffatte condotte, per le loro connotazioni, essere in grado di attestare, al di là di ogni ragionevole dubbio e secondo massime di comune esperienza, un ruolo specifico della persona, funzionale all'associazione e alle sue dinamiche operative e di crescita criminale.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 dicembre 2014, n. 50965 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 6 giugno 2014 il Tribunale di Salerno ha rigettato l’istanza di riesame proposta da N.D. avverso l’ordinanza emessa dal G.i.p. presso il Tribunale di Salerno il 5 maggio 2014, che applicava nei suoi confronti la misura...