Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 agosto 2015, n. 34920 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – rel. Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. GENTILI...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 luglio 2015, n. 33413. Il territorio delle Isole Bermuda, anche se compreso nell’elenco dei paesi e dei territori d’oltremare (PTOM) di cui all’allegato II, T.F.U.E., non può essere equiparato al territorio di uno stato dell’Unione europea. Laddove non siano rispettate le norme doganali stabilite nel D.P.R. 23-1-1973, n. 43 (T.U.L.D.), risulta, pertanto, integrato un delitto di contrabbando punito dallo stesso T.U.L.D
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 29 luglio 2015, n. 33413 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 luglio 2015, n. 30890. Le presunzioni legali previste dalle norme tributarie, pur potendo avere valore indiziario, non possono costituire di per sé fonte di prova della commissione del reato, assumendo esclusivamente il valore di dati di fatto, che devono essere valutati liberamente dal giudice penale unitamente ad elementi di riscontro che diano certezza dell’esistenza della condotta criminosa
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 luglio 2015, n. 30890 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 luglio 2015, n. 30484. Il sequestro preventivo e la confisca per equivalente ben possono colpire i beni della società fallita o ammessa ad altra procedura concorsuale, avendo tali provvedimenti ablativi indubbia rilevanza pubblica e mirando a spossessare il fallito o la società fallita dei beni che costituiscono la garanzia patrimoniale dei creditori, quindi, ad evitare un ulteriore depauperamento del patrimonio societario, anche a garanzia della par condicio creditorum. I provvedimenti ablativi, tuttavia, non possono danneggiare i diritti acquisiti in buona fede dai terzi
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 luglio 2015, n. 30484 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 luglio 2015, n. 29287. Non costituisce causa di nullità del decreto penale di condanna la mancata indicazione dell’indirizzo e del recapito dei difensore di ufficio, atteso il principio di tassatività delle nullità previsto dall’art. 177 cod.proc.pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 luglio 2015, n. 29287 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. GENTILI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 luglio 2015, n. 29084. Il reato di discarica abusiva non necessita di alcuna consulenza tecnica. Per contestare il reato previsto dall’articolo 734 del codice penale è sufficiente considerare una certa quantità di materiali accumulati su una determinata area
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 luglio 2015, n. 29084 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 luglio 2015, n. 29085. Anche se l’opera è ormai ultimata, la semplice messa in funzione dell’impianto fotovoltaico realizzato senza la prevista autorizzazione amministrativa regionale integra quel periculum in mora che ne autorizza il sequestro preventivo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 luglio 2015, n. 29085 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 giugno 2015, n. 24358. Nell’assenza di una disciplina transitoria, la declaratoria di non punibilità per particolare tenuità del fatto (articolo 131-bis del Cp, introdotto con il decreto legislativo n. 28 del 2015) è applicabile anche ai procedimenti in corso al momento della sua entrata in vigore e, quindi, anche a quelli pendenti in Cassazione. In tale evenienza, la Corte di legittimità, deve in primo luogo verificare l’astratta applicabilità dell’istituto, avendo riguardo ai limiti edittali di pena del reato. In secondo luogo, la Corte deve verificare la ricorrenza congiunta della particolare tenuità dell’offesa e della non abitualità del reato. Nell’effettuare questo secondo apprezzamento, il giudice di legittimità non potrà che basarsi su quanto emerso nel corso del giudizio di merito, tenendo conto, in modo particolare, dell’eventuale presenza, nella motivazione del provvedimento impugnato, di giudizi già espressi che abbiano pacificamente escluso la particolare tenuità del fatto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 giugno 2015, n. 24358 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 luglio 2015, n. 30466. Ai fini della concessione o del diniego delle circostanze attenuanti generiche, il giudice può limitarsi a prendere in esame, tra gli elementi indicati dall’art. 133 cod. pen., quello che ritiene prevalente ed atto a determinare o meno il riconoscimento del beneficio, sicché anche un solo elemento attinente alla personalità del colpevole o all’entità del reato ed alle modalità di esecuzione di esso può essere sufficiente in tal senso. Il riferimento ai cattivi precedenti penali dell’imputato costituisce ragione sufficiente a giustificare, di per sé solo, il diniego delle circostanze attenuanti generiche, qualora tali precedenti siano stati considerati dai giudici di merito come indici della capacità a delinquere e, quindi, della pericolosità sociale del condannato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 luglio 2015, n. 30466 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Palermo, pronunciando nei confronti dell’odierno ricorrente C.F. , con sentenza del 26.11.2014, confermava la sentenza del Tribunale di Sciacca, emessa in data 8.10.2013, con condanna al pagamento delle spese processuali del grado. Il Tribunale...
Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 15 luglio 2015, n. 30489. Integra l’abnormità in caso di imposizione al p.m. della imputazione coatta sia nei confronti di soggetto non iscritto nel registro degli indagati, sia a carico di soggetto già iscritto ma per reati per i quali il p.m. non abbia formulato richiesta di archiviazione, così enunciando un principio di diritto che, oltre a tutelare le prerogative del p.m. in ordine all’esercizio dell’azione penale, risponde alla esigenza di evitare che la parte possa trovarsi imputata e avviata alla udienza preliminare o al dibattimento con riferimento a reati per i quali non abbia prima avvertito la necessità, né avuto la possibilità di esplicare le proprie facoltà difensive. Nel caso in esame si è proprio verificato il suindicato effetto, posto che, nell’ambito di procedimento contro ignoti e all’esito della udienza in camera di consiglio, il Gip ha contestualmente disposto l’iscrizione e la imputazione coatta per il reato ex art. 544 bis cod.proc.pen. nei confronti dell’attuale ricorrente, sino a quel momento rimasto estraneo al procedimento e che, dunque, non aveva avuto alcuna possibilità di intervenire nel contraddittorio in camera di consiglio. L’abnormità non si configura, invece, con riferimento alla disposizione di iscrizione nel registro degli indagati, posto che la mera iscrizione non pregiudica le prerogative difensive dei soggetto interessato, dovendo il p.m., dopo avere effettuato la predetta iscrizione e proceduto alle eventuali ulteriori indagini, elaborare nuovamente le proprie determinazioni e richieste, a tal punto conoscibili dal soggetto iscritto e, come tale, anche legittimato ad interloquire in ordine ad esse.
Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 15 luglio 2015, n. 30489 Ritenuto in fatto Il gip presso il Tribunale di Cuneo, con ordinanza dell’8/2/2014, ha ordinato al p.m. di iscrivere il nome di F.P. nel registro degli indagati e di formulare l’imputazione a carico di costui in ordine al reato di cui all’art. 544...