In caso di accusa di violenza sessuale su minori è illegittimo per violazione del principio della formazione della prova in contraddittorio il rifiuto del giudice di appello di disporre una perizia psicologica al fine di accertare l’attitudine della persona offesa a testimoniare quando l’accertamento serva a valutare il rischio di eventuali elaborazioni fantasiose della vittima,...
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 10 novembre 2016, n. 47238
In tema di reati sessuali, poiche’ la testimonianza della persona offesa e’ spesso unica fonte del convincimento del giudice, e’ essenziale la valutazione circa l’attendibilita’ del teste; tale giudizio, essendo di tipo fattuale, ossia di merito, in quanto attiene il modo di essere della persona escussa, puo’ essere effettuato solo attraverso la dialettica dibattimentale, mentre...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 2 novembre 2016, n. 45996
La particolare tenuità del fatto non si applica ai giudizi davanti al giudice di pace Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 2 novembre 2016, n. 45996 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAPALORCIA Grazia – Presidente Dott. ZAZA...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 20 ottobre 2016, n. 44358
Integrano il reato di stalking gli sms minacciosi e il pedinamento. Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 20 ottobre 2016, n. 44358 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GRILLO Renato – Presidente Dott. SOCCI Angelo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 16 settembre 2016, n. 38496
In tema di violenza sessuale la testimonianza della persona offesa può essere posta a fondamento probatorio esclusivo nella ricostruzione del fatto di reato sub judice, purché sottoposta ad un rigoroso e penetrante vaglio critico delle sue credibilità intrinseca ed attendibilità esogena. Tuttavia, il Giudice di merito non può sottrarsi al dovere di esaminare elementi di...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 27 luglio 2016, n. 32529
In tema di mancata prova della sussistenza del nesso causale tra la condotta colposa e l’evento lesivo, quand’anche venga stata ritenuta provata la condotta colpevole dell’imputato, non può comunque dirsi provato il nesso causale tra detta (eventuale) condotta colposa e l’evento lesivo occorso in presenza di alcuni elementi che gettavano ombre sull’attendibilità della persona offesa...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 12 luglio 2016, n. 28932
Il giudice può fare ricorso ad una indagine tecnica che fornisca dati inerenti al grado di maturità psichica del teste minore vittima di abusi sessuali solo al fine di valutarne l’attitudine a testimoniare, ovvero la capacità di recepire le informazioni, di raccordarle con altre, di ricordarle e di esprimerle in una visione complessiva che non...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 21 giugno 2016, n. 25680
In tema di valutazione di attendibilità dei dichiarati della persona offesa dal reato può essere opportuno procedere al riscontro degli stessi con altri elementi qualora la stessa persona offesa si sia anche costituita parte civile e sia, perciò, portatrice di una specifica pretesa economica la cui soddisfazione discenda dal riconoscimento della responsabilità dell’imputato Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 marzo 2016, n. 10781. In merito ai requisiti necessari affinché una condanna penale possa fondarsi unicamente sulle dichiarazioni della persona offesa. Nel caso di specie, i giudici di legittimità hanno confermato una condanna per “Violenza sessuale” (art. 609-bis) fondata unicamente sulle dichiarazioni di una vittima affetta da disturbo della personalità. Al riguardo si è affermato che l’intrinseca veridicità delle accuse non può essere inficiata da talune incongruenze nella narrazione, ove le stesse – come avvenuto nel procedimento de quo – siano spiegabili logicamente con la personalità della dichiarante
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 marzo 2016, n. 10781 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. DE MASI Oronzo – rel. Consigliere Dott. MANZON Enrico – Consigliere Dott. MOCCI Mauro – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 novembre 2015, n. 45268. In caso di atti sessuali reiterati nel tempo nei confronti di una persona affetta da grave ritardo mentale, la circostanza attenuante prevista dall’art. 609 bis ultimo comma c.p. per i casi di minore gravità non può essere esclusa sulla base della costatazione dei danni che la condotta ha cagionato ai rapporti familiari della persona offesa. Le relazioni interpersonali tra familiari costituiscono, invero, un aspetto irrilevante ed estraneo ai fini della concessione di questa diminuente speciale incentrata sulla tenuità della lesione arrecata al bene della libertà sessuale, rilevando a tale scopo unicamente il profilo personale della ridotta entità dei danni, anche psichici, subiti dalla persona offesa: se non sono vagliati questi aspetti, l’attenuante non può essere esclusa sulla base di altre valutazioni che non incidono sull’entità dell’offesa all’interesse protetto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 novembre 2015, n. 45268 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. MENGONI Enrico...