Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 6 aprile 2016, n. 6654 Ritenuto in fatto 1. La Commissione tributaria regionale della Lombardia con la sentenza n.114/31111, depositata 1’8.11.2011 e non notificata, accoglieva parzialmente l’appello proposto dal Fallimento DIG-IT INTERNATIONAL SRL, respingendo l’appello incidentale dell’Amministrazione, e rideterminava l’IVA dovuta per l’anno di imposta 1999 nella minor...
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 30 marzo 2016, n. 6108. Il versamento di sanzioni in misura ridotta a titolo di ravvedimento operoso, ex art. 13 del D.lgs. n. 472/1997, se non produce alcun effetto preclusivo in ordine ad un eventuale accertamento da parte dell’Ufficio, costituisce, al contrario, causa ostativa al rimborso di quanto versato a tale titolo da parte del contribuente, laddove l’istanza di rimborso sia fondata, come nel caso di specie, sulla carenza del presupposto sanzionatorio
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 30 marzo 2016, n. 6108 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI AMATO Sergio – Presidente Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Consigliere Dott. FEDERICO Guido – rel. Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – Consigliere Dott. CRICENTI...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 26 febbraio 2016, n. 3791. In tema di accertamento fiscale, la mancata esibizione in sede amministrativa, dei libri, della documentazione e delle scritture all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, giustifica l’esercizio dei poteri di indagine ed accertamento bancario propri dell’Amministrazione finanziaria, mentre la sanzione della inutilizzabilità della successiva produzione in sede contenziosa, prevista dall’art. 32 del d.P.R. n. 600/1973, opera solo in presenza di un invito specifico e puntuale all’esibizione da parte dell’Amministrazione medesima purché accompagnato dall’avvertimento circa le conseguenze della sua mancanza ottemperanza, che si giustifica – in deroga ai principi di cui agli artt. 24 e 53 Cost. – per la violazione dell’obbligo di leale collaborazione con il Fisco
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 26 febbraio 2016, n. 3791 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. CIGNA Mario – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 4 novembre 2015, n. 22480. In ipotesi di leasing immobiliare a mezzo di contratto di appalto, così come avviene per il leasing finanziario, l’agevolazione di cui all’art. 3 del d.l. n. 357 del 1994, convertito con modificazioni, nella legge n. 489 del 1994, concepita in termini di parziale detassazione del reddito d’impresa per i soli periodi d’imposta relativi agli anni 1994 e 1995, opera in favore dell’utilizzatore per l’intero costo complessivo dell’investimento e non soltanto sull’ammontare del corrispettivo parzialmente pagato in sede di stati di avanzamento nell’esercizio ricadente nel periodo di imposta interessato dalla suddetta legge, così assicurandosi l’equiparazione fiscale tra le scelte aziendali d’investimento attraverso acquisto dei beni strumentali in proprietà o tramite i predetti contratti.
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 4 novembre 2015, n. 22480 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI AMATO Sergio – Presidente Dott. VIRGILIO Biagio – Consigliere Dott. GRECO Antonio – Consigliere Dott. FEDERICO Guido – rel. Consigliere Dott. IOFRIDA...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 15 settembre 2015, n. 18125. In tema di accertamento delle imposte sui redditi, qualora l’accertamento effettuato dall’ufficio finanziario si fondi su verifiche di conti correnti bancari, l’onere probatorio dell’Amministrazione è soddisfatto, secondo l’art. 32 D.P.R. n. 600 del 1973, attraverso i dati e gli elementi risultanti dai conti predetti, mentre si determina un’inversione dell’onere della prova a carico del contribuente, il quale deve dimostrare che gli elementi desumibili dalla movimentazione bancaria non sono riferibili ad operazioni imponibili, fornendo, a tal fine, una prova non generica, ma analitica, con indicazione specifica della riferibilità di ogni versamento bancario, in modo da dimostrare come ciascuna delle operazioni effettuate sia estranea a fatti imponibili
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 15 settembre 2015, n. 18125 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 27 maggio 2015, n. 10920. La procedura di accertamento tributario standardizzato mediante l’applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici. La gravità, precisione e concordanza di tale sistema di presunzioni non è ex lege determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli standards in sé considerati – meri strumenti di ricostruzione per elaborazione statistica della normale redditività – ma nasce solo in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente, pena la nullità dell’accertamento.
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 27 maggio 2015, n. 10920 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI BLASI Antonino – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. BOTTA Raffaele – Consigliere Dott. MELONI Marina – Consigliere Dott. TERRUSI Francesco...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 15 aprile 2015, n. 7587. È illegittimo l’accertamento nei confronti dell’avvocato basato esclusivamente sui parametri e non sui più completi studi di settore
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 15 aprile 2015, n. 7587 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico – rel. Consigliere Dott. MARULLI Marco...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 aprile 2015, n. 7339. Il privato non è obbligato alla tenuta delle scritture contabili e, pertanto, non si può gravare allo stesso di fornire l correlazione tra il tenore di vita e la disponibilità di risorse prive di rilevanza fiscale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 aprile 2015, n. 7339 Svolgimento del processo 1. Gli atti del giudizio di legittimità. La CTR di Milano ha respinto l’appello dall’Agenzia proposto contro la sentenza n. 167/46/2010 della CTP di Milano che aveva accolto il ricorso di G.G. contro avviso di accertamento per IRPEF 2005, avviso...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 17 novembre 2014, n. 24461. In tema di processo tributario, la mancata sottoscrizione del ricorso sulla copia consegnata o spedita per posta all'Ufficio finanziario non costituisce causa di inammissibilità dell'atto in presenza della sottoscrizione sull'originale depositato nella segreteria del giudice tributario adito
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 17 novembre 2014, n. 24461 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 12 novembre 2014, n. 24109. L'Ufficio procede alla rettifica solo dopo aver recapitato al contribuente un avviso di accertamento chiaro e motivato. Il cittadino cioè deve essere immediatamente messo a conoscenza non solo della pretesa, ma anche del titolo che ne rappresenti la base. In caso contrario viene leso il fondamentale diritto alla difesa, del cittadino non potendo fornire delle controdeduzioni indispensabili nella fase del contraddittorio da attivare obbligatoriamente nella fase precontenziosa
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 12 novembre 2014, n. 24109 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI BLASI Antonino – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna C. – Consigliere Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi – Consigliere...