La massima La domanda e l’accoglimento di iscrizione alla frequentazione di una scuola – nella specie statale – fondano un vincolo giuridico tra l’allievo e l’istituto, da cui scaturisce, a carico dei dipendenti di questo, appartenenti all’apparato organizzativo dello Stato, accanto all’obbligo principale di istruire ed educare, quello accessorio di proteggere e vigilare sull’incolumità fisica...
Categoria: Illecito aquiliano (o extracontrattuale)
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 maggio 2013, n.11775. In tema di prescrizione civile e prescrizione penale
La massima L’art. 2947 terzo comma seconda parte cod. civ., il quale, in ipotesi di fatto dannoso considerato dalla legge come reato, stabilisce che, se il reato e estinto per causa diversa dalla prescrizione, od e intervenuta sentenza irrevocabile nel giudizio penale, il diritto al risarcimento si prescrive nei termini indicati dai primi due commi...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 maggio 2013 n. 11968. L’allagamento del negozio per infiltrazioni d’acqua, dovute ad una perdita imputabile al condominio, fa sorgere il diritto al risarcimento del danno per i lavori di ristrutturazione e per la perdita economica dovuta alla chiusura del locale, quest’ultimo determinato in via equitativa dal giudice
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 maggio 2013 n. 11968[1] L’allagamento del negozio per infiltrazioni d’acqua, dovute ad una perdita imputabile al condominio, fa sorgere il diritto al risarcimento del danno per i lavori di ristrutturazione e per la perdita economica dovuta alla chiusura del locale, quest’ultimo determinato in...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 14 maggio 2013, n.11517. Nessuna responsabilità dell’ente gestore in caso di collisione tra un cane randagio ed una moto quando sono poste in essere le cautele necessarie, secondo le regole ordinarie di esperienza (presenza in entrambi i lati della carreggiata di una recinzione costituita da muro in calcestruzzo e pali con rete)
La massima 1. La responsabilità prevista dall’art. 2051 c.c. per i danni cagionati da cose in custodia presuppone la sussistenza di un rapporto di custodia della cosa e una relazione di fatto tra un soggetto e la cosa stessa, tale da consentire di controllarla, di eliminare le situazioni di pericolo che siano insorte e di...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 10565 del 7 maggio 2013. Gli eredi del soggetto deceduto per epatite contratta a seguito di trasfusioni dovute all’infortunio in itinere hanno diritto alla rendita
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 10565 del 7 maggio 2013 Svolgimento del processo Con sentenza dell’1-21/7/2009 il Tribunale di Catanzaro rigettava la domanda, proposta dagli eredi di V.F., per il riconoscimento del loro diritto alla rendita, di cui all’art. 85 T.U. n. 1124/’65, a far data dal decesso del loro dante causa,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 8 maggio 2013, n.10898. In tema di responsabilità civile per danni cagionati da cose in custodia della P.A.
La massima 1. In tema di responsabilità civile per danni cagionati da cose in custodia, per aversi caso fortuito occorre che il fattore causale estraneo al soggetto danneggiato abbia un’efficacia di tale intensità da interrompere il nesso eziologico tra la cosa custodita e l’evento lesivo, ossia che possa essere considerato una causa sopravvenuta da sola...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 marzo 2013, n. 7112. Caduta su buca stradale; onere di provare il nesso causale tra cosa in custodia e danno, ossia di dimostrare che l’evento si è prodotto come conseguenza normale della particolare condizione, potenzialmente lesiva, posseduta dalla cosa
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE Sentenza 21 marzo 2013, n. 7112 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni Battista – Presidente – Dott. UCCELLA Fulvio – Consigliere – Dott. CHIARINI Maria Margherita – Consigliere – Dott. CIRILLO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 aprile 2013, n.9618. In tema di valutazione del danno da reato
La massima La valutazione equitativa del danno, in quanto inevitabilmente caratterizzata da un certo grado di approssimatività, è suscettibile di rilievi in sede di legittimità, sotto il profilo del vizio della motivazione, solo se difetti totalmente la giustificazione che quella statuizione sorregge, o macroscopicamente si discosti dai dati di comune esperienza, o sia radicalmente contraddittoria....
Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 9453 del 18 aprile 2013. Se il danno si aggrava durante il gravame la parte lesa ha diritto a richiedere la rifusione
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 9453 del 18 aprile 2013 Svolgimento del processo Con sentenza del 16/5/2006 la Corte d’Appello di Torino ha respinto i gravami interposti dal sig. F.F. , in via principale, nonché – con separati atti – dal Comune di Asti, dalla sig. C.R., quale erede del sig....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 aprile 2013, n. 9231. Ai fini della personalizzazione del danno non patrimoniale
La massima Ai fini della personalizzazione del danno non patrimoniale, poiché la liquidazione, necessariamente equitativa, deve esser circostanziata, qualora per ragioni di uniformità nazionale il giudice di merito adotti le tabelle del Tribunale di Milano – i cui parametri devono esser attualizzati al momento della decisione – per l’individuazione della concreta somma attribuibile nel range...