Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 novembre 2013, n. 24750 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Corte di Appello di Roma 18/01/2012, non notificata), in riforma della sentenza di primo grado, accertava la responsabilità della T. , ai...
Categoria: Illecito aquiliano (o extracontrattuale)
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 novembre 2013, n. 24801. In tema di responsabilità medica (nello specifico intervento di cataratta)
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 novembre 2013, n. 24801 Svolgimento del processo M..B. , in proprio e quale tutrice della madre P.T. , convenne, davanti al tribunale di Torino, F.I. e l’Azienda U.S.L. X di Torino chiedendone la condanna al risarcimento dei danni fisici, morali e patrimoniali subiti dalla stessa attrice a...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 novembre 2013, n. 24793. E’ onere della danneggiata provare che, soprattutto se a conoscenza dello stato dei luoghi, ha prestato la dovuta attenzione nell’uso della strada, nelle particolari condizioni di tempo – ora notturna – in cui è accaduto l’infortunio, avuto riguardo anche al tipo di calzatura quella sera indossato, in applicazione del principio secondo cui la cosa intrinsecamente pericolosa assume tanto minore efficienza causale dell’evento quanto più il possibile pericolo è suscettibile di essere previsto e superato attraverso l’adozione delle normali cautele da parte dello stesso danneggiato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 novembre 2013, n. 24793 Svolgimento del processo B.B. conveniva il Comune di Napoli in data 25 gennaio 2002 dinanzi al Tribunale di Napoli chiedendone la condanna, ai sensi degli artt. 2051 o, subordinatamente, 2043 cod. civ. al risarcimento dei danni derivati dalla frattura della rotula dx cagionata...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 novembre 2013 n. 24718. Se a seguito di un sinistro stradale il valore della riparazione supera quello del veicolo, non spetta il risarcimento in forma specifica bensì quello per equivalente
Il testo integrale[1] Secondo il proprio orientamento la S.C. afferma che a norma dell’articolo 2058, secondo comma, del codice civile, il giudice, allorché sia richiesto il risarcimento in forma specifica può disporre che il risarcimento avvenga solo per equivalente, se la reintegrazione in forma specifica risulta eccessivamente onerosa per il debitore. E ciò avviene quando...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 ottobre 2013, n. 24109. Nelle cause di responsabilità professionale del medico deve affermarsi che il paziente che agisce in giudizio deducendo l’inesatto adempimento dell’obbligazione sanitaria deve soltanto provare il contratto e allegare l’inadempimento del sanitario. L’allegazione del creditore non può attenere ad un inadempimento, qualunque esso sia, ma ad un inadempimento, per così dire, qualificato, e cioè astrattamente efficiente alla produzione del danno, restando a carico del debitore l’onere di provare l’esatto adempimento, anche sotto il profilo dei doveri prodromici, come quello di informazione, e dimostrare o che tale inadempimento non vi è proprio stato ovvero che, pur esistendo, non è stato nella fattispecie causa del danno
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 ottobre 2013, n. 24109 Svolgimento del processo Con citazione notificata in data il 25.6.1999 la signora O.B.A. e il sig. D..B. convenivano in giudizio l’Istituto di Ricovero e Cura “(omissis) ” esponendo che all’O. , la quale aveva portato a termine in precedenza due gravidanze ((omissis) )...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 ottobre 2013, n. 23147. Se la responsabilita’ da mala gestio impropria, non puo’ comportare la responsabilita’ ultramassimale dell’assicuratore per il capitale, rispetto al quale il limite del massimale e’ insuperabile, puo’ comportarla invece, per interessi e svalutazione. Ne deriva quindi che l’assicuratore della responsabilita’ civile derivante dalla circolazione dei veicoli, ove ritardi colposamente il pagamento della somma dovuta a titolo di risarcimento in favore terzo danneggiato, incorrendo cosi’ nell’ipotesi di cosiddetto “mala gestio” impropria, e’ tenuto alla corresponsione, non solo degli interessi sul massimale, ma, anche del maggior danno ex articolo 1224 c.c., comma 2, (che puo’ consistere anche nella svalutazione monetaria, per la parte non coperta dagli interessi).
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 ottobre 2013, n. 23147 Integrale CIRCOLAZIONE STRADALE – RISARCIMENTO DANNI – RISARCIMENTO DANNI (IN GENERE) REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 ottobre 2013, n. 23919. Non opera la presunzione di responsabilità di cui all’art. 2051 c.c. quando il conducente del motorino a conoscenza dell’esistenza di buche, ben avrebbe potuto evitarle. In seguito a tale conoscenza gravava su di lui la prova della non visibilità e non prevedibilità. Detto onere non è stato da lui adempiuto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 ottobre 2013, n. 23919 Svolgimento del processo R.D.G. convenne in giudizio, dinanzi al Tribunale di Roma, il Comune della stessa città esponendo che, mentre era alla guida del proprio ciclomotore, era caduto e si era ferito a causa di una buca presente sul manto stradale, non...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 ottobre n. 23917. No al risarcimento del danno morale da parte dell’assicurazione per la morte, a causa di un incidente stradale, di un fratello naturale con il quale non vi è mai stato alcun rapporto affettivo
Il testo integrale [1] La liquidazione del danno non patrimoniale, subito dai congiunti in conseguenza dell’uccisione del familiare, deve tener conto dell’intensità del relativo vincolo, della situazione di convivenza e di ogni ulteriore utile circostanza, quali la consistenza più o meno ampia dello stesso nucleo familiare e l’intensità del relativo vincolo; le abitudini di...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 ottobre 2013, n. 23679. In tema di risarcimento dei danni a causa del terremoto
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 ottobre 2013, n. 23679 Svolgimento del processo Le signore V. , comproprietarie dell’immobile sito in (omissis) , condotto in locazione dal Comune per la collocazione degli uffici comunali, sull’assunto che l’immobile avesse patito gravi danni a seguito del sisma del 1980 e che il Comune avesse omesso...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 ottobre 2013, n. 22684. Disattesa la richiesta risarcitoria in merito alla caduta a causa del tombino dissestato; il Giudice di merito riconosceva che indipendentemente dalla norma applicabile al caso (art. 2043 o 2051 c.c.), il fatto era diretta conseguenza della distratta condotta dell’istante, la quale, con la minima diligenza avrebbe ben potuto scorgere la presenza del tombino e lo stato in cui si trovava. Inoltre, si evidenziava che, neanche in sede di appello, venivano chiariti i lamentati dissesti del tombino.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI – 3 CIVILE Ordinanza 4 ottobre 2013, n. 22684 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1- La sentenza impugnata (Tribunale di Taranto, 08/06/2011, non notificata), ha confermando la statuizione di primo grado, che rigettava...