Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 aprile 2013 n. 10196[1] La delibera deve considerarsi nulla, perché non rientra nei poteri dell’assemblea, deliberando a maggioranza, stabilire interessi moratori a carico dei condomini nel ritardo dei pagamenti delle quote condominiali, potendo tale previsione essere inserita soltanto in un regolamento contrattuale, approvato all’unanimità....
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Corte do Cassazione, sezione II, sentenza 26 aprile 2013, n. 10082. L’art. 1127 cod.civ., che vieta al proprietario dell’ultimo piano dell’edificio condominiale sopraelevazioni precluse dalle condizioni statiche del fabbricato medesimo, e, quindi, consente all’altro condomino di agire per la demolizione delle opere realizzate in violazione di detto divieto, trova applicazione pure nel caso di sopraelevazioni che non osservino le specifiche disposizioni dettate dalle leggi antisismiche
La massima 1. La sopraelevazione realizzata dal proprietario dell’ultimo piano di edificio condominiale, in violazione delle prescrizioni e cautele tecniche fissate dalle norme speciali antisismiche, è riconducibile nell’ambito della previsione dell’art. 1127, secondo comma, cod. civ. in tema di sopraelevazioni non consentite dalle condizioni statiche del fabbricato. A fronte di tale opera, pertanto, deve riconoscersi...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 10048. La nozione di aspetto architettonico di cui all’articolo 1127 cc non coincide con quella di decoro di cui all’art. 1120 cc (che è più restrittiva)
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 10048[1] La nozione di aspetto architettonico di cui all’articolo 1127 Cc non coincide con quella di decoro di cui all’art. 1120 Cc (che è più restrittiva): l’intervento edificatorio quindi dev’essere decoroso (rispetto allo stile dell’edificio), e non deve rappresentare comunque una rilevante disarmonia...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 aprile 2013 n. 9140. La domanda risarcitoria di un condomino caduto e infortunatosi non può essere rifiutata per assenza di testimoni, ritenendo non provato il nesso causale
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 aprile 2013 n. 9140[1] Il vizio della motivazione sta nell’aver escluso la sussistenza di nesso causale solo perché non v’erano testi che avessero assistito alle modalità della caduta (il che dipende esclusivamente dal caso), senza scrutinare se a diverse conclusioni potesse in ipotesi pervenirsi...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 15 aprile 2013, n.9105. La presunzione ex art. 1117 c.c. di comunanza del suolo su cui insiste il fabbricato condominiale, non opera in direzione inversa, nel senso che non si presume comune ogni altro edificio, separato e autonomo, eretto sul medesimo suolo su cui è sorto lo stabile condominiale
La massima 1. L’estensione della comunione al suolo, come dispone l’art. 1117 c.c., postula che su uno stesso terreno insistano diversi piani o porzioni di piani costituenti un unico edificio, sicché le costruzioni fra loro separate, ancorché erette su suolo originariamente del medesimo proprietario, non soggiacciono alla presunzione di comunanza posta dalla norma. 2....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 aprile 2013, n. 16459. Condanna per il reato di cui all’art. 674 c.p. (getto pericoloso di cose) per avere l’imputata molestato una condomina, in quanto abitante nello stesso stabile, gettando nel piano sottostante ove si trovava l’appartamento della vittima, rifiuti, quali cenere e cicche di sigarette, nonché detersivi corrosivi, quale candeggina
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE Sentenza 11 aprile 2013, n. 16459 Ritenuto di fatto Il Tribunale di Palermo, con sentenza del 2/12/2011, ha dichiarato R.I. colpevole dei reato di cui agli artt. 81 cpv e 674 cod. pen. per avere arrecato molestie a S.S., in quanto abitante nello stesso stabile, aveva gettato nel...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 aprile 2013, n. 8782. In caso di vendita di una unità immobiliare in condominio, nel quale siano stati deliberati lavori di straordinaria manutenzione, ristrutturazione o innovazioni sulle parti comuni, qualora venditore e compratore non si siano diversamente accordati in ordine alla ripartizione delle relative spese, è tenuto a sopportarne i costi chi era proprietario dell’immobile al momento della delibera assembleare
La massima In caso di vendita di una unità immobiliare in condominio, nel quale siano stati deliberati lavori di straordinaria manutenzione, ristrutturazione o innovazioni sulle parti comuni, qualora venditore e compratore non si siano diversamente accordati in ordine alla ripartizione delle relative spese, è tenuto a sopportarne i costi chi era proprietario dell’immobile al momento...
Corte di Cassazione, sezione III sentenza n. 16471 del 11 aprile 2013. Nessuna responsabilità per l’amministratore condominiale per l’intossicazione da ossido di carbonio in danno dei condomini
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 16471 del 11 aprile 2013 RITENUTO IN FATTO 1.Il Tribunale di L’Aquila, quale giudice di Appello, con sentenza emessa il 09/03/2012 – decidendo in sede di rinvio, a seguito di sentenza della Corte di Cassazione, in data 15/03/2011 – in riforma della sentenza del Giudice di Pace...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 marzo 2013, n.5762. Sussiste litisconsorzio necessario con tutti i condomini, rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, sia quando si debba accertare la natura privata o condominiale dei volumi del sottotetto, sia quando si debbano eseguire opere di demolizione o nuove opere sul bene comune
La massima 1. Sussiste litisconsorzio necessario con tutti i condomini, rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, sia quando si debba accertare la natura privata o condominiale dei volumi del sottotetto, sia quando si debbano eseguire opere di demolizione o nuove opere sul bene comune, anche diverse da quelle necessarie alla remissione in...
Corte di cassazione, sezione II, sentenza 22 marzo 2013, n. 7327. Resta esclusa per l’amministratore di condominio la possibilità di esperimento di azioni reali, contro i singoli condomini o contro terzi, dirette ad ottenere statuizioni relative alla titolarità o al contenuto di diritti su cose e parti dell’edificio
La massima Il potere rappresentativo che compete all’amministratore del condominio ex artt. 1130 e 1131 c.c. e che, sul piano processuale, si riflette nella facoltà di agire in giudizio per la tutela dei diritti sulle parti comuni dell’edificio, comprende tutte le azioni volte a realizzare tale tutela, con esclusione soltanto di quelle azioni che incidono...