Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 19 novembre 2014, n. 47751 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. VITELLI CASELLA Luca – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia Consiglie – N. 1916 Dott. GRASSO G. – rel....
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50873. Il concetto di quasi flagranza, deve essere inteso in senso più ampio di quello strettamente etimologico; invero, dal punto di vista tecnicogiuridico, esso ricomprende anche l'azione di ricerca, immediatamente posta in atto allorché la polizia giudiziaria sia venuta a conoscenza di un fatto reato, anche se non immediatamente conclusa, purché protratta senza soluzione di continuità. Nel caso di specie, peraltro, l'identità dell'indagato come autore della rapina non era neppure in discussione perché il medesimo era stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso ed era stato immediatamente riconosciuto dagli agenti di Polizia Giudiziaria ai quali era ben noto per i suoi numerosi precedenti.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 dicembre 2014, n. 50873 Fatto e diritto 1. Con ordinanza del 03/03/2014, il Tribunale di Prato convalidava l’arresto di B.A.N. effettuato dai C.C. in data 02/03/2014, in quanto arrestato nella quasi flagranza del reato di cui all’art. 628/3 n° 1 cod. pen. e, contestualmente, dopo avere applicato...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50965. L'elemento oggettivo del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti prescinde dal numero di volte in cui il singolo partecipante ha personalmente provveduto allo spaccio, per cui anche il coinvolgimento in un solo episodio di cessione di droga non è incompatibile con l'affermata partecipazione dell'agente all'organizzazione, è pur vero che occorre un'adeguata motivazione sulla condotta di partecipazione dell'imputato al reato associativo e sul ruolo da lui stabilmente svolto all'interno dell'organizzazione, tenendo conto del fatto che la partecipazione al reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti va desunta da una serie di condotte significative che, complessivamente valutate, denotino l'organico inserimento in una struttura criminosa. Il vincolo associativo, infatti, può essere ravvisato quando l'attività del cd. "grossista" sia realizzata avvalendosi consapevolmente delle risorse dell'organizzazione, e con la coscienza di farne parte, ma deve escludersi che possa essere desunto automaticamente da una serie di operazioni, anche frequenti, di compravendita delle sostanze illecite concluse tra le stesse persone, in quanto è necessario che gli acquirenti agiscano con la volontà e consapevolezza di operare in qualità di aderenti ad una organizzazione criminale e nell'interesse della stessa, dovendo siffatte condotte, per le loro connotazioni, essere in grado di attestare, al di là di ogni ragionevole dubbio e secondo massime di comune esperienza, un ruolo specifico della persona, funzionale all'associazione e alle sue dinamiche operative e di crescita criminale.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 dicembre 2014, n. 50965 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 6 giugno 2014 il Tribunale di Salerno ha rigettato l’istanza di riesame proposta da N.D. avverso l’ordinanza emessa dal G.i.p. presso il Tribunale di Salerno il 5 maggio 2014, che applicava nei suoi confronti la misura...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50903. La struttura normativa del tentativo è contraddistinta da due elementi, l'idoneità e l'univocità della condotta, laddove l'idoneità indica un requisito di capacità causale di produrre il risultato del perfezionamento del delitto ed il requisito dell'univocità degli atti attiene al proposito dell'agente soggettivamente diretto alla realizzazione del delitto, ma in senso oggettivo, nel senso che la condotta deve aver raggiunto un grado di sviluppo tale da renderla sufficientemente prossima al momento consumativo
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 dicembre 2014, n. 50903 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 16.7.2013 la Corte d’appello di Reggio Calabria, in riforma della sentenza del gup del Tribunale di Palmi, escludeva l’aggravante della premeditazione e riaffermazione di colpevolezza di R.C. e L.F. in ordine al reato di tentato omicidio...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 novembre 2014, n. 49007. In tema di associazione a delinquere, verificata la sussistenza dei requisiti richiesti per la configurabilità del reato associativo desumibili dalla continuità e sistematicità dell'attività criminosa (furti, truffe, rapine nei confronti di soggetti anziani nel caso di specie) e dalla predisposizione di una struttura operativa stabile, la costituzione del sodalizio criminoso non è esclusa per il fatto che lo stesso sia imperniato per lo più intorno a componenti della stessa famiglia perché, al contrario, i rapporti parentali o coniugali, sommandosi al vincolo associativo, lo rendono ancora più pericoloso
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 25 novembre 2014, n. 49007 Ritenuto in fatto I.S. , V.A. , Va.An. , Vi.Ro. , A.D. hanno proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza in data 17 luglio 2013, della Corte d’appello di Milano con la quale è stata confermata la sentenza di condanna emessa dal Tribunale...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50969. L’utilizzo di un linguaggio più disinvolto, più aggressivo, meno corretto di quello in uso in precedenza caratterizza oggigiorno anche il settore dei rapporti tra i cittadini, derivandone un mutamento della sensibilità e della coscienza sociale: siffatto modo di esprimersi e di rapportarsi all’altro, infatti, se è certamente censurabile sul piano del costume, è ormai accettato (se non sopportato) dalla maggioranza dei cittadini. L’indubbia carica offensiva dell’espressione “pazzo”, nel caso di specie, non determina automaticamente la lesione del bene protetto dalla fattispecie di cui all’art. 594, cod. pen., proprio perché la frase incriminata non si è tradotta in un oggettivo giudizio di disvalore sulle qualità personali della parte offesa, considerato il contesto di conflittualità nel quale è stata pronunciata e la forma interrogativa adoperata dall’imputato
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 dicembre 2014, n. 50969 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza impugnata, il Giudice di pace di Gioiosa Ionica condannava F.C. alla pena di € 258 di multa, per il reato di cui all’articolo 594 cod. pen., per aver pronunciato l’espressione “sei pazzo” alla presenza di D’A.S.,...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50947. Può ravvisarsi “inimicizia grave” tra giudice e imputato solo nell’ipotesi in cui vi siano rapporti personali, conflittuali, estranei all’attività giurisdizionale e desumibili da dati di fatto concreti e precisi, del tutto autonomi rispetto alla realtà processuale. L’avversione non può essere ipotetica o frutto di mere congetture ma deve estrinsecarsi in atteggiamenti obiettivi talmente anomali e settari da poter intaccare la serenità del giudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 dicembre 2014, n. 50947 Ritenuto in fatto 1. F.V., imputato in un procedimento penale pendente dinanzi al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, dr.ssa M. R., ricorre per cassazione avverso l’ordinanza della Corte d’appello di Catania,in data 101-2014, con la quale è stata dichiarata...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 19 novembre 2014, n. 47896. L'assenza prolungata per lavoro della vittima non esclude il reato di maltrattamenti. Non esclude l'abitualità della condotta di maltrattamenti l'eventuale intermittenza di periodi di comportamento non aggressivo da parte dell'agente, sussistendo il rapporto di convivenza anche quando, per i peculiari impegni di lavoro dell'autore del reato e della vittima, siano frequenti e prolungate le assenze
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 novembre 2014, n. 47896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. LEO Guglielmo – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. APRILE Ercole – Consigliere Dott. DE...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 dicembre 2014, n. 50743. Successivamente a una sentenza irrevocabile di condanna, la dichiarazione d'illegittimità costituzionale di una norma penale diversa dalla norma incriminatrice, idonea a mitigare il trattamento sanzionatorio, comporta la rideterminazione della pena, che non sia stata interamente espiata, da parte del giudice dell'esecuzione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 dicembre 2014, n. 50743 Rilevato in fatto 1. Con decreto emesso il 13/04/2014, ai sensi dell’art. 666, comma 2, cod. proc. pen., il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Pesaro, quale giudice dell’esecuzione, dichiarava inammissibile l’istanza formulata da V.L. , ai sensi dell’art. 673 cod. proc. pen.,...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 17 novembre 2014, n. 47289. In ordine ai presupposti per applicare la legge c.d. Balduzzi: 1) il medico si deve trovare in colpa, avendo violato regole cautelari diverse dalle linee guida; 2) l'operatività di regole cautelari diverse dalle linee guida è dovuta alla presenza nel caso concreto di una situazione di rischio peculiare, difforme da quella standard per la quale operano le linee guida; 3) il medico deve aver rispettato le linee guida. Ciò significa, per converso, che, in presenza del rispetto delle linee guida, ma nel parmanere di una situazione di rischio standard non modificata da circostanze peculiari del caso concreto, l'esecuzione maldestra dell'attività medica determina comunque una responsabilità per colpa, non trovando applicazione la legge Balduzzi
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 17 novembre 2014, n. 47289 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. BLAIOTTA Rocco Marc – rel. Consigliere Dott. ZOSO Liana M.T. – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere...