Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 febbraio 2014, n. 7249 Svolgimento del processo Con la sentenza in epigrafe il giudice del tribunale di Urbino dichiarò P.T. colpevole del reato di cui all’art. 73, comma 1 bis, d.p.R. 309 del 1990, per avere detenuto a scopo di spaccio circa gr. 400 di sostanza stupefacente...
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 24 gennaio 2014, n. 1508. La società trasferita all’estero non si estingue, a prescindere dal carattere fittizio del trasferimento. Il giudice italiano mantiene la giurisdizione per la dichiarazione del fallimento
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE sentenza 24 gennaio 2014, n. 1508 Svolgimento del processo 1. Nel settembre 2006 l’Istituto di previdenza per il settore marittimo (d’ora in poi I.P.S.E.MA.), deducendo di essere creditore dell’importo complessivo di Euro 370.562,66 della Silver s.r.l. già Stargas s.r.l. la cui sede legale, trasferita nell’agosto dell’anno precedente da...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 febbraio 2014, n. 6990. L’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti sussiste non solo nel caso di condotte parallele poste in essere da persone accomunate dall’identico interesse di realizzazione del profitto mediante il commercio di droga, ma anche nell’ipotesi di un vincolo durevole che accomuna il fornitore di droga agli acquirenti, che in via continuativa la ricevono per immetterla nel mercato del consumo, non essendo di ostacolo alla costituzione del vincolo associativo e alla realizzazione del fine comune né la diversità di scopo personale, né la diversità dell’utile, ovvero il contrasto tra gli interessi economici che i singoli partecipi si propongono di ottenere dallo svolgimento dell’intera attività criminale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 febbraio 2014, n. 6990 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza emessa al termine di rito abbreviato in data 5/10/2012, il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Milano ha condannato il sig. P. , previa concessione delle circostanze attenuanti generiche equivalenti alla recidiva, alla pena di otto...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 febbraio 2014, n. 5107. Poiché l’attività dell’internet hosting provider è un servizio consistente nella memorizzazione di informazioni fornite da un destinatario del servizio, non si può prevedere, in capo al gestore del servizio, un obbligo generale di sorveglianza dei dati immessi da terzi sul sito né un obbligo di informare il soggetto che ha immesso i dati dell’esistenza e della necessità di fare applicazione della normativa relativa al trattamento dei dati stessi, in quanto il gestore non ha alcun controllo sui dati memorizzati, né contribuisce in alcun modo alla loro scelta, ricerca e formazione del file che li contiene, essendo tali dati interamente ascrivibili all’utente che li carica sulla piattaforma messa a sua disposizione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 3 febbraio 2014, n. 5107 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza del 24 febbraio 2010, il Tribunale di Milano ha – per quanto qui rileva – ritenuto gli imputati D.D., F.P., D.G. responsabili del reato loro contestato al capo B dell’imputazione, relativo alla violazione degli art. 110...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 febbraio 2014, n. 6997. Annullata con rinvio la sentenza del Tribunale con la quale veniva confermata l’ordinanza cautelare della custodia in carcere in danno di due coniugi per coltivazione di marijuana, l’ordinanza omette di argomentare per quale ragione gli indagati, in assenza di precedenti penali che supportino un giudizio di pervicacia nel reato, dovrebbero ragionevolmente tornare a porre in essere condotte simili a quelle che per la prima volta li hanno condotti di fronte all’autorità giudiziaria, li hanno portati a subire una misura cautelare afflittiva e sfoceranno in una possibile condanna a pena non modesta. Né i giudici del riesame prospettano motivatamente un’ipotesi di collegamento con ambienti criminosi dediti in modo professionale al commercio di sostanze stupefacenti o altri elementi che lascino ipotizzare pressioni o agevolazioni sugli indagati da parte di terzi
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 febbraio 2014, n. 6997 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 16/8/2013 il Tribunale di Catania, quale giudice del riesame, ha confermato, previa riunione delle separate istanze proposte dai due coniugi, l’ordinanza del 1/8/2013 del Tribunale di Catania applicativa della misura della custodia presso il domicilio in...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 febbraio 2014, n. 6988. Responsabili per avere scaricato tramite il programma “Emule”, depositato nella memoria di due personal computer e messo a disposizione del pubblico numerosi documenti informatici contenenti tracce musicali e n.5 opere cinematografiche, tutti documenti coperti da diritto d’autore e per avere duplicato abusivamente a scopo commerciale o imprenditoriale numerosi programmi per elaboratore elettronico in violazione del diritto d’autore. logico e corretto il ragionamento della Corte di appello in merito alla condanna per l’esistenza di uno scopo commerciale o imprenditoriale quale elemento caratterizzante la condotta in forza alcuni “indici rivelatori”, quali il numero dei programmi masterizzati, la presenza dei supporti con i programmi all’interno dei locali commerciali, la presenza di personal computer di clienti in fase di assistenza o riparazione, la qualificazione tecnica dei ricorrenti in campo informatico
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 febbraio 2014, n. 6988 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 20/3/2013 la Corte di appello di Palermo, in parziale riforma della sentenza del 30/5/2011 del Tribunale di Palermo, ha mandato assolti gli imputati dal reato contestato al capo A della rubrica (artt.110 cod. pen. e 171,...
Corte di Cassazione, S.U.P. sentenza 30 gennaio 2014, n. 4319. Esorbitano dai poteri del Gip sia l’ordine di imputazione coatta nei confronti di persona non indagata, sia il medesimo ordine riferito all’indagato per fatti diversi da quelli per i quali il pubblico ministero abbia chiesto l’archiviazione
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 30 gennaio 2014, n. 4319 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. ESPOSITO Gennaro – Consigliere Dott. MARASCA Gennaro – Consigliere Dott. LOMBARDI Alfredo – Consigliere Dott. CORTESE Artu –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 febbraio 2014, n. 7004. Applicata la custodia in carcere nei confronti dell’indagato in ordine al reato ex art. 609 bis C.P. in danno della convivente. Sostituita la misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 febbraio 2014, n. 7004 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Catania, con ordinanza emessa il 13/08/2013 -provvedendo sulla richiesta di riesame avanzata da A.G. , avverso l’ordinanza del Gip del Tribunale di Catania, in data 26/07/2013, con la quale era stata applicata la custodia in carcere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 febbraio 2014, n. 6989. Si versa in ipotesi di vizio motivazionale radicale, che non può essere colmato in sede di legittimità e che non consente a questa Corte di procedere al necessario approfondimento. Peraltro, contrariamente a quanto più volte affermato dal ricorrente, non sussistono i presupposti per ritenere “manifesta” l’assenza di responsabilità a suo carico.
Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 febbraio 2014, n. 6989 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 25/2/2009 il Tribunale di Palmi, dopo avere dichiarato estinte per prescrizione le contravvenzioni in tema di sicurezza sul lavoro ex legge n.626/1994 e d.P.R. n.547/1955 contestate al solo sig. C. , ha condannato i sigg. R.P....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 febbraio 2014, n. 7046. Ai fini dell’adozione di un provvedimento di sequestro conservativo su richiesta del creditore privato, la sussistenza del periculum in mora deve infatti essere alternativamente valutata in riferimento all’originaria inadeguatezza o insufficienza del patrimonio dell’imputato in relazione all’ammontare delle pretese risarcitorie e del complesso dei crediti che gravano su tale patrimonio, tale da evidenziare la necessità di assicurare un privilegio ai creditori da reato, ovvero all’insorgenza di un rischio di dispersione o diminuzione della garanzia patrimoniale, capace di determinare, in riferimento ai medesimi parametri in precedenza indicati, l’esigenza di applicare un vincolo reale idoneo ad assicurarne la conservazione anche con riferimento ad una situazione almeno potenziale, desunta da elementi certi ed univoci, di depauperamento del patrimonio del debitore
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 febbraio 2014, n. 7046 Considerato in fatto 1. Con ordinanza in data 4 marzo 2013 il Tribunale di Firenze ha confermato in sede di riesame l’ordinanza emessa il 12 luglio 2012 dal Tribunale di Firenze in composizione collegiale con la quale era stato disposto il sequestro conservativo,...