Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 21 marzo 2014, n. 6754 Svolgimento del processo Con sentenza del 10 marzo 2010 la Corte di appello di Roma confermava la sentenza in data 20 luglio 2005 con la quale il Tribunale della stessa città, pronunziando la separazione personale dei coniugi D.E. e P.A. , aveva determinato...
Categoria: Delle persone e della Famiglia
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 14 marzo 2014, n. 6020. Non puo' essere assegnata la casa coniugale al coniuge, ancorche' economicamente piu' debole, in assenza di figli minori o maggiorenni non autosufficienti economicamente
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 14 marzo 2014, n. 6020 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARNEVALE Corrado – Presidente Dott. PICCININNI Carlo – Consigliere Dott. DOGLIOTTI Massimo – rel. Consigliere Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. DIDONE...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 marzo 2014, n. 6297. L'ordinanza ex art.708 c.p.c. non costituisce titolo per l'emanazione di decreto ingiuntivo, trattandosi di provvedimento (esaminabile soltanto nel contesto del procedimento cui accede) autonomamente presidiato da efficacia esecutiva, opera in relazione alle somme che in detto titolo risultino determinate o determinabili con un semplice calcolo aritmetico, mentre, ove l'obbligo inadempiuto di contribuzione afferisce anche alle spese straordinarie della minore, genericamente considerate in quel provvedimento, in conformità ai principi che regolano il processo di esecuzione, è necessario acquisire il titolo esecutivo attraverso un intervento del giudice che accerti l'insorgenza stessa dell'obbligo di quelle spese, e ne determini l'esatto ammontare
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 19 marzo 2014, n. 6297 Svolgimento del processo G.G. proponeva avanti al Giudice di pace opposizione al decreto ingiuntivo per il pagamento della somma di Euro 2582,28, quale partecipazione nella misura del 50% alle spese straordinarie per la figlia, in forza dell’ordinanza presidenziale resa il 6/6/01 nel giudizio...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 18 marzo 2014, n. 6208. Nel caso in cui uno dei due coniugi cambi residenza o il domicilio, l'altro può chiedere se il mutamento interferisce con l'affidamento, la ridefinizione degli accordi o dei provvedimenti adottati, risulta rispettato anche in correlazione con i parametri costituzionali e CEDU, in quanto: il mutamento di residenza non è illecito perché realizzato dal genitore collocatario, la vicinanza dei luoghi non interferisce con il regime di visita, in quanto pienamente esercitabile secondo l'incensurabile valutazione della Corte d'Appello fondata su un esame dei fatti che non può essere rivalutato in sede di sindacato di legittimità se non specificamente censurato nel limitato confine indicato dall'art. 360 n. 5 cod. proc. civ., attualmente vigente ed applicabile alla fattispecie
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 18 marzo 2014, n. 6208 Fatto e diritto Rilevato che è stata depositata la seguente relazione ex art. 380 bis cod. proc. civ. in ordine al procedimento civile iscritto al R. G. 16079 del 2013: “Il relatore designato, visti gli artt. 377, 380 bis e 360 bis cod....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 14 marzo 2014, n. 6032. La declaratoria di esecutività della sentenza ecclesiastica dichiarativa della nullità del matrimonio concordatario per esclusione, da parte di uno solo dei coniugi, di uno dei "bona matrimonii", postula che la divergenza unilaterale tra volontà e dichiarazione sia stata manifestata all'altro coniuge, ovvero che sia stata da questo in effetti conosciuta, o che non gli sia stata nota esclusivamente a causa della sua negligenza, atteso che, qualora le menzionate situazioni non ricorrano, la delibazione trova ostacolo nella contrarietà all'ordine pubblico italiano, nel cui ambito va ricompreso il principio fondamentale di tutela della buona fede e dell'affidamento incolpevole. In quest'ambito, se, da un lato, il giudice italiano è tenuto ad accertare la conoscenza o l'oggettiva conoscibilità dell'esclusione anzidetta da parte dell'altro coniuge con piena autonomia, trattandosi di profilo estraneo, in quanto irrilevante, al processo canonico, senza limitarsi al controllo di legittimità della pronuncia ecclesiastica di nullità, dall'altro, la relativa indagine deve essere condotta con esclusivo riferimento alla pronuncia da delibare ed agli atti del processo medesimo eventualmente acquisiti, opportunamente riesaminati e valutati, non essendovi luogo, in fase di delibazione, ad alcuna integrazione di attività istruttoria; inoltre, il convincimento espresso dal giudice di merito sulla conoscenza o conoscibilità da parte del coniuge della riserva mentale unilaterale dell'altro costituisce, se motivato secondo un logico e corretto "iter" argomentativo, statuizione insindacabile in sede di legittimità, sebbene la prova della mancanza di negligenza debba essere particolarmente rigorosa e basarsi su circostanze oggettive e univocamente interpretabili che attestino la inconsapevole accettazione dello stato soggettivo dell'altro coniuge
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 14 marzo 2014, n. 6032 Ritenuto in fatto e in diritto 1.- A.M. ha proposto ricorso per cassazione – affidato a due motivi – contro la sentenza della Corte di appello di Perugia (depositata il 14.5.2012) con la quale è stata rigettata la sua domanda di delibazione...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 marzo 2014, n. 12308. La prova inerente la presenza di fatti assolutamente impeditivi rispetto all'obbligo di garantire i mezzi di sussistenza alla figlia minore gravava sul ricorrente. E non basta, al fine, una semplice difficoltà e neppure la documentata acquisizione dello stato di disoccupazione, potendo l'interessato provvedere ugualmente aliunde in forza di altre disponibilità finanziarie e patrimoniali, la cui insussistenza radicale va comprovata a cura ed onere della parti obbligata
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 marzo 2014, n. 12308 Fatto e diritto 1. M.P. propone ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di Genova con la quale, ad integrale riforma della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Genova, che lo aveva mandato assolto dall’imputazione allo stesso mossa...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 14 marzo 2014, n. 6016. In tema di divorzio, il tentativo di conciliazione da parte del Presidente del tribunale, pur configurandosi come un atto necessario per l'indagine sull'irreversibilità della frattura spirituale e materiale del rapporto tra i coniugi, non costituisce, tuttavia, un presupposto indefettibile del giudizio di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, pertanto, se a tele udienza il coniuge non compare può essere deliberato lo scioglimento del matrimonio
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 14 marzo 2014, n. 6016 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza non definitiva dell’8 novembre 2007 il Tribunale di Roma dichiarò la cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario celebrato in (OMISSIS) tra D.A.F. e P.R.. Quest’ultima propose appello avverso tale sentenza, lamentando che il Presidente...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 14 marzo 2014, n. 6017. La violazione dei doveri coniugali non è sufficiente a fondare la pronuncia di addebito della separazione se non vi è altresì la prova che tale violazione abbia avuto una specifica efficienza causale nella determinazione della crisi coniugale e della intollerabilità della convivenza
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 14 marzo 2014, n. 6017 Fatto e diritto Rilevato che: 1. Il Tribunale di Roma, con sentenza n. 1590/2008, ha dichiarato la separazione personale dei coniugi H.M.G. e P.A. rigettando le domande di addebito della separazione e determinando in Euro 4.800 la somma dovuta dal P. a titolo...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 marzo 2014, n. 5094. In tema di determinazione dell'assegno di mantenimento, l'esercizio del potere di disporre indagini patrimoniali avvalendosi della polizia tributaria, che costituisce una deroga alle regole generali sull'onere della prova, rientra nella discrezionalita' del giudice di merito; l'eventuale omissione di motivazione sul diniego di esercizio del relativo potere, pertanto, non e' censurabile in sede di legittimita', ove, sia pure per implicito, tale diniego sia logicamente correlabile ad una valutazione sulla superfluita' dell'iniziativa per ritenuta sufficienza dei dati istruttori acquisiti
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 5 marzo 2014, n. 5094 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARNEVALE Corrado – Presidente Dott. DI AMATO Sergio – Consigliere Dott. GIANCOLA M. Cristina – Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 marzo 2014, n. 5710. Rigettata la domanda volta a dichiarare l'efficacia in Italia della sentenza (n. 09-01896, emessa in data 3/7/2009) del Tribunale di Santo Domingo, con la quale veniva dichiarato il divorzio, su domanda congiunta dei due coniugi
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 marzo 2014, n. 5710 Svolgimento del processo Con la sentenza impugnata, la Corte d’Appello di Venezia ha rigettato la domanda volta a dichiarare l’efficacia in Italia della sentenza (n. 09-01896, emessa in data 3/7/2009) del Tribunale di Santo Domingo, con la quale veniva dichiarato il divorzio, su...