Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 8 ottobre 2015, n. 40398 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo – rel. Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott....
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 ottobre 2015, n. 4665. È legittimo il provvedimento del Questore che ha vietato ad una persona di ritornare nel territorio del Comune per 3 anni, dato che tale persona – dipendente pubblico – era stato sorpreso presso una discoteca travestito da donna, con il sospetto che fornisse prestazioni sessuali a pagamento. La sentenza ha precisato che l’attività di prostituzione può richiedere misure di prevenzione allorché essa “è esercitata in forma suscettibile di determinare disagio sociale” che era stata manifestata “attraverso proteste e segnalazioni rivolte in precedenza all’Autorità di polizia”
Consiglio di Stato sezione III sentenza 8 ottobre 2015, n. 4665 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4179 del 2010, proposto da: Ministero dell’Interno, Questura di Brescia, rappresentati e difesi per legge dall’Avvocatura Generale...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 2 luglio 2015, n. 28199. Commercialisti custodi in una procedura di prevenzione: come si determina il compenso
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 2 luglio 2015, n. 28199 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo Maria – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 marzo 2015, n.12638. La confisca di cui al d. lg. n. 159 del 2011
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 25 marzo 2015, n.12638 Ritenuto in fatto Con decreto del 25/09/2014, la Corte di Appello di Bologna confermava il decreto con il quale, in data 18/06/2013, il Tribunale di Modena aveva applicato a N.M. la misura di prevenzione della confisca dei beni ex d. lgs. n. 159 del...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 febbraio 2015, n. 8567. La materiale impossibilità di provvedere al versamento della cauzione, causata da mancanza di disponibilità economica in capo al prevenuto comporta l'esenzione da responsabilità, che deve essere concretamente riscontrata dal giudice, che non potrà ricorrere a valutazioni meramente presuntive
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 febbraio 2015, n. 8567 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GIORDANO Umberto – Presidente Dott. CAIAZZO Luigi Pietro – Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – Consigliere Dott. LA POSTA Lucia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 gennaio 2015, n. 4448. Ai fini della valutazione della sussistenza del requisito della buona fede per l'ammissione del creditore al pagamento del credito, di cui all'art. 52, comma 1, lett. b) d.lgs. n. 159 del 2011, richiamato al comma 200 dell'art. 1 della legge di stabilità 2012, è richiesto che si tenga conto delle condizioni delle parti, dei rapporti personali e patrimoniali tra le stesse e del tipo di attività svolta dal creditore, anche con riferimento al ramo di attività, alla sussistenza di particolari obblighi di diligenza nella fase precontrattuale, nonché, in caso di enti, alle dimensioni degli stessi. Tali criteri di giudizio sono obbligatori ma non esclusivi, né vincolanti; pertanto, il giudice può utilizzare altri parametri e può anche motivatamente disattendere quelli indicati dalla legge.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 30 gennaio 2015, n. 4448 Rilevato in fatto Con atto depositato il 29.1.2009 l’istituto di credito Sicilcassa s.p.a., in liquidazione coatta amministrativa, proponeva, a mezzo dei difensori di fiducia e procuratori speciali, incidente di esecuzione volto al riconoscimento della “buona fede”, nella qualità di terzo titolare di diritto...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 19 gennaio 2015, n. 2334. Con riferimento alla tutela dei diritti reali di garanzia nei rapporti con i provvedimenti di prevenzione, la verifica della buona fede del terzo creditore debba essere fatta, di regola, in relazione al momento in cui il diritto sorge, nella specie nel momento in cui il contratto di mutuo è stato sottoscritto. Nel caso in cui, come nella presente fattispecie, si realizzi una successione nel rapporto giuridico l'accertamento giudiziale deve tenere conto della particolarità della situazione, in cui spesso può mancare un contatto diretto tra debitore e terzo creditore, con conseguenti maggiori difficoltà nel verificare la buona fede.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 gennaio 2015, n. 2334 Ritenuto in fatto 1. Con decreto del 19 dicembre 2013 il Tribunale di Torino, in qualità di giudice dell’esecuzione, ha respinto l’istanza di accertamento del diritto di credito presentata in base agli artt. 1 comma 199 della legge 24 dicembre 2012, n....