L’affido condiviso non può essere concesso quando si ponga in contrasto con l’interesse del minore, la cui portata deve essere intesa come non limitata al desiderio del bambino di mantenere la bigenitorialità, ma in funzione del soddisfacimento delle sue oggettive, fondamentali, imprescindibili esigenze di cura, mantenimento, educazione, istruzione, assistenza morale e della sua sana ed...
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Corte di Cassazione, sezione I, 1 luglio 2015, n.13504. In materia di divorzio o separazione, quando l’affidamento condiviso dei figli prevede un collocamento prevalente presso uno dei genitori, la corresponsione dell’assegno di mantenimento deve porsi a carico del genitore non collocatario
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 1 luglio 2015, n.13504 Considerato in diritto 2 – Preliminarmente deve rilevarsi l’inammissibilità della memoria depositata nell’interessa della T. , in applicazione del principio secondo cui la parte contro la quale il ricorso è diretto, se intende contraddirvi, deve farlo mediante controricorso contenente, ai sensi dell’art. 366 cod....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 luglio 2015, n. 13506. Il rispetto del mandato conferito al Servizio sociale e all’UOP presuppone una cooperazione fra i genitori da realizzare con l’ausilio e il controllo del Servizio sociale e che in questa prospettiva solo una reciproca programmazione dell’attività professionale e del tempo aggiuntivo da dedicare al figlio potrà consentire l’operatività di una indicazione finalizzata a garantire un’ampia frequentazione fra la madre e il figlio e la piena fruizione da parte del minore del suo diritto alla bi-genitorialità
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 1 luglio 2015, n. 13506 Rilevato che l. I1 30 luglio 2009 L.M. ha depositato ricorso al Tribunale per i minorenni di Firenze con il quale ha chiesto l’affidamento del figlio F.E.C. M., nato a Siena il 26 giugno 2006 dall’unione con G.B., esponendo i seguenti fatti....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 marzo 2015, n. 6129. Anche prima della modifica del quadro normativo di riferimento, l’audizione dei minori abbia svolto un ruolo di primaria importanza nelle procedure giudiziarie che li riguardino ed, in particolare, in quelle relative al loro affidamento ai genitori
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 marzo 2015, n. 6129 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 marzo 2015, n. 6132. Le decisioni riguardanti i figli minori, compresa la scelta della sua residenza, non devono tenere conto degli interessi dei genitori, ma esclusivamente dell’interesse del minore stesso, anche nei casi in cui questo possa eventualmente coincidere, in via di fatto, con quello di uno dei genitori affidatari che non abbia rispettato il metodo di accordo in tema di indirizzo della vita familiare fissato dall’art. 144 cod. civ., applicabile anche per la scelta della residenza del figlio affidato ad entrambi i genitori in modo condiviso dopo la separazione tra i coniugi o l’interruzione della convivenza tra i genitori non coniugati
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 marzo 2015, n. 6132 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott. LAMORGESE...