Corte di Cassazione, sezione seconda penale, ordinanza 8 gennaio 2018, n. 196. In riferimento all’ordinanza con cui il tribunale del riesame aveva confermato il decreto di sequestro preventivo di oltre 91.000 semi di cannabis, attrezzature per la coltivazione della canapa e depliants, oggetto di pubblicizzazione anche attraverso Facebook.
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, ordinanza 8 gennaio 2018, n. 196. In riferimento all’ordinanza con cui il tribunale del riesame aveva confermato il decreto di sequestro preventivo di oltre 91.000 semi di cannabis, attrezzature per la coltivazione della canapa e depliants, oggetto di pubblicizzazione anche attraverso Facebook.

In riferimento all’ordinanza con cui il tribunale del riesame aveva confermato il decreto di sequestro preventivo di oltre 91.000 semi di cannabis, attrezzature per la coltivazione della canapa e depliants, oggetto di pubblicizzazione anche attraverso Facebook. L’offerta in vendita di semi di piante dalle quali è ricavabile una sostanza drogante, accompagnata da precise indicazioni botaniche...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 3 gennaio 2018, n. 60. Non viola il diritto di difesa il provvedimento adottato nei confronti di un imputato (a piede libero e senza condanna definitiva) con il quale si dispone il suo accompagnamento sia in entrata sia in uscita dal tribunale
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 3 gennaio 2018, n. 60. Non viola il diritto di difesa il provvedimento adottato nei confronti di un imputato (a piede libero e senza condanna definitiva) con il quale si dispone il suo accompagnamento sia in entrata sia in uscita dal tribunale

Non viola il diritto di difesa il provvedimento adottato nei confronti di un imputato (a piede libero e senza condanna definitiva) con il quale si dispone il suo accompagnamento sia in entrata sia in uscita dal tribunale, chiedendo inoltre ai carabinieri di vigilare sul suo comportamento Sentenza 3 gennaio 2018, n. 60 Data udienza 26...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 3 gennaio 2018, n. 62. Induzione indebita a carico dei responsabili dell’ufficio tecnico del comune che propongono al privato di non denunciare gli abusi edilizi commessi nella sua proprietà a condizione della remissione di querela che l’uomo aveva fatto per danni proprio nei confronti del comune e che avrebbe coinvolto parte del personale.
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 3 gennaio 2018, n. 62. Induzione indebita a carico dei responsabili dell’ufficio tecnico del comune che propongono al privato di non denunciare gli abusi edilizi commessi nella sua proprietà a condizione della remissione di querela che l’uomo aveva fatto per danni proprio nei confronti del comune e che avrebbe coinvolto parte del personale.

Induzione indebita a carico dei responsabili dell’ufficio tecnico del comune che propongono al privato di non denunciare gli abusi edilizi commessi nella sua proprietà a condizione della remissione di querela che l’uomo aveva fatto per danni proprio nei confronti del comune e che avrebbe coinvolto parte del personale. Correttamente i giudici del merito hanno ritenuto...

Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 2 gennaio 2018, n. 39. La quasi flagranza non sussiste se l’identificazione del ladro è avvenuta grazie alle indicazioni di un testimone
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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 2 gennaio 2018, n. 39. La quasi flagranza non sussiste se l’identificazione del ladro è avvenuta grazie alle indicazioni di un testimone

La quasi flagranza non sussiste se l’identificazione del ladro è avvenuta grazie alle indicazioni di un testimone. Sentenza 2 gennaio 2018, n. 39 Data udienza 30 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CIAMPI Francesco Mar – Presidente Dott....

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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 2 gennaio 2018, n. 5. Condannato l’infermiere che non avverte tempestivamente il medico della grave crisi ipotensiva del paziente poi deceduto

Condannato l’infermiere che non avverte tempestivamente il medico della grave crisi ipotensiva del paziente poi deceduto. L’infermiere ha una sua autonoma responsabilità professionale Sentenza 2 gennaio 2018, n. 5 Data udienza 21 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott....